Antropocene – L’epoca umana

Sensibilizzare e approfondire l’influenza dell’uomo sugli ecosistemi

Nell’ambito delle attività della convenzione tra l'Università di Genova e la Fondazione San Marcellino, il 15 dicembre 2020 è stata svolta la proiezione streaming del documentario “Antropocene - L’epoca umana” (Burtynsky, Baichwal e Pensier; Canada, 2018).  

Di fronte a una crescente consapevolezza riguardo quanto gli esseri umani e le loro attività condizionino e provochino modifiche territoriali, strutturali e climatiche, mai avvenute e viste prima, San Marcellino e l’Università di Genova in collaborazione con la Fondazione Culturale Stensen di Firenze e la rivista Aggiornamenti Sociali, hanno organizzato un incontro online dedicato all’attuale epoca geologica. Approfondire questo argomento e sensibilizzare sulle conseguenze dell’azione dell’uomo sul nostro pianeta, sono stati dunque scopi specifici di questo appuntamento virtuale.  

Dopo i saluti istituzionali di Michele Crocchiola (Fondazione Culturale Stensen), Mara Morelli (Università di Genova) e Nicola Gay s.j. (San Marcellino), Mauro Bossi s.j., redattore della Rivista Aggiornamenti Sociali, ha introdotto il documentario. 

Trailer ufficiale del documentario "Antropocene - L’epoca umana"

Antropocene: una definizione controversa

Di seguito riprendiamo alcuni degli aspetti sottolineati durante l’introduzione. Il termine Antropocene inizia a essere utilizzato all’inizio del nuovo millennio grazie al chimico Paul Crutzen. Questa categorizzazione - che darebbe inizio a una nuova epoca geologica - vuole mettere al centro dell’attenzione l’impatto delle attività umane sull’ecosistema globale. È soltanto a partire dall’anno 2009 che la Commissione internazionale di stratigrafia si è organizzata intorno a un gruppo di lavoro (l’Anthropocene Work Group) per approfondire quest’ipotesi. Su questa scia è importante sottolineare che la categorizzazione è contestata da parte della comunità scientifica, sia sulla base di argomenti geologici, sia sul piano del rapporto con il tempo, vista la sproporzione fra i tempi della Terra, che si misurano in milioni di anni e la breve e recente vicenda di homo sapiens su questo pianeta.  

Ciononostante, in un modo non scientifico, l’Antropocene deve essere considerato una metafora che serve a far percepire il cambiamento radicale del modo di interpretare i rapporti fra la nostra specie e la Terra. Questa metafora serve a mettere al centro la fragilità della vita, legata all’ambiente e al distruttivo potere che l’umanità esercita su di esso. Con questo spirito, la categorizzazione desidera proteggere la natura e noi stessi dalla attività di prevaricazione in atto.

Discarica di rifiuti a Barclay, Ontario
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Credit: Michelle Arseneault
Licenza: Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

Un alienante viaggio nell’estetica dell’Antropocene

“Antropocene – L’epoca attuale” non è un documentario di divulgazione scientifica in senso stretto, piuttosto usa l’estetica e la poesia per far riflettere, muovere la nostra sensibilità e trasformare la nostra immaginazione. Si tratta di un importante servizio, dato che tecnologia, scienza e società hanno bisogno di essere tematizzate con tutti gli strumenti culturali che abbiamo a disposizione (scienza, arte, cultura).

Proprio su questo piano, possiamo notare tre aspetti del film: il primo è il senso di disorientamento provocato dalla bellezza della fotografia che contrasta con i luoghi orrendi e che provoca così un senso di straniamento. Il secondo punto interessante del film è la rappresentazione della tecnologia, a partire della potenza minacciosa delle macchine descritte come mostri tecnologici apparentemente dotati di vita propria e fuori dal controllo umano, che lottano contro la terra. Il terzo elemento interessante è l’alienazione dell’essere umano, persone che vengono mostrate come fuori posto nei loro stessi luoghi di vita e lavoro.

“Margherita la Pazza” (Pieter Bruegel, 1561)
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“Margherita la Pazza” (Pieter Bruegel, 1561)
Da: https://website.museumofanthropocenetechnology.org

Circoscrivere l’Antropocene  

Infine, per concludere, un elemento legato al titolo che può essere fuorviante, ovvero il riferimento all’anthropos, all’umano in generale. Ciò che è in una relazione distruttiva con la natura non è l’umanità in generale, a livello astratto, ma una società umana nella quale esistono meccanismi economici, disuguaglianze e responsabilità differenziate. L’aggressione alla Terra viene da un particolare modello produttivo che la aggredisce insieme alle persone più deboli e povere e su questo bisogna riflettere per poter cambiare le cause che determinano la condizione nella quale ci troviamo.

Per informazioni

di Juan Pablo Santi, San Marcellino