Agnès Varda è stata una delle più importanti registe della storia del cinema, non soltanto francese, tanto da essere stata insignita dell’Oscar alla carriera nel 2017. Ha cominciato negli anni cinquanta, unica donna all’interno del movimento parigino della Nouvelle Vague animato da Jean-Luc Godard, e ha presentato il suo ultimo film, Varda par Agnès, al Festival di Berlino del 2019, un mese prima di spegnersi: sessant’anni di carriera, tra film documentari e di finzione, ma anche progetti fotografici, televisivi e videoartistici.
A questa straordinaria figura di artista è dedicata una rassegna che prenderà il via al cinema Sivori martedì 8 novembre, alle 20:30, con Varda par Agnès, e che rappresenta il primo atto di una importante convenzione sottoscritta in settembre tra il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell'Università di Genova e Alesbet, la società che gestisce le principali sale del centro cittadino, dall’Ariston al Corallo, dal Sivori all’America.
In tutto, cinque appuntamenti, sempre il martedì dalle 20.30, introdotti in sala da Luca Malavasi, docente di Storia e analisi del film all’Università di Genova, referente del progetto.
«La rassegna dedicata ad Agnès Varda – spiega Malavasi – ha un duplice valore: da un lato, è un’iniziativa che intende favorire la visione dei principali lavori di una regista ancora poco conosciuta in Italia, per quanto alcuni suoi film, come Cléo dalle 5 alle 7 (1961), in programma il 15 novembre, abbiamo contribuito a riscrivere la storia del cinema; dall’altro lato, la rassegna avvia una collaborazione preziosa tra un Dipartimento della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova e la più importante realtà cinematografica della città di Genova. Una collaborazione che si arricchirà nel tempo di molte altre iniziative capaci, come questa, di coniugare formazione universitaria e disseminazione culturale».
Alla regista è dedicata la parte monografica dell’insegnamento di Storia e analisi del film; il 29 novembre 2022 nell’Aula Magna di via Balbi 2, ci sarà una giornata di studi cui prenderanno parte alcune delle più importanti studiose di Varda, tra cui Delphine Bénézet e Sandra Lischi; il giorno stesso, presso la Biblioteca Museo dell’Attore, sarà presentato il volume Pianeta Varda (ETS Edizioni, 2022), curato da Malavasi assieme ad Anna Masecchia, docente di cinema all’Università Federico II di Napoli, dove le iniziative proseguiranno nella primavera del 2023.
La rassegna rappresenta dunque, nel suo rapporto con le altre iniziative, un arricchimento importante dell’attività formativa rivolta agli studenti; al tempo stesso, svolgendosi in orario serale e in una delle sale più importanti del centro cittadino, essa mira a coinvolgere il maggior numero di spettatori e appassionati di cinema.
Spiega ancora Luca Malavasi: «L’Università di Genova ha all’attivo altri progetti di carattere cinematografico, con un taglio più amatoriale e ludico. La collaborazione tra il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo e Alesbet mira invece a costituirsi come progetto culturale capace di disseminare all’interno della città la cultura cinematografica in forme non improvvisate, a partire da una professionalità specifica e riconosciuta».
«Le università italiane – afferma Malavasi – sono chiamate da tempo a impegnarsi nella terza missione, che ha assunto un valore e un’importanza sempre più strategici. Tuttavia, è importante che le iniziative che mettono in dialogo mondo accademico e società civile siano caratterizzate da professionalità e serietà: vale a dire, è importante disseminare cultura in forme che possano giovare realmente all’università e alla sua immagine. Non basta, per fare un esempio, proiettare una manciata di film per adempiere realmente alle richieste della terza missione. Proprio perché si tratta di un dialogo che apre l’università alla società civile, favorendo la conoscenza della prima da parte della seconda, è importante proporre iniziative fondate su saperi solidi, animate da un progetto culturale e formativo, e gestite da figure scientificamente e culturalmente riconosciute. Senza dimenticare, naturalmente, l’aspetto fondamentale: il piacere della visione».
Agisce in questo senso l'iniziativa proposta, infatti prosegue Malavasi: «I cinque film in programma (si veda locandina) consentiranno di entrare nel mondo di una regista geniale, animata non soltanto da una capacità unica di tradurre la realtà in un racconto per immagini, ma anche, prima di tutto, da una curiosità e da un amore smisurati nei confronti delle persone e del mondo».