Nell’ambito della collaborazione fra la Fondazione Mario Novaro ETS e l’Università di Genova, inaugurata nel 2024 e costellata da una serie di attività di promozione e diffusione del materiale d’archivio, la mostra "Claudio Bertieri. Una vita di immagini. Immagini di una vita" intende inserirsi fra gli eventi organizzati per celebrare il centenario della nascita del critico cinematografico, restituendo la complessità e la ricchezza del profilo professionale di Bertieri.
Dopo gli eventi presentati al Cinema Sivori di Genova, in occasione di "Archivissima" (edizioni 2024 e 2025), e il percorso espositivo realizzato nel 2024 presso la biblioteca della Scuola di scienze umanistiche, dedicata a due delle attrici favorite dal critico, Gina Lollobrigida e Sophia Loren ("Dive. Lollo|Loren", Genova, 22 ottobre – 5 novembre 2024), la mostra progettata per il 2025 da Luca Malavasi, docente UniGe di cinema, fotografia, radio, televisione e media digitali, e Sara Tongiani, intende valorizzare il ricco materiale dell’archivio personale di Bertieri: critico, cinefilo, promotore culturale, esperto di comics e fumetti, organizzatore di eventi e consulente artistico per importanti industrie come l’Italsider di Genova.
Il percorso espositivo attraverso cui si sviluppa la mostra descrive quelle importanti direttrici di indagine che seguono lo sviluppo delle forme della critica cinematografica, la nascita e l’evoluzione del circuito dei festival, le attività di promozione culturale dell’audiovisivo e le pratiche legate al collezionismo e al divismo cinematografico. Questi assi di ricerca vengono concretamente rappresentati dall’eterogeneo materiale d’archivio: la corrispondenza fra Bertieri e alcune generazioni di critici, editori, maestranze, registi e autori cinematografici permette di seguire le profonde trasformazioni che scandiscono le diverse stagioni della critica italiana e il continuo rinnovamento delle sue forme, mentre le foto promozionali, le locandine, le brochure e i manifesti dei film consentono di ricostruire la vivacità dei circuiti festivalieri e la centralità di una serie di immagini che innescano le pratiche di fandom e collezionismo.
Secondo questa prospettiva, Bertieri diviene inoltre centro propulsore di prassi, relazioni, e collaborazioni che dall’immediato dopoguerra perdurano per molti decenni; accanto a Mino Argentieri, Carlo di Carlo e Ugo Casiraghi, appare fra gli organizzatori di rassegne e festival nazionali e internazionali, scrivendo inoltre su riviste specializzate e quotidiani.
A partire dagli anni Cinquanta, il lavoro di consulenza per l’Italsider e altre aziende italiane, posiziona Bertieri come mediatore culturale e storyteller ante litteram, indispensabile per la realizzazione di eventi e film dedicati alla valorizzazione dell’industria e della sua immagine.
Durante il periodo di apertura della mostra "Claudio Bertieri. Una vita di immagini. Immagini di una vita" viene organizzato un programma pubblico di attività, aperte alla cittadinanza oltre che a studenti e studiosi. Tra le occasioni di incontro, discussione e condivisione delle ricerche e del lavoro d’archivio, si segnala il convegno internazionale "Vite d’archivio. Fondi personali, dispositivi della memoria e culture del cinema", (28–29 ottobre 2025, aula Magna della Scuola di scienze umanistiche dell’Università di Genova).