Con le votazioni del pubblico, chiamato a esprimere le proprie preferenze con un like o un commento su YouTube, si è conclusa la selezione genovese di FameLab 2020, l’ultima fase locale della competizione per divulgatori scientifici che si svolge, con cadenza annuale, dal 2005 e coinvolge 30 Paesi in tutto il mondo.
Per l’edizione 2020, 15 città in Italia ospitano le selezioni da cui sono scelti i finalisti che si contendono il titolo nazionale.
La selezione ligure è stata coordinata dall’Università di Genova, insieme a CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, IIT - Istituto Italiano di Tecnologia, INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Associazione Festival della scienza, Acquario di Genova, Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia, Unione matematica italiana e Scientificast.
30 domande di partecipazione, 2 semifinali (11 febbraio all’Acquario di Genova e 12 febbraio nell’Aula Magna dell’Università), 12 finalisti.
Per la finale di Genova, la giuria è stata composta da:
L’emergenza Coronavirus ha costretto tutti, organizzatori e candidati, a rivedere le modalità di svolgimento della finale: niente serata a teatro, tra amici e parenti, come programmato, niente applausi.
Ma i nostri FameLabbers non si sono scoraggiati e hanno dimostrato entusiasmo e grande disponibilità realizzando, in tempi ridotti, un breve video, al massimo di 3 minuti, con cui hanno esposto un argomento scientifico. Doti richieste? Precisione, competenza e una capacità di coinvolgimento tale da conquistare dapprima la giuria tecnica e poi quella popolare.
Due i protagonisti indiscussi:
Ottavia Bettucci, ricercatrice presso IIT, con “Electrical body”: 1° classificato per la giuria tecnica e 2° classificato, con 183 like, per il pubblico;
Fabrizio Fiorentini, ricercatore presso IIT, con “Bere per credere”: 2° classificato per la giuria tecnica e 1° classificato, con 212 like, per il pubblico.
Fabrizio non è nuovo a questo contest: già nell’edizione 2019 si era qualificato tra i finalisti della selezione locale di Genova ma, durante l’esposizione del suo discorso presso il teatro LaClaque, ebbe qualche difficoltà a concludere la sua presentazione. A causa dell’emozione non riuscì a presentare il suo argomento al meglio, ma quest’anno le cose sono andate diversamente e Fabrizio, che ha avuto la voglia e la determinazione di riprovarci, si è aggiudicato un secondo posto strameritato.
31 anni, laureata in chimica all’Università di Firenze, ha svolto il Dottorato di ricerca in chimica all’Università di Siena in collaborazione con CNR-ICCOM. Attualmente è ricercatrice nel team Tissue Electronics presso il centro di Napoli dell’Istituto Italiano di Tecnologia (CABHC-IIT) nel campo della bioelettronica e si occupa, in particolare, della realizzazione di dispositivi fotovoltaici innovativi con applicazione in campo biologico.
27 anni, laureato all’Università di Pisa in Biotecnologie molecolari, sta svolgendo il Dottorato di ricerca nel team Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Al momento si occupa dello sviluppo di cerotti intelligenti realizzati con materiali biocompatibili e provenienti da residui della lavorazione industriale in grado di rilasciare, in modo controllato, principi attivi terapeutici.
I 12 video dei finalisti, pubblicati sul canale YouTube dell’Università di Genova, hanno totalizzato circa 7200 visualizzazioni in soli 4 giorni.
Fabrizio e Ottavia si sono distinti anche in questo conteggio con, rispettivamente, 1680 e 1176 view.
I primi due classificati di ogni selezione locale accederanno a una masterclass in divulgazione scientifica e alla finale nazionale, in programma a Trieste.
Saranno quindi Ottavia e Fabrizio a rappresentare Genova durante l’ultima fase di quella che, quest’anno più che mai, è stata un’occasione per dimostrare che #laScienzanonsiferma.
A tutti i finalisti le congratulazioni degli organizzatori e dei giurati per essersi messi alla prova e non aver mollato, anche in questo momento non certo semplice.
Ideato nel 2005 dal Cheltenham Science Festival, FameLab coinvolge oggi oltre 30 paesi in tutto il mondo e dal 2012 si svolge in Italia grazie alla collaborazione tra Psiquadro, coordinatore nazionale, e British Council, l’ente culturale britannico che ne ha promosso la diffusione a livello globale.
Dal 2012 a oggi FameLab Italia ha toccato 20 città e coinvolto oltre 900 giovani ricercatori grazie alla collaborazione di oltre 70 partner culturali tra Università, Istituti di Ricerca e enti pubblici, società di comunicazione della scienza, musei e media partner.