Esperienza del corso di perfezionamento “Processi di Mediazione nelle Comunità Plurilinguistiche”

L’esperienza del corso di perfezionamento 2016 “Processi di Mediazione nelle Comunità Plurilinguistiche”

 

Il 16 dicembre si è concluso il Corso di Perfezionamento Universitario “Processi di Mediazione nelle Comunità Plurilinguistiche”, organizzato dal Dipartimento di Lingue e Culture Moderne dell’Università di Genova, dalla Fondazione San Marcellino ONLUS e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.

Concepito come naturale evoluzione dell’esperienza di partenariato che, a partire da attività sperimentali di mediazione comunitaria sul territorio genovese, ha condotto alla convocazione e realizzazione a Genova della decima edizione (prima in Europa) del Congresso Mondiale di Mediazione (settembre 2014), il corso si proponeva di preparare professionisti, studenti e residenti dei quartieri alla mediazione comunitaria in contesti plurilinguistici dal punto di vista della competenza comunicativa e delle conoscenze sia delle basi teoriche-metodologiche della mediazione sia delle tecniche della stessa, con particolare riferimento alla mediazione tra pari.

Le attività formative hanno compreso, principalmente, strumenti per favorire l’empowerment delle comunità coinvolte, lo studio dei conflitti e la prevenzione, gestione e trasformazione degli stessi, con particolare attenzione agli aspetti linguistico-culturali. Lo sviluppo di abilità di lavoro interdisciplinare, di collaborazione e sinergia con altre professionalità e con il territorio ha costituito l’asse portante del Corso.

Oltre mille ore che hanno visto i ventinove iscritti, genovesi e non, alternarsi tra moduli in aula, summer school, seminari, studio, tirocini e lavoro nei gruppi di apprendimento cooperativo per la realizzazione di specifiche consegne in altrettanto specifici ambiti di intervento. L’eterogeneità dei partecipanti è stata fortemente voluta e perseguita considerandola come parte integrante degli strumenti formativi esperienziali che ha consentito ai corsisti di sperimentare già in aula e nei gruppi la dimensione della mediazione e della facilitazione del dialogo, così come le lezioni in lingua straniera con il supporto degli interpreti in consecutiva (una corsista, laureata magistrale in Traduzione e Interpretariato a Genova e vari studenti, in particolare uno, dello stesso corso) hanno permesso l’esercizio del doppio ascolto stimolando ulteriormente la dimensione riflessiva e tipica della mediazione.

Lo svolgimento dei singoli moduli è stato garantito dalla presenza costante del coordinatore dei tutor, aiuto essenziale e punto di riferimento anche per i corsisti. Gli altri due tutor hanno collaborato a distanza in maniera efficiente e puntuale, presenziando laddove necessario. Da aprile a luglio il corso ha anche beneficiato dell’aiuto di una o due tutor di sala (studentesse del Dipartimento di Lingue e Culture Moderne con contratto di collaborazione di cento ore).

Due membri del Comitato di Gestione hanno garantito una presenza continua, aggiuntiva e non prevista, a eccezione di due soli moduli.

Nella docenza si è cercato di armonizzare la dimensione locale (grazie alla collaborazione di tre docenti afferenti al Dipartimento di Scienze della Formazione e di uno del Dipartimento di Scienze della Salute) con quella nazionale (componenti del Centro di Ricerca Interateneo sull’Analisi dell’Interazione e della Mediazione AIM di cui fa parte il nostro Ateneo), prediligendo comunque la proiezione internazionale (nella misura del 70%). Le lezioni in aula sono state garantite secondo le previsioni, con un elevato livello qualitativo che ha sempre coinvolto il gruppo dei corsisti, dimostratosi, in tutti gli appuntamenti, estremamente interessato e partecipativo, sempre con una presenza superiore all’80%.

Oltre al lavoro in aula, la ricchezza del corso e dei corsisti si è concretizzata nei lavori dei gruppi di apprendimento cooperativo, ben cinque durante l’anno, che hanno calato in diversi settori e realtà, le conoscenze apprese in aula. Nello specifico, ecco gli ambiti di lavoro: educativo, linguistico-culturale, organizzazioni, quartieri, sanitario e sociale. Anche i tirocini hanno rispecchiato la traduzione pratica di tali aree.

In ultimo, è importante ricordare che la quota di iscrizione è stata prevista a 400 euro, attingendo a finanziamenti esterni (un particolare ringraziamento al Dott. Alessandro Garrone che ha contribuito a circa un terzo dei costi) per coprire il restante ammontare delle spese, per non porre barriere economiche all’interesse e alle attitudini dei partecipanti.

 

Danilo De Luise
Fondazione San Marcellino ONLUS
Mara Morelli
Dipartimento di Lingue e Culture Moderne

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