Sostenibilità e futuro della mobilità a Expo Dubai 2020

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (2015) costituiscono ormai un riferimento per tutta la comunità internazionale. L’Agenda giudica del tutto insostenibile l’attuale modello di sviluppo, dai punti di vista ambientale, sociale ed economico, e chiede a tutti i Paesi di definire proprie strategie di sviluppo sostenibile attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura.
All’Agenda 2030 ha fatto seguito l’Accordo di Parigi sul clima, il cui processo di firma è stato aperto nel 2016. Nel dicembre 2019 è stato presentato il Green Deal europeo, parte integrante della strategia della Commissione Europea per attuare l'Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile associati. Questo documento delinea una chiara visione di come raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 e si presenta come la nuova strategia di crescita dell'UE.
 

I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, 2015

Il ruolo dei trasporti

Il sistema di trasporto europeo ha conosciuto negli ultimi anni un grande sviluppo, che ha migliorato le possibilità di mobilità dei cittadini di tutto il continente riducendo al contempo i relativi tempi di viaggio; di conseguenza, anche la carbon footprint delle attività di trasporto è cresciuta. Il settore dei trasporti contribuisce per circa il 10% al PIL europeo, ma è attualmente responsabile di più di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE e questa percentuale è in continua crescita, in conseguenza dell’aumento incessante della domanda di mobilità generato dal potenziamento dell’offerta di trasporto, per ogni modo di trasporto (stradale, ferroviario, per via d’acqua e aereo) e su ogni scala territoriale. Gli ultimi dati disponibili (EC, Statistical Pocketbook 2021) confermano che il modo di trasporto di gran lunga più inquinante è quello stradale, responsabile del 71,7% delle emissioni, seguito a grande distanza da trasporto aereo (13,4%) e per via d’acqua (14,1%), mentre il ferroviario si distingue ancora una volta come modo di trasporto di gran lunga più pulito, con solo 0,4% sul totale delle emissioni inquinanti dovute ai trasporti, che sono il 28,5% del totale. 

Ne consegue che per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è necessario riuscire a ridurre del 90% le emissioni generate dai trasporti. Anche per questa ragione, la mobilità sostenibile è inclusa tra le otto aree di azione prioritarie ricomprese nelle iniziative del Green Deal, che evidenzia anche le importanti interazioni tra trasporti, energia e ambiente. Nel dicembre 2020 la Commissione Europea ha pubblicato la sua Sustainable and Smart Mobility Strategy, un piano d’azione della durata di 4 anni che delinea una visione a lungo termine e declina il Green Deal e le politiche digitali nel settore dei trasporti su 82 iniziative in 10 aree chiave. Esempi di iniziative sono rendere la mobilità interurbana e urbana più sostenibile e più sana e il trasporto merci meno impattante sull’ambiente, realizzare la mobilità multimodale connessa e automatizzata. Il messaggio generale è che una mobilità più sostenibile deve mettere al centro gli utenti e offrire loro alternative più convenienti, accessibili, sicure e pulite, nel pieno rispetto delle indicazioni dell’Agenda 2030. 

Gli obiettivi primari della Sustainable and Smart Mobility Strategy dell’UE
Gli obiettivi primari della Sustainable and Smart Mobility Strategy dell’UE, 2020

Il convegno a Dubai 2020

Perfettamente inquadrato nel contesto fin qui delineato, il 3 novembre 2021 si è svolto nell’ambito dell’Esposizione Universale Expo Dubai 2020 il convegno “Shaping the future of mobility”, a cui ho partecipato in qualità di unica delegata italiana. Con la presenza, in persona o in collegamento da remoto, di rappresentanti delle istituzioni italiane e della ricerca scientifica e di manager di importanti aziende del settore del nostro Paese e di quello ospitante, il forum ha presentato il modello italiano per realizzare gli interventi necessari a interconnettere le diverse aree del Paese, per proogettare e realizzare le infrastrutture di un Paese più moderno, competitivo e resiliente e accrescere la qualità dell'abitare, riducendo le disuguaglianze territoriali, in coerenza con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu, del Green Deal europeo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

locandina del convegno

Il forum ha affrontato il tema vasto del futuro della mobilità concentrandosi sugli aspetti di sostenibilità, sicurezza e integrazione, molto interconnessi anche per la crescente introduzione di digitalizzazione e automazione. Il forum ha chiamato a riflettere sulla dimensione multilivello della mobilità e dell'impatto su territori e grandi aree, focalizzando l’attenzione su temi strategici di collaborazione e partnership: mobilità ferroviaria, hub multimodali (porti, aeroporti, stazioni ferroviarie), nuove forme di mobilità (sharing, mobilità dolce,..), innovazioni tecnologiche dirompenti (come la guida autonoma). L’evento completo è disponibile su YouTube.

Angela Di Febbraro è Docente di Trasporti presso il DIME

di Angela Di Febbraro