Come fare... Cure e rimedi vegetali

Come fare... Cure e rimedi vegetali

di Mauro Mariotti, Laura Cornara ed Elena Mora (Sistemi editoriali, 2018)

Laura Cornara e Mauro Mariotti, professori di Botanica della nostra Università ed Elena Mora, architetto del paesaggio e curatrice dell'Orto Botanico proseguono la missione di divulgazione scientifica e applicazione della botanica ai bisogni della società di oggi con una nuova opera, che fa seguito ad un lavoro dei primi due sulle piante alimentari spontanee.
Questa volta l’oggetto è l’uso medicinale delle specie vegetali: pur essendo le piante che curano all'origine della storia dell'umanità e della botanica moderna, il ritorno di interesse, anche economico e di moda, giustifica un libro che s’intitola "Come fare...cure e rimedi vegetali".

La tradizione dell'Orto Botanico di Genova in materia è antica: all’inizio dell'Ottocento il fondatore, Domenico Viviani, era un medico (come i primi successori) e farmacisti erano gli Hanbury, di cui l'ex Istituto di Botanica, l'Orto e i celebri Giardini Botanici della Mortola, conservano il nome e il patrimonio a cui Thomas Hanbury contribuì. Paola Gastaldo, del nostro Ateneo, pubblicò nell'arco degli anni '70 un fondamentale Compendio delle migliaia di specie della flora spontanea italiana che sono state utilizzate dalla medicina moderna, tradizionale o popolare.

L'argomento viene introdotto da una sintetica esposizione definita "una storia botanica". I cenni storici sono interessanti e opportune le definizioni del campo oggi interdisciplinare della materia, con riferimenti alla farmacologia e all'etnobotanica. È giustamente sottolineata la recente rivalutazione da parte della OMS della "Medicina dei Popoli", che a Genova si avvale del Museo del Castello D'Albertis e dell'eredità di Antonio Scarpa oggi riconosciuta dalla Cattedra Unesco del professor Guerci.
Il corpo del libro è costituito dalle schede di quaranta specie officinali, in buona parte coltivate e visibili nell'apposita sezione dell'Orto Botanico dell'Università.
Di esse quasi la metà appartengono alla flora italiana, le altre sono "esotiche", ma tutte ben note e sperimentate da medici, farmacisti, erboristi. Ogni scheda contiene la descrizione della specie, notizie storiche ed etnobotaniche, indicazioni sulle malattie per le quali è efficace, sul come si usa e sulle eventuali cautele e controindicazioni. Un riferimento alla consultazione del medico è sempre presente. Il lettore può trovare spunto anche per approfondimenti, come la controversia tra l'applicazione del principio attivo o del fitocomplesso oppure curiosità quali ad esempio la relazione tra l'Aspirina, i Sumeri e il salice.

Il pregio maggiore del libro consiste tuttavia nell'equilibrio nella valutazione dell'efficacia terapeutica delle piante. Fra l'esaltazione acritica delle virtù curative new age e l'alzata di sopracciglio del positivismo scientifico, il testo trova la misura giusta. È pure del tutto condivisibile l'indicazione finale "non raccogliete le piante in natura!".
Molto è cambiato da quando un profondo conoscitore, il farmacista Giorgio De Maria, in un bel libro assai raccomandabile del 1981 ("Le nostre erbe e piante medicinali", Sagep Editrice) indicava addirittura le ricette che un conoscitore delle erbe poteva mettere in pratica servendosi della "farmacia della natura".
Forse è meglio così, anche se resta un po' di rimpianto per una sapienza popolare che da noi si sta estinguendo, assieme purtroppo ad una buona parte di questa "farmacia". Del resto, il suggerimento degli autori di "raccogliere" erbe in farmacia o erboristeria è tutt'altro che svalorizzante per i rimedi vegetali.

di Mario Calbi, Botanico
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