La dura legge Del Bosque: la nostra squadra di calcio a 5 al XIV posto nel Campionato interuniversitario
La dura legge Del Bosque: la nostra squadra di calcio a 5 al XIV posto nel Campionato interuniversitario
«Cantami, o Diva,
dei LEONES DE VIA BALBI le eroiche gesta
a Marina di Ginosa,
nell’Apulia calorosa!»
«Questo inizio non mi è nuovo! Questi versi, io li conosco!»
«Li conosci perché non sono miei! Sono del mitico Omar, il gran poeta turco! Conosci Omar?»
«Come no? Certo che conosco Omar:
VIDE Omar quant’è bello!»
«Proprio quello!»
«Stai forse dicendo che i LEONES DE VIA BALBI hanno vinto il Campionato?»
«Non precisamente. Il nostro squadrone di Calcio a 5 è un team buono – ottimo, direi – ma, per vincere il Campionato, avrebbe avuto bisogno di una notevole dose di TYKHÊ…»
«Niente parole sconce, per favore!»
«Ma che cos’hai capito? La TYKHÊ è la sorte, che ha un aspetto bifronte: può essere buona fortuna o sfortuna nera. Io, tu, noi, siamo tutti figli della TYKHÊ, come dice Omar.»
«E dice bene! Conosco un collega che è proprio un grandissimo figlio di … TYKHÊ!»
«Cambiamo discorso… Hai mai sentito parlare della legge Del Bosque?»
«Vediamo un po’… legge Del Bosque, legge della Foresta, legge della Jungla… temo di no.»
«Mi riferisco all’allenatore della Nazionale spagnola, il quale osservò che a volte, le squadre più forti di un torneo si scontrano fra loro nei quarti di finale, in semifinale, e non in finale. Un esempio: la Coppa del Mondo di Calcio 1966. Inghilterra e Argentina s’incontrarono a Wembley nei quarti di finale. Arbitraggio scandaloso a favore dei padroni di casa inglesi, che vinsero 1-0. Al termine della partita, un attaccante argentino – González, ZENEIXE del Boca Juniors – voltò le terga verso il palco reale, dove presenziava Elisabetta II, e si abbassò i pantaloncini.»
«Portava i boxer o gli slip, almeno?»
«Boxer o slip, THAT IS THE QUESTION! Sotto i pantaloncini, i calciatori argentini non indossano né boxer, né slip…»
«Oh, che sconcezza!»
«È questa la dura legge Del Bosque: a volte, gli organizzatori di un torneo fanno in modo che le squadre più forti vengano eliminate prima della finale. Proprio quel che è successo a Ginosa di Puglia. Lo squadrone del GENVENSE ATHENAEVM è stato incluso in un girone “impossibile”, con le Università di Catania, Perugia e Milano Statale. Basti dire che Catania e Perugia si sono classificate rispettivamente terza e quarta nella graduatoria nazionale. È chiaro che le partite dei LEONES DE VIA BALBI contro Catania e Perugia sono state – per così dire – a senso unico, a una sola porta. Invece, molto combattuta è stata la partita contro i rivali storici della Statale di Milano, il 12 giugno. Han vinto i meneghini, ma i nostri hanno risposto con una doppietta di Francesco Colaianna (il talento di Bari Vecchia) e un GOLAZO di Vincenzo Mannella Vardè.»
«Grande!»
«Più equilibrato è stato il girone di Coppa Italia. Il GENVENSE ATHENAEVM si è trovato a giocare con le Università di Padova-Trieste, di Napoli 2 e di Trento: rivali contro cui i LEONES han lottato ad armi pari. Sicuramente la partita più bella è stata disputata il 14 giugno: i nostri han surclassato l’Ateneo di Viterbo 5-2. Il giorno dopo, i LEONES si sono giocati la finale per il XIII posto con l’Università di Torino, perdendola di stretta misura: 3-2.»
«Un auspicio per il prossimo Campionato?»
«Non è un auspicio: è una promessa. Se anche l’anno prossimo ci verrà assegnato un girone “impossibile”, prometto solennemente che invaderò il campo e imiterò il gesto di González, AGLI ARBITRI MOSTRANDO ISPIDO TERGO…»
«Oh, che bel verso! È tuo?»
«Non precisamente. È di Omar, il gran poeta turco!»