Il “Principe” della Caverna delle Arene Candide fu vittima di un orso?

Un nuovo studio rivela che il celebre “Principe” della Caverna delle Arene Candide fu probabilmente vittima di un attacco di orso nel Paleolitico superiore.

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Anthropological Sciences presenta prove inedite sul tragico destino del celebre individuo paleolitico noto come Il Principe della Grotta delle Arene Candide (Liguria). L’analisi, condotta da un team multidisciplinare*, identifica una serie di traumi compatibili con un violento attacco da parte di un grande carnivoro, probabilmente un orso bruno o un orso delle caverne.

Il Principe, un adolescente vissuto circa 28.000 anni fa, è uno dei più iconici esempi di sepoltura gravettiana in Europa. La ricca deposizione funeraria, comprendente centinaia di conchiglie, pendenti in avorio e un’imponente lama in selce, è esposta da decenni al Museo di Archeologia Ligure di Genova Pegli.

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Nuove scoperte sui traumi scheletrici

Gli autori hanno analizzato i traumi già conosciuti sin dalla scoperta nel 1942, come le lesioni al cranio, al volto, e alla spalla, con perdita della metà sinistra della mandibola e parte della clavicola, e le hanno ricondotte a morsi o colpi di zampa. Hanno inoltre identificato fratture da schiacciamento alle vertebre cervicali, compatibili con una compressione violenta del collo.

Nuove scoperte effettuate dal team di ricerca includono segni di un morso sulla fibula destra, e un’incisione lineare sul cranio (parietale sinistro), potenzialmente compatibile con un colpo di artiglio. Inoltre, gli studiosi hanno documentato tracce di iniziale risposta infiammatoria nelle ossa spugnose, e stimano che il giovane sopravvisse da 48 a 72 ore dopo l’attacco.

Il Principe mostra anche segni di lesioni recenti al piede – una frattura al mignolo e una lesione della cartilagine nella caviglia – che confermano una scarsa aspettativa di vita presso i cacciatori-raccoglitori paleolitici dopo avere subito traumi agli arti inferiori.

Un evento eccezionale, una sepoltura eccezionale

«Il quadro traumatico è sorprendentemente simile alle lesioni osservate nelle moderne vittime di attacchi di orso», affermano gli autori, che sottolineano come la sopravvivenza per qualche giorno dopo aver subito le devastanti lesioni potrebbe avere profondamente colpito la banda di cacciatori-raccoglitori a cui apparteneva Il Giovane Principe.

Gli autori propongono che la straordinaria ricchezza della sepoltura rifletta la necessità, nelle società gravettiane, di ritualizzare eventi traumatici o morti eccezionali, piuttosto che il rango sociale dell’individuo.

Una nuova interpretazione per un reperto simbolo del Paleolitico europeo
Lo studio rivaluta l’ipotesi formulata per la prima volta negli anni ’40, fornendo finalmente un'analisi dettagliata e aggiornata delle lesioni, mai descritta con tale accuratezza fino ad oggi.


* il team è composto da ricercatori delle Università di Cagliari, Firenze, Genova, Pisa, della Soprintendenza ABAP Liguria, del Museo Civico di Archeologia Ligure, dell’Université de Montréal e del New Mexico Consortium.

Link allo studio: isita-org.com