La storia dei Giardini Botanici Hanbury
Thomas Hanbury, dopo aver acquistato l'incantevole podere della famiglia Orengo situato alla Mortola, iniziò nel 1867 lo straordinario lavoro che avrebbe reso la sua proprietà uno dei giardini più famosi al mondo.
Alla trasformazione partecipò in maniera determinante il fratello Daniel Hanbury, che fornì le basi scientifiche per l'impianto del giardino di acclimatazione. Grazie ai rapporti con scienziati, direttori di giardini botanici e commercianti di piante, da subito le collezioni di piante da tutto il mondo attirarono l'attenzione a livello internazionale. Le piante dei giardini erano considerate nel loro aspetto vivaistico ed esotico ma erano anche oggetto di ricerche farmacologiche. Nel 1868 divenne curatore dei giardini Ludwig Winter, che oltre a risolvere il problema dell’erosione del versante e a fronteggiare le siccità estive, realizzò interventi di rielaborazione dei percorsi, di ristrutturazione di Palazzo Orengo e degli altri edifici della proprietà, di ornamento architettonico dei giardini.
Fu Winter poi a organizzare la manutenzione dei vivai, la raccolta dei semi e a formare il personale locale che doveva lavorare nei giardini. Nel 1869, alla morte del fratello, Thomas rimase solo nell'organizzazione della gestione dei giardini. Alla direzione vennero chiamati valenti botanici dalla Germania come Gustav Cronemayer, Kurt Dinter e Alwin Berger sino alla sua morte avvenuta nel 1907.
Dopo la morte di Thomas, il figlio primogenito Cecil si accollò un lavoro imponente di ristrutturazione, riorganizzazione e restauro. Gli impegni politici di Cecil fecero sì che tutto ricadesse sulla moglie, lady Dorothy, la quale vi si dedicò con passione e competenza. È questo il periodo in cui si inizia a modificare la parte centrale dei giardini e a dare più spazio all'aspetto paesaggistico, realizzando scorci panoramici, come voleva il nuovo gusto che si stava affermando in Costa Azzurra.
L'aspetto scientifico continuò ad essere coltivato grazie a rapporti con numerosissimi giardini e orti botanici di tutto il mondo, l'ospitalità di studenti provenienti dai Kew Gardens, lo scambio di esemplari e semi, l'arricchimento con nuove specie.
Durante la seconda guerra mondiale i Giardini, occupati prima dalle truppe italiane, poi da quelle tedesche, subirono gravissimi danni. Il 1944 fu l'anno nero della proprietà che venne bombardata, saccheggiata e, naturalmente, abbandonata. Nel 1945 Dorothy riuscì a ritornare e iniziò l'opera di ricostruzione. Ma l'opera risultò superiore alle forze economiche di Dorothy, che dopo diversi tentativi, infruttuosi, si risolse a chiedere aiuto allo Stato Italiano. Grazie anche all'intervento dell'Istituto di Studi Liguri, nel 1960 Lady Dorothy vendette allo Stato Italiano il complesso della Mortola. La ratificazione avvenne nel 1962 e i giardini vennero affidati all'Istituto di Studi Liguri. Ma le difficoltà non erano finite; in particolare, il gravoso impegno economico costrinse l'Istituto a rinunciare all'impegno assunto nel 1979. I Giardini passarono in gestione al Ministero per i Beni Culturali e poi alla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria. La Soprintendenza promosse il restauro della villa, recintò l'area, ricostruì muri di contenimento.
Nel 1983, la gestione dei Giardini passò all'Università di Genova che però poté iniziare ad operare solo nel 1987. Si alternarono alla direzione i professori Salvatore Gentile, Paola Profumo, Stani Giammarino e Mauro Mariotti che si sono prodigati al recupero della struttura ma soprattutto alla riqualificazione delle collezioni presenti nel giardino tramite piantumazioni e precisi lavori di catalogazione. Con la L. R. 31 del 2000, Regione Liguria ha istituito l'Area Protetta Regionale "Giardini Botanici Hanbury" e nel 2002 la gestione universitaria, riconfermata anche dalla Legge Regionale, si è maggiormente organizzata con la costituzione di un Centro di Servizio di Ateneo. Oggi i 18 ettari di Giardini Hanbury stanno vivendo un periodo di vivace attività con l'attuazione di numerosissimi progetti che progressivamente stanno portando il complesso allo splendore architettonico e paesistico posseduto nell'800 e ad una valenza ed attività scientifica di livello internazionale.
A 150 anni dalla loro fondazione i giardini hanno quest’anno l’occasione di ripresentarsi al grande pubblico nella loro bellezza. Da marzo a dicembre saranno organizzati eventi che hanno lo scopo di favorire la visita anche in stagioni poco frequentate ma comunque interessanti ed affascinanti. In particolare, a maggio sarà celebrata la fondazione sabato 6 maggio con la presenza di numerose autorità internazionali e nazionali mentre il 7 maggio si farà rivivere l’atmosfera ottocentesca del giardino con una serie di rievocazioni di momenti quotidiani e straordinari: la vita della famiglia in giardino, le feste nella loggia, il lavoro dei giardinieri, la visita della regina Vittoria, il gioco nel campo da tennis, il gioco durante la vendemmia.