Volontari inattesi: quando la realtà ribalta gli stereotipi

Quando si parla di volontariato e immigrazione, la scena che viene in mente è quella che vede da un lato un italiano, nel ruolo di volontario, che offre il suo aiuto ad un immigrato, nel ruolo (quasi imprescindibile) di beneficiario. Poveri e bisognosi o disperati e indesiderati: sono questi i due principali stereotipi che riguardano gli immigrati.  

Volontari al lavoro
©Foto di Mirko Michele Notarangelo - Progetto Fiaf-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

La ricerca

La ricerca condotta nel 2018-2019, promossa dal CSVnet, realizzata dal Centro studi Medì di Genova (Andrea Torre e Deborah Erminio) e dall’Università di Milano (Maurizio Ambrosini), ha restituito invece un’immagine molto più articolata, dove gli immigrati non sono solo soggetti bisognosi di aiuto o addirittura un fardello per la società, ma individui che mettono a disposizione degli altri il proprio bagaglio di risorse nel contesto in cui vivono.  

L’indagine si è sviluppata in 163 città sparse in tutta Italia (658 questionari, 100 storie di vita, 5 buone prassi e 5 studi di caso su organizzazioni presenti a livello nazionale con un numero alto di immigrati tra i propri volontari), dando voce ai percorsi che hanno condotto queste persone alla scelta del volontariato, analizzando le motivazioni e le modalità con cui quest’azione solidaristica viene profusa. 

 

Associazione Mano nella Mano
Moussa Sanou, fondatore dell'associazione "Mano nella Mano" di Cuneo

I risultati

Il volontariato è trasversale a tutte le nazionalità (oltre 80 tra gli intervistati) e a tutte le età, ma nella maggior parte dei casi i volontari di origine immigrata sono persone presenti in Italia da diversi anni (in media 15 anni), istruite e ben inserite nel tessuto locale; siano essi studenti, lavoratori, casalinghe o disoccupati, sono espressione di quella presenza migratoria stabilizzatasi e radicatasi in Italia, quasi invisibile nel discorso mediatico e lontana dai riflettori del dibattito pubblico. Non mancano nemmeno, seppur minoritari, quegli immigrati arrivati da poco tempo, che spesso hanno beneficiato di servizi a loro rivolti nei primi anni di arrivo e in un secondo momento sono passati dal ruolo di utenti a quello di volontari.  

Sono attivi soprattutto nei “servizi di assistenza sociale” (il 18% del totale), nelle “attività culturali” (17%), nelle attività “educative” (17%) e nelle “attività ricreative e di socializzazione” (16%).  

Almeno 1 immigrato su 2 era già impegnato in attività di volontariato nel paese di origine e ha voluto proseguire questo impegno anche in Italia. Qui ha incontrato una realtà associativa che recentemente ha iniziato a porsi interrogativi specifici rispetto alle modalità di sensibilizzazione e di coinvolgimento degli immigrati come volontari. Ne sono scaturite alcune buone prassi che la ricerca ha voluto mappare e descrivere, evidenziandone alcune caratteristiche. 

 

Volontaria
Una volontaria al lavoro.

Una società in movimento

L’agire sociale ha poi un’importante valenza per la società, ma va oltre l’aiuto concreto che viene offerto. Questa indagine è una narrazione controcorrente, mostra come queste nuove fette di popolazione si siano inserite nel contesto locale e abbiamo scelto di dedicare il proprio tempo e le proprie risorse agli altri; per dirla con le parole di un intervistato: “sono partito da vittima e sono diventato protagonista”. 

Siamo abituati a pensare in termini di una stratificazione sociale, in cui agli immigrati spettano gli svantaggi strutturali della società (posti di lavoro meno buoni, maggiore povertà, ecc.) e fatichiamo a riconoscere loro un ruolo pienamente paritario.  

Il volontariato delle persone immigrate mostra una società che sta cambiando, anzi che in parte è già cambiata, anche se a volte ce ne accorgiamo poco: un’Italia dove gli immigrati sono protagonisti attivi dell’impegno sociale, un capitale di risorse per le associazioni del non-profit e per la società più in generale, a cui guardare con uno sguardo nuovo. 

Associazione Emozioni
L'Associazione "Emozioni" di Francavilla a Mare.
di Deborah Erminio