Studenti e studentesse UniGe alle Corti e istituzioni internazionali dell'Aja
Si è svolta la VIII edizione del viaggio di studio degli studenti e delle studentesse dell’Università di Genova presso la Corte internazionale di giustizia dell’ONU, la Corte penale internazionale e le altre corti ed istituzioni internazionali dell’Aja
Si è appena concluso l’ottavo viaggio di studio delle studentesse e degli studenti del Dipartimento di giurisprudenza e del Dipartimento di scienze politiche e internazionali, della Scuola di scienze sociali, presso le Corti e le istituzioni internazionali aventi la propria sede all’Aja, nei Paesi Bassi, reso possibile anche grazie al fondamentale cofinanziamento della partecipazione studentesca garantito dall’Ateneo, per il tramite del Settore attività internazionali per la didattica, e dalla Scuola di scienze sociali.
L’iniziativa, avviata per la prima volta nel 2014 e interrottasi unicamente nel periodo delle restrizioni legate alla pandemia, è giunta quest’anno alla sua ottava edizione.
Nei giorni di mercoledì 20, giovedì 21 e venerdì 22 marzo le studentesse e gli studenti degli ultimi anni del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e del corso di laurea magistrale in Relazioni internazionali, accompagnati da Laura Carpaneto (Diritto dell'unione europea), Paola Ivaldi (Diritto internazionale), Francesco Pesce (Diritto internazionale) e Ilaria Queirolo (Diritto internazionale), hanno potuto “toccare con mano” l’amministrazione della giustizia a livello internazionale, in un momento storico in cui il tema è reso tragicamente attuale dal ritorno di uno scontro diretto tra Stati ai confini del continente europeo.
Il conflitto russo-ucraino è stato oggetto di specifica attenzione in occasione della visita alla Corte penale internazionale (ICC), dove gli studenti e le studentesse hanno potuto dialogare con l’avvocata Ludovica Vetruccio, componente del team legale dell’Ufficio che difende e rappresenta le vittime nel procedimento innanzi alla Corte. Il dialogo ha peraltro toccato il futuro ruolo della giustizia internazionale con riguardo al conflitto, e l’eventualità che il crimine di aggressione venga posto al centro di un futuro organo giurisdizionale creato su impulso dell’Unione europea. La delegazione UniGe ha inoltre potuto assistere ad un’udienza del procedimento, in corso di svolgimento innanzi alla Corte, a carico di Mahamat Said Abdel Kani per i crimini contro l’umanità e per i crimini di guerra (omicidi, deportazioni e trasferimenti forzati, detenzioni, torture, persecuzioni ed altri trattamenti inumani) che gli vengono contestati in relazione alle operazioni svolte nel 2013 dal gruppo armato “Seleka”.
Il diritto penale internazionale è stato altresì al centro delle visite presso il Meccanismo residuale per i tribunali penali internazionali (erede dei precedenti Tribunali per l’ex-Jugoslavia e per il Rwanda) e presso le Camere e la Procura speciale per il Kosovo.
Nel primo caso il gruppo UniGe ha potuto interloquire con Iain Reid, responsabile della raccolta e della gestione delle prove all’interno dell’Ufficio della Procura, il quale ha mostrato ai partecipanti in che modo sono state condotte le indagini relative ai fatti dedotti all’attenzione della corte, e su quali prove si è basato il giudizio. Particolare attenzione è stata dedicata alle prove che hanno permesso la ricostruzione dei tragici fatti collegati al massacro di Srebrenica.
In occasione della visita alla più giovane Corte istituita su iniziativa dell’Unione europea per indagare e punire le atrocità commesse sul territorio del Kosovo dopo la fine del conflitto nei Balcani, tra il 1999 ed il 2000, Gaia Pergolo, in rappresentanza dell’Ufficio della Procura, ha chiarito su quali eventi l’istituzione esercita il proprio mandato (gravissimi crimini, incluso il traffico di organi, di cui sono accusati i membri di vertice dell’Esercito di Liberazione del Kosovo – UCK) e quali sono le sfide attuali e future che è chiamata ad affrontare.
Il tema dei conflitti è poi venuto in rilievo anche in occasione dell’ulteriore visita effettuata presso la sede dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), il cui specifico compito è quello di promuovere e verificare l’adesione degli Stati alla convenzione sulle armi chimiche del 1993, che proibisce l’uso di tali armi e ne prescrive la distruzione. Dopo una presentazione generale dell’attività dell’organizzazione, la responsabile dell’Ufficio relazioni esterne ha illustrato i protocolli per l’intervento dei propri operatori nei siti contaminati e mostrato al gruppo di UniGe il premio Nobel per la pace conferito all’Organizzazione nel 2013.
Nel corso del viaggio non si è mancato di prendere in considerazione neppure il diritto internazionale privato, posto che sempre all’Aja ha sede la più importante organizzazione internazionale avente a oggetto la promozione dell’uniformazione di tali norme: nell’ambito della visita alla Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato (HCCH), si è infatti avuto modo di apprezzare il fondamentale ruolo che tale organizzazione ha avuto e sta avendo nel promuovere una rilevante serie di convenzioni internazionali in svariate aree del diritto, ivi incluso il più recente progetto in materia di filiazione e surrogazione di maternità.
Il viaggio si è poi completato con la tappa presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ) dell’ONU, avente la propria sede nel pittoresco Palazzo della Pace voluto dallo zar Nicola II, all’inizio dello scorso secolo, quale sede di un organismo giurisdizionale internazionale chiamato a garantire il mantenimento della pace tra le nazioni dirimendo le future controversie tra gli Stati della Comunità internazionale. Si è così potuto far cenno ai delicati procedimenti pendenti innanzi alla Corte, in particolare nel caso Ucraina contro Russia e in quello, ancora più recente, introdotto dal Sudafrica contro Israele. In quell’occasione, i partecipanti hanno avuto altresì la possibilità di visitare la Biblioteca del Palazzo della Pace con la relativa collezione libraria, che rappresenta uno dei più ampi repertori a livello globale in materia di diritto internazionale, e vedersi illustrare l’offerta formativa dell’Accademia dell’Aja di diritto internazionale, i cui corsi rappresentano dal 1923 un imprescindibile punto di riferimento nel dialogo tra gli accademici e gli esperti della materia.
In occasione di ogni incontro, agli studenti e alle studentesse UniGe sono state presentate le possibilità di internship ed esperienze post-lauream (riservate non soltanto ai giuristi) presso ciascuna istituzione, anche grazie all’illustrazione degli specifici percorsi professionali degli operatori intervenuti nelle presentazioni.