Le Cattedre UNESCO italiane fanno sistema

UNESCO

Nasce il progetto “Dialoghi delle Cattedre UNESCO: un laboratorio di idee per il mondo che verrà”; in altre parole, le Cattedre UNESCO italiane fanno sistema e collaborano tra loro. A darne notizia sono Antonio Guerci e Aristide Massardo, direttori scientifici delle due Cattedre UNESCO attive presso l’Università di Genova, rispettivamente incentrate sull’antropologia della salute – unica al mondo – e sull’energia pulita e sostenibile.

Interdisciplinarietà è la parola chiave di questo progetto, che rappresenta una novità assoluta nel panorama delle Cattedre UNESCO a livello mondiale. A sottolinearne l’eccezionalità, la sua presentazione ufficiale il 30 novembre scorso a Roma al ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi e al ministro dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa, al presidente della Commissione nazionale italiana per l’UNESCO  Franco Bernabè e alla vicedirettrice generale per l’UNESCO Stefania Giannini. Il fil rouge del progetto è la sostenibilità, tema di pregnante attualità e che, nonostante sia spesso messo in relazione ad aspetti relativi alla tutela ambientale, è declinabile in molti altri contesti. E proprio in questa sua declinabilità e nella capacità di trarne tutte le sue potenzialità risiede la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni. 

Le Cattedre UNESCO italiane (poco più di trenta), consapevoli che da questa sfida dipende in gran parte il futuro della nostra società, hanno deciso di mettere insieme forze e competenze, interpretando appieno lo spirito del Programma UNITWIN/UNESCO di cui fanno parte e che da ben ventinove anni promuove il networking interuniversitario internazionale. Punto di partenza nonché motore del progetto è la Dichiarazione per la Sostenibilità, da cui appare evidente come aspetti socio-economici siano strettamente connessi ai cambiamenti ambientali e allo sviluppo tecnologico. Viviamo in un contesto in costante e vorticoso mutamento: ciò rende chiaro e urgente un approccio coordinato e interdisciplinare per affrontare, se non persino prevenire, criticità che, apparentemente circoscritte a un ambito geografico, sociale, economico rischiano di estendersi con un deflagrante effetto domino. Si legge nella Dichiarazione «Le transizioni ambientali e demografiche, compresi i cambiamenti climatici e l’invecchiamento delle popolazioni nei paesi ad alto reddito, potrebbero modificare i modelli migratori nei prossimi decenni e richiedono una profonda comprensione del futuro della composizione sociale in tutto il mondo». E ancora: «L’accelerazione esponenziale dei cambiamenti dello sviluppo tecnologico e nella comunicazione digitale e nel rapporto tra uomo e macchina rende necessaria una equivalente crescita di consapevolezza e responsabilità […] In un contesto definito sempre più da un ambiente digitale, e dove si espande la dimensione del virtuale, aumentano anche volatilità e incertezza».

Antropologia, sociologia, economia, ingegneria e diverse altre discipline convergono e si trovano a dialogare tra loro. Il tema all’ordine del giorno può essere sintetizzato in un’unica parola: “uomo”. È l’uomo al centro di tutto: istruzione, cultura e scienza, i tre pilastri promossi dall’UNESCO hanno come fine ultimo proprio la crescita dell’uomo nella sua interezza. 

Grazie alle differenti specificità delle Cattedre sottoscrittrici, il progetto ha lo scopo ambizioso di ricostruire questa interezza, per far sì che essa possa vivere in un contesto sostenibile, dove un approccio all’educazione come bene comune e alla conoscenza come bene comune globale siano strumenti per affrontare la sfida ambientale e sociale nella loro interdipendenza, come recita la Dichiarazione, in sintonia con gli obiettivi dell’Agenda 2030. L’auspicio è che il processo avviato con i “Dialoghi delle Cattedre” possa diventare una buona pratica nella collaborazione tra le Cattedre UNESCO per poter sempre più lavorare compatte su nuove sfide di interesse globale.

di Eliana Ruffoni