La rete 3.0 un ospedale dentro di noi

50 anni fa un film di fantascienza, Viaggio nel corpo umano, immaginava la miniaturizzazione di cinque persone per navigare all’interno del corpo di uno scienziato per rimuovergli un embolo cerebrale e salvargli la vita. Adesso quella precognizione potrebbe essere realizzata attraverso i nuovi sviluppi della rete, in una fase nascente che è già chiamata “Internet of the Beings”, la rete 3.0 Nella prima fase la rete ha connesso fra loro i dispositivi elettronici, PC e cellulari in particolare. Nella seconda ha connesso gli oggetti, come elettrodomestici, automobili o abitazioni intere. Nella terza si appresta a connettere gli esseri umani entrando nel corpo degli esseri viventi. Ciò apre a scenari incredibili ad esempio per la medicina (dalla possibilità di ricevere in tempo reale informazioni sulla salute dei pazienti o sui benefici diretti dell’assunzione di un determinato farmaco) ma anche abbastanza inquietanti, dalle possibilità di geolocalizzazione sempre più precisa alle conseguenze devastanti di possibili attacchi di hacker. Comunque sia, portare un pezzo di ospedale all’interno del corpo umano potrebbe salvare gli aspetti finanziari della sanità mondiale riducendone drasticamente i costi. Ma comporterebbe anche una vera rivoluzione nell’architettura di sistemi sanitari che sono stati pensati ai tempi del telegrafo.


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