Gaming and Boardgame design: un corso per trasformare la tua passione in lavoro

Realizzare un gioco da tavolo, creare videogame avvincenti o progettare un’escape room: questi gli obiettivi del nuovo corso di perfezionamento in Gaming and Boardgame design dell’Università di Genova.

Il coordinatore del corso, Renzo Repetti, è docente di storia moderna all’Università di Genova, si tratta di una specializzazione interessante per colui che ha ideato un corso di Gaming and Boardgame design:

Renzo Repetti: "A prima vista può sembrare paradossale che uno storico di formazione e di professione sviluppi un interesse specifico e scientifico per la dimensione ludica. Tuttavia negli ultimi tempi assistiamo a vari casi di questo genere. In molte università degli Stati Uniti e dell’Europa del nord il medium ludico (videogiochi, giochi di ruolo, giochi da tavolo) viene usato normalmente come strumento didattico in insegnamenti STEM e socio-umanistici: soltanto per le scienze storiche si potrebbero fare tanti esempi, dall’uso di Europa Universalis, il famoso videogioco edito dalla Paradox (2000-2013), alla produzione di giochi di ruolo dedicati alla didattica del progetto Reacting to the past. Role-playing games for engaged learning del Barnard College (Columbia University); fino alle più recenti esperienze condotte dalle cattedre di storia medievale di Edimburgo e di Winchester."

Come le è venuta l’idea di questo corso?

R.R.: "A livello personale tutto nasce dall’interesse che ho iniziato a sviluppare qualche tempo fa verso le tematiche della Public history e delle tecniche e strumenti di divulgazione della storia. Mi è parso subito chiaro che il gioco ad ambientazione storica (che negli ultimi anni sta riscuotendo un significativo interesse tra i gamer) fosse annoverabile a tutti gli effetti tra questi strumenti divulgativi rivolti all’ampio pubblico. Ho iniziato così a proporre ai miei studenti cicli seminariali (siamo giunti quest’anno alla quarta edizione) e laboratori curriculari ed extracurriculari dedicati al tema della public history e della ludicizzazione della storia. Sulla scia di questo originario interesse è nato nel 2022 il Centro di ricerca sul gioco, presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell'Università di Genova. Dal gioco ad ambientazione storica al gioco a tutto tondo il passo è stato breve, soprattutto avendo sperimentato la potenza del gioco non solo come strumento formativo (didattica, ricerca, riflessione critica) ma anche come strumento di socialità, di crescita personale e di gruppo, di acquisizione delle più importanti competenze trasversali."

game science
UniGe con l'UniGe Teaching and Learning Centre, ha partecipato alle più importanti manifestazioni ludiche nazionali quali Play Festival del gioco di Modena e Lucca comics and games:

R.R.: "In quei contesti abbiamo presentato le attività più rilevanti del CeRG, tra cui ricordo quelle incentrate sul Game based learning in UniGe e il progetto “Boardgame in carcere” dedicato, in sinergia con il nostro Polo Universitario Penitenziario, alla socializzazione delle persone private della libertà. Tali presenze ci hanno fatto entrare in stretto contatto con i più importanti protagonisti del mondo e del mercato ludico italiano; insieme ad alcuni di loro abbiamo ideato questo corso di perfezionamento volto alla formazione professionale degli operatori che si muovono in tali contesti. Il corpo docente del corso è composto da professionisti di altissimo livello appartenenti a istituzioni accademiche, organizzazioni e società operanti nel settore.
Dopo i master in Game based learning e gamification proposti dall’Università di Urbino, il nostro è il primo corso universitario interamente dedicato al boardgame."

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Un corso come questo può essere sicuramente interessante per autori in erba o appassionati di giochi da tavolo o videogame: mi viene in mente però che anche insegnanti, formatori o altri professionisti potrebbero trovarlo utile per arricchire la loro professione, le sembra che possa essere una buona idea per chi lavora nel mondo della formazione? 

R.R.: "Un’ottima idea. Molti di coloro che si sono iscritti infatti sono operatori della formazione. Un dato che constato ormai quasi quotidianamente è il forte interesse dimostrato da docenti di varie discipline che insegnano nella scuola primarie e secondaria di primo e secondo grado verso le tecniche di utilizzo dei giochi a scopo didattico. A parte un’ormai nutrita letteratura scientifica anche italiana dedicata al tema, i miei seminari sono spesso frequentati da insegnanti che, come uditori esterni sono interessati ad approfondire gli utilizzi formativi del medium ludico. Senza ovviamente dimenticare come il gaming sia ormai un elemento essenziale anche nelle pratiche di formazione aziendale e professionale a tutti i livelli."

boardgame
Un gioco o un videogioco sono spesso semplici e intuitivi nell’uso, ma complessi nella loro progettazione: mi vengono in mente la grafica, la scrittura creativa, la programmazione... quali sono le competenze che deve avere un game designer?

R.R.: "Produrre un gioco è un’operazione lunga e complessa che richiede talora anni di lavoro e la sinergia di diverse professionalità, quasi mai riscontrabili in una persona sola. Autori, sviluppatori, illustratori, grafici collaborano alla realizzazione di un prodotto che per sua stessa natura è quindi, a tutti gli effetti, un prodotto culturale (di cultura pop ma talora anche di cultura classica), un prodotto della creatività umana. Senza contare poi i playtester, i betatester necessari al completamento del prodotto: è perlomeno curioso che, di fronte a tale evidenza, il gioco stenti (soprattutto in Italia) ad essere considerato alla stregua di un libro o di un altro prodotto creativo. Però, così come il fumetto, dopo anni di fatica ci è quasi riuscito, ci auguriamo ci riesca anche il gioco."

La professione del game designer, proprio perché così complessa, è molto richiesta dalle aziende: sono previste collaborazioni per gli studenti del corso di perfezionamento?

R.R.: "Come CeRG abbiamo stilato convenzioni con diverse case editrici ludiche presenti sul territorio nazionale; alcuni editori sono anche docenti del corso. Credo sia facile ipotizzare che alcuni studenti possano sperimentare stage e tirocini presso di loro."

Un gioco, ben curato in ogni suo aspetto e in ogni sua fase di sviluppo, può avere un grande successo e cambiare la vita di un game designer: sarà possibile creare e proporre al mercato il proprio boardgame o videogame al termine del corso?

R.R.: "Sì. Oltre alle cinquantaquattro ore di insegnamento frontale sono previste ventiquattro ore di project work relativo alla prova finale. Esso potrebbe consistere, a discrezione dello studente, nell’elaborazione di un progetto di gioco o di un vero e proprio prototipo che, soddisfacendo determinati requisiti, potrebbe essere ovviamente selezionato da qualche casa editrice. Noi ci impegniamo a valorizzare i migliori progetti. Nella prossima edizione di Lucca C&G (novembre 2024) avremo a disposizione spazi dedicati al nostro corso e ai suoi primi risultati."

Quali possono essere gli sbocchi professionali meno conosciuti? 

R.R.: "Sicuramente vi sono sbocchi professionali interessanti nei settori produttivi dell’industria e del commercio relativi alla formazione del personale interno ed esterno e al supporto a campagne di marketing. In entrambi questi casi il gioco sta prendendo piede come uno dei possibili modi di supportare formazione e pubblicità. Poi ci sono gli sbocchi classici come creatori di giochi: il mercato dei boardgame è il segmento che cresce maggiormente nel mercato del gioco, con un mercato globale che supera il valore di 11,3 milioni di dollari e che prevede un tasso di crescita del 13% da qui al 2026: maggiore anche del settore dei videogiochi! "

Iscrizioni entro le h.12:00 del 3 maggio 2024 - informazioni per iscriversi: https://dispi.unige.it/node/2751


Il corso Gaming and Boardgame design è nato in collaborazione con l’Università di Milano (Dipartimento di Informatica), ha il patrocinio di Play e del Game Science Research Center e si svolge con l’importantissima partnership di Lucca crea s.r.l. e di Lucca Comics and Games.

di Claudia Ferretti