Quando si affronta il tema della conservazione dei funghi, l'attenzione comune è quasi sempre circoscritta alle metodologie per preservare gli sporomi (o corpi fruttiferi) commestibili, come i rinomati Boletus edulis (porcini) o Cantharellus (finferli). Tuttavia, la micologia richiede un approccio di conservazione ben più ampio e diversificato. In ragione dei molteplici campi di applicazione e utilizzo che l'uomo ne fa, dalla biotecnologia alla farmacologia, dalla ricerca genetica alla diagnostica, i funghi devono essere preservati con metodi che trascendono la mera conservazione per il consumo alimentare.
La conservazione scientifica si concentra sull'istituzione di ceppoteche e banche genetiche che mantengano la vitalità e l'integrità dell’organismo fungino, garantendone la disponibilità per studi futuri negli ambiti più disparati.
La strategia di conservazione non si limita al mero mantenimento della vitalità degli organismi, ma si estende alla loro identificazione tassonomica e alla caratterizzazione dei tratti funzionali e delle proprietà metaboliche specifiche.
Queste attività di catalogazione e analisi sono fondamentali per l'istituzione di un database pubblico e interoperabile che raccolga l'elenco completo delle specie e dei ceppi fungini conservati in collezione, unitamente ai loro dati associati. Tale infrastruttura di dati mira a rendere i ceppi accessibili e disponibili per ambiti diversi:
Inoltre, la conservazione di funghi patogeni per l’uomo, gli animali e le piante, è cruciale per la ricerca, permettendo di saggiare e validare in laboratorio l'efficacia di nuovi composti antifungini in ambito medico e agricolo.
Grazie al finanziamento ottenuto tramite il progetto SUS-MIRRI.IT, nell'ambito del PNRR, l’Università di Genova ha compiuto un passo decisivo nell’implementazione scientifica e tecnologica della sua storica micobanca ColD-UniGe, la Collection of DISTAV (Dipartimento di scienze della terra, dell'ambiente e della vita).
Fondata negli anni '70, la collezione di colture (o "Centro di risorse biologiche microbiche") ColD-UniGe ha radici nella conservazione di ceppi fungini di origine antartica e marina e si è successivamente ampliata includendo ceppi vitali provenienti da numerosi ambiti di studio (medico/forense, alimentare, biodeteriogeno, ecc.). Oggi ColD-UniGe rappresenta un centro di riferimento per la conservazione di microrganismi e comprende un'ampia varietà di organismi: funghi filamentosi isolati nel Laboratorio di micologia, lieviti provenienti dal Laboratorio di biologia molecolare e biotecnologie marine e batteri isolati nel Laboratorio di microbiologia, genetica ed evoluzione microbica.
Unica nel suo genere nella Regione Liguria, la collezione costituisce una risorsa strategica per la conservazione della biodiversità microbica e per lo sviluppo di attività di ricerca di base e applicata, a livello locale, nazionale e internazionale.
L’associazione di ColD-UniGe alla rete MIRRI – Microbial Resource Research Infrastructure, l’infrastruttura di ricerca europea dedicata alla conservazione e alla condivisione di risorse microbiche, non solo rafforza la tradizione micologica dell'Ateneo genovese, ma trasforma la collezione in uno strumento strategico e pienamente operativo. Questa risorsa di elevato profilo scientifico offre nuove e fondamentali prospettive alla ricerca di base e applicata per i numerosi settori che impiegano funghi o loro derivati.