Le donne storiche dell’arte
Gli studi di genere, a partire almeno dagli ultimi decenni del XX secolo, hanno contribuito a riconoscere il fondamentale ruolo delle donne all’interno di una riflessione culturale, politica ed emancipativa nella società.
Nell’ambito della storia dell’arte, tuttavia, colpisce ad esempio come il corredo iconografico del volume di Kultermann, nella ristampa del 1990, evidenzi la completa assenza delle storiche dell’arte italiane del Novecento all’interno di una peraltro scarsa attenzione al mondo femminile. Come se il contributo, ad esempio, di Anna Maria Brizio (pure citata) o di Luisa Becherucci o di Paola Barocchi (nessuna delle due, invece, neppure menzionata) non fosse stato importante o, più spesso, decisivo, nel mondo degli studi e della cultura italiana e non solo.
Di fronte a una tale miopia e incapacità di riconoscere i reali valori in campo, mentre si assiste a una considerevole riscoperta delle figure di artiste e architette e alla doverosa celebrazione delle direttrici museali che salvaguardarono il patrimonio durante il secondo conflitto mondiale (Palma Bucarelli e Fernanda Wittgens), o ne progettarono il successivo riallestimento (Caterina Marcenaro), pare giusto, e anzi doveroso, riscrivere la storia della storia dell’arte da capo, al fine di rimettere in luce le figure femminili che sono state oggetto di una colpevole dimenticanza e di un voluto disconoscimento dei loro meriti, sulla scia degli studi avviati da Maria Mignini (Diventare storiche dell’arte, Roma 2009).
L’appuntamento genovese, che va a completare il dittico iniziato con le giornate svoltesi a Macerata il 28 e il 29 aprile scorsi, sarà l’occasione per ribadire il peso e l’importanza dell’operato delle donne nel campo della storia dell’arte, sia che esse siano state impegnate nel campo della tutela, della ricerca o dell’insegnamento, e costituirà un ulteriore momento di riflessione sulla difficile affermazione della disciplina e di quante vi si sono dedicate con abnegazione e spesso a costo di rinunce e sacrifici (mai richiesti, invece, ai loro colleghi).
26 e 27 maggio 2022
Aula Magna di Via Balbi 2, Genova
Promotore: Università di Genova