Le nuove religioni in Italia: il candomblé

Le nuove religioni in Italia: il candomblé

A seguito dei processi migratori, negli ultimi decenni hanno fatto la loro comparsa in Italia diverse nuove religioni. In particolare, si sono molto diffuse le religioni afro-brasiliane e infatti umbanda, candombléangola e candomblé keto fanno oramai parte del panorama religioso nazionale e interessano una utenza assai estesa, soprattutto italiana. Perché ciò avvenga è facile dire: tali religioni si occupano del benessere dell’individuo, del suo equilibrio con il mondo circostante, per cui lo assistono in ogni momento di difficoltà. Per questo sono ritenute religioni terapeutiche, in quanto provvedono con mezzi rituali ad attenuare le angosce esistenziali e a dare una direzione precisa nella vita di ogni persona. Sorrette da norme etiche di spessore, accompagnate dall’esercizio della pulizia, sia fisica che spirituale della persona, esse stanno conquistando una fetta importante del mercato religioso italiano, in quanto non hanno una dimensione trascendente e si occupano della vita e dei problemi concreti dell’individuo che vive con difficoltà le situazioni di crisi.


Tra queste religioni, una di quelle più presenti in Italia con strutture templari è senz’altro il candomblé keto, cioè di origine yorubana, nato tra gli schiavi africani della Bahia, e molto ben studiato in quanto i suoi antecedenti africani sono stati in parte indagati nella prima metà del secolo scorso, in Nigeria e Benin, da Melville J. Herskovits e da Pierre Fatumbi Verger, ricerche che hanno fatto sì che si potesse partire da un modello di base africano, alla luce del quale è stato possibile osservare e registrare modificazioni, adattamenti o conservazione di elementi culturali.

Ogun, dio del ferro, Juquitiba, Brasile, 2006. (Foto: L. Faldini)Oxum, dea delle acque dolci e dell’amore, Juquitiba, Brasile, 2006. (Foto: L. Faldini)Offerte per Ewá, dea guerriera, Acilia (Roma), 2013 (Foto S. Cella).
Mãe Viviana, Pai Okoniba e Logunedé, dio delle acque e delle selve. Acilia (Roma), 2013 (Foto S. Cella)Il candomblé keto, se dovessimo tracciarne una breve scheda descrittiva, può essere definito come una religione politeistica che vede, nei suoi momenti più importanti, una presenza concreta del divino. Il soprannaturale infatti non è percepibile soltanto in base a simboli di esistenza e di presenza, ma esiste concretamente e si manifesta nei fedeli, che offrono il proprio corpo affinché le divinità le incorporino e possano entrare in contatto con il mondo degli uomini nel corso di rituali privati e di feste pubbliche. Le divinità del candomblé rappresentano energie della natura e costituiscono, per i fedeli, archetipi che fanno da riferimento per la costruzione della loro nuova personalità. Ogni iniziato ha infatti una divinità patrona cui si relaziona nel corso di tutta la sua vita, cui tributa periodicamente onori e offerte e che ritiene lo assista in ogni momento.


Il primo approccio a tale religione in genere avviene mediante la divinazione, il jógo de búzios (lancio delle conchiglie), che si è conquistato, molto velocemente, uno spazio considerevole qui in Italia, tanto che i sacerdoti del keto hanno una vasta clientela che li consulta periodicamente.
Molti sacerdoti sono brasiliani che visitano spesso il nostro paese, ma ormai esistono realtà italiane ben assestate, come ad esempio l’Ilé Axé Alaketo Odê Yewa di Acilia (Roma) dove proprio nel mese di luglio di quest’anno si sono svolte alcune iniziazioni e alcune feste aperte al pubblico. In questo caso, tutte le attività del tempio (terreiro) avvengono sotto la supervisione di un celebre sacerdote (pai-de-santo) brasiliano, Pai Taunderan de Oxóssi (Gerson Gonçalves Marques) dell’Ilé Axé Alaketo Odê Igbo di Juquitiba (Stato di San Paolo, Brasile), che trasmette a ogni tempio che contribuisce a fondare l’axé (energia, fondamento) che fa capo alla Casa de Oxumarê di Salvador de Bahia. Del resto i terreiros di keto esistenti in Italia (Acqui Terme, Arborio, Vigevano, Acilia) hanno tutti avuto origine dalla sua opera.

Per saperne di più:

Roger Bastide, 1978, O candomblé da Bahia. Rito nagô, São Paulo, Nacional.
Luisa Faldini, 2009, Biylú. È nato per la vita. Costruzione dello spazio e della persona in un candomblé di Juquitiba (Brasile), Roma, Cisu.

Luisa Faldini
Dipartimento di Scienze Politiche (DISPO)

 

Tags