Cremona over 60: screening sull’autosufficienza per un invecchiamento sano e di qualità

Il salone del Consiglio comunale di Cremona ha ospitato la presentazione dei primi risultati di una ricerca, condotta dal Settore politiche sociali del Comune cremonese in collaborazione con il Dipartimento di scienze politiche e internazionali dell’Università di Genova, mirata a osservare e descrivere la condizione della popolazione over 60 residente nel territorio della provincia lombarda.

L’iniziativa è nata dall'intuizione del geriatra cremonese Daniele Villani, che ha sottolineato la necessità di passare da un modello di gestione sanitaria emergenziale a un approccio più comunitario e preventivo, tramite uno screening diffuso sul territorio. L'idea è stata accolta da Eugenia Grossi, direttrice delle Politiche sociali del Comune di Cremona, che ha cercato nell'Università di Genova un partner scientifico per condurre una ricerca strutturata e multidimensionale.

La ricerca coinvolge 1300 persone rappresentative della popolazione over 60 di Cremona per età, genere, reddito e quartiere di residenza. Attraverso questionari, somministrati faccia a faccia da personale appositamente formato, vengono esplorate varie tematiche, tra cui condizione abitativa, autosufficienza, autonomia, digital divide, competenze digitali e propensione all'utilizzo della tecnologia digitale. Queste domande consentono di ottenere una visione completa della popolazione over 60, fondamentale per progettare politiche efficaci e inclusive, considerando anche che con le soluzioni attualmente proposte per rispondere alle esigenze degli anziani, come la telemedicina e la telesanità, si corre il rischio di accentuare le disuguaglianze.

Il convegno di Cremona sulla popolazione over 60

Il ruolo dell’Università di Genova nella ricerca

Il Dipartimento di scienze politiche e internazionali dell’Università di Genova, con Paolo Parra Saiani, docente UniGe di Sociologia generale da tempo attivo su questi temi, ha ottenuto nel 2021 un finanziamento per lo sviluppo di uno studio sulla povertà digitale; su questo progetto è stato reclutato Niccolò Morelli, ricercatore UniGe di Sociologia generale, responsabile scientifico della ricerca in collaborazione con il Comune di Cremona. Una ricerca che, secondo Morelli, riveste un ruolo cruciale sia per la comunità scientifica sia per i decisori pubblici: da un lato permette di valutare la fattibilità di interventi come la telemedicina e la telesanità, integrando dimensioni sanitarie e competenze digitali, dall'altro fornisce dati di alta qualità, con oltre 1300 partecipanti coinvolti. I dati raccolti saranno fondamentali per migliorare i servizi erogati.

NIccolò Morelli al convegno di Cremona sulla popolazione over 60
Niccolò Morelli

I primi risultati e le prossime fasi della ricerca

Nonostante la raccolta dati sia ancora in corso, durante il convegno di Cremona (marzo 2024) sono stati presentati i risultati preliminari relativi a circa 600 intervistati. Il quadro generale è incoraggiante: la maggioranza degli anziani cremonesi gode di un buono stato di autonomia e autosufficienza, ma la presenza significativa di anziani che vivono da soli solleva alcune criticità in caso di problemi di salute.

Per quanto riguarda la digitalizzazione, la maggior parte delle persone intervistate utilizza tecnologie digitali ed è connessa a Internet, dimostrando anche competenze adeguate. Tuttavia, emerge una certa polarizzazione riguardo all'uso dei servizi digitali nel settore sociosanitario. Secondo Cecilia Capozzi, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di scienze politiche e internazionali dell’Università di Genova, molte persone temono che la tecnologia possa sostituire la relazione medico-paziente. Tuttavia, dalla ricerca emergono atteggiamenti differenti che inducono a immaginare servizi differenziati in base ai diversi profili per avvicinare gradualmente le persone alla digitalizzazione, senza compromettere le relazioni umane e potenziando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Nei prossimi mesi, il team proseguirà nella raccolta dati, con l'obiettivo di sperimentare servizi a livello locale che possano migliorare la continuità assistenziale e implementare figure di supporto per la popolazione anziana, integrando la rete dei servizi sociali e sociosanitari.

di Eliana Ruffoni