Rispondere alle sfide del turismo post-Covid: l’impegno di UniGe
Verso un nuovo turismo?
La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto notevole sul settore turistico. Dal punto di vista quantitativo, si assiste ad una marcata contrazione del numero di turisti, soprattutto stranieri, per effetto delle restrizioni e del rischio sanitario connesso al viaggio. Dal punto di vista qualitativo, emergono nuovi fattori critici di successo per imprese e destinazioni (in primis la sicurezza e pulizia degli ambienti, l’igiene dei processi o il distanziamento sociale), accelerano tendenze in atto (si pensi al tema della digitalizzazione o alle opportunità legate al turismo esperienziale) e si mettono in discussione modelli e prodotti consolidati.
La peculiare situazione che stiamo vivendo ha indotto studiosi e operatori del settore a guardare da una nuova prospettiva sia gli elementi strutturalmente critici dell’offerta turistica italiana – quali l’eccessivo affollamento di talune destinazioni, la scarsa destagionalizzazione, le inadeguatezze infrastrutturali – sia soprattutto le opportunità fino ad oggi non pienamente sfruttate. È il caso, ad esempio, del turismo di prossimità, di stampo tanto naturalistico quanto culturale, per esempio nei “borghi”, che va suscitando crescente interesse e che è stato esplicitamente incluso nelle linee di intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Parlare di uscita dalla pandemia è probabilmente prematuro, ma è già assai vivace il dibattitto su come si configurerà la “nuova normalità” del turismo: gli scenari ipotizzati oscillano tra un completo “ritorno al passato” e un altrettanto radicale “futuro inedito”, ma i più concordano sul fatto che questa esperienza lascerà segni indelebili sul comportamento del consumatore turista, mutandone la struttura dei bisogni, il sistema di priorità, i processi decisionali.
Di fronte a fenomeni di tale portata, il mondo dell’Università è chiamato a dare un contributo fondamentale per la formazione e l’aggiornamento degli operatori. Il nostro Ateneo non si sottrae alla sfida.
Autenticità ed esperienza come chiavi per il successo
La filiera dell’offerta formativa di UniGe in campo turistico include il corso di laurea triennale in “Scienze del turismo: impresa, cultura e territorio”, attivo presso il Campus di Imperia, e il corso di laurea magistrale in “Valorizzazione dei territori e turismi sostenibili”, ospitato invece nel Campus di Savona. Punto di forza comune ai due corsi è la capacità di unire alle tradizionali competenze disciplinari capacità innovative legate alla promozione e valorizzazione turistica del territorio, in special modo attraverso attività formative di carattere laboratoriale. In questo ambito hanno particolare rilievo le tecniche di progettazione, realizzazione e commercializzazione di prodotti turistici complessi a base territoriale e di taglio esperienziale.
Professionalità di questo tipo risultano di fondamentale importanza per sostenere la competitività di imprese e destinazioni nella ripresa post-Covid: è necessario infatti rispondere alla crescente domanda di “autenticità” e di “partecipazione” da parte dei turisti, attingendo all’abbondanza di risorse naturali e culturali di cui il nostro Paese e la nostra Regione sono dotati. È un patrimonio che, se adeguatamente valorizzato, può contribuire in modo significativo alla promozione e al rilancio dei territori e che, grazie alle innumerevoli possibili combinazioni, si presta all’offerta di prodotti turistici articolati, rispondenti alle esigenze e preferenze di svariate tipologie di consumatori. Ne conseguono interessanti opportunità di ampliamento della platea dei potenziali turisti, di prolungamento della durata media dei soggiorni e di destagionalizzazione di numerosi prodotti turistici, con importanti ricadute economiche.
Un turismo per tutti, accessibile e inclusivo
Le dinamiche legate alla pandemia hanno portato alla ribalta anche un altro aspetto critico dell’offerta turistica, ovvero la sua “accessibilità” e “inclusività”: è ormai imprescindibile, infatti, che destinazioni, strutture, servizi e attività siano pensati e gestiti in maniera tale da essere pienamente fruibili indipendentemente dalle caratteristiche e capacità fisiche, intellettive o sensoriali del turista. Analisi svolte a livello nazionale e internazionale hanno evidenziato l’esistenza di un divario significativo tra domanda e offerta di servizi turistici aventi queste caratteristiche, con un altrettanto marcato skill gap tra gli operatori del settore. Il nostro Ateneo è impegnato attivamente su questo fronte, in particolare attraverso la partecipazione al progetto Erasmus+ KA2 “IN-TOUR: INclusive TOURism professions. European curricula for accessible tourism manager and frontline staff”. Il progetto, che vede come capofila AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, si pone come obiettivo di definire e validare su scala europea due profili professionali per Inclusive Tourism Manager e Inclusive Tourism Frontline Staff, per preparare manager e personale dotati delle conoscenze, abilità e competenze necessarie per fornire servizi adeguati ai clienti con esigenze particolari. Più specificamente, UniGe realizzerà uno dei corsi pilota per la formazione dei manager del turismo inclusivo, nella forma di un Master di primo livello dal taglio marcatamente interdisciplinare e con una forte connessione con le realtà imprenditoriali ed associative del comparto turistico.
Riccardo Spinelli è docente di Marketing del turismo e di Management e marketing delle destinazioni turistiche presso il Dipartimento di Economia
Andrea Zanini è docente di Storia economica del turismo presso il Dipartimento di Economia
Immagine di copertina di clarogpriv da Pixabay