Pesare le stelle di neutroni

Un gruppo di fisici teorici dell’Università Statale di Milano ha messo a punto un nuovo metodo per «pesare», la massa delle stelle a neutroni, conosciute anche con il nome di «pulsars». Tra gli oggetti astrofisici esotici che popolano il nostro Universo le stelle di neutroni spiccano per le condizioni estreme di densità, temperatura, campo magnetico e composizione della materia. Questi oggetti compatti - la cui densità supera di diverse volte quella nucleare - permettono di testare la nostra comprensione della materia. Le pulsars emettono radiazione pulsata la cui regolarità supera quella degli orologi atomici; in molti casi, tuttavia, vengono osservati sporadici aumenti della frequenza di rotazione. Sono chiamati “glitch” e sono l’analogo dei terremoti terrestri. Quelli più grandi sono spiegati dalla presenza di un superfluido neutronico all'interno della stella, che accumula temporaneamente energia rotazionale per poi cederla improvvisamente alla crosta osservabile, accelerandola. In un articolo pubblicato su Nature Astronomy, il gruppo di fisici teorici guidati da Pierre Pizzochero, ha proposto un modello che rivela una relazione inversa fra la massa della pulsar e il massimo glitch possibile. Quando esso è accoppiato a osservazioni del massimo glitch registrato permette di vincolare la massa stellare, un parametro astrofisico fondamentale di difficile misurazione. Future osservazioni di glitches in pulsar ospiti di sistemi binari permetteranno di verificare e calibrare il modello, migliorando la precisione di questa “bilancia” davvero speciale.



Podcast realizzato in collaborazione con Radio Babboleo
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