Il punto sulla ricerca di Ateneo
Il punto sulla ricerca di Ateneo
In questo tempo di crisi e di difficoltà nel trovare risorse economiche per continuare a fare ricerca in Italia, mi sembra importante proporre una riflessione e un approfondimento sulla qualità e quantità della ricerca condotta all’interno del nostro Ateneo.
Infatti, nonostante evidenti problematiche relative alle risorse, il nostro Ateneo ha raggiunto importanti risultati in questo campo.
Come si può evincere dalla classifica stilata dal Ministero dell'Università e della Ricerca, in base alla quale nel 2012 è stato distribuito su criteri premiali il 14% del Fondo di finanziamento ordinario destinato agli atenei pubblici italiani, l'Università degli Studi di Genova occupa la decima posizione.
Nella recente indagine pubblicata da Panorama, si ricorda come l’Università di Genova sia tra le prime 500 università recensite nella graduatoria generica del Times e come, secondo i parametri della classifica di Shanghai, sia decima tra le italiane.
Infine, secondo lo SCIMAGO Institutions Rankings 2009 World Report, l’Università di Genova è decima in Italia per quanto riguarda la qualità della ricerca.
Nel corso del 2012 l’Università di Genova ha poi partecipato alla periodica Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) svolta dall’ANVUR relativamente al periodo 2004-2010 i cui risultati, pubblicati presumibilmente a fine 2013, consegneranno il ranking nazionale degli Atenei e Enti di Ricerca nazionali. L’impegno in questa partecipazione è stato assoluto ed assorbente consci dell’impatto che gli esiti della valutazione avranno nei prossimi anni relativamente ai trasferimenti di FFO dal MIUR. Da una prima analisi dei dati esposti dall’Università di Genova alla VQR 2004-2010 emerge che solamente il 5% dei professori e dei ricercatori dell’Ateneo è stato scientificamente inattivo nel periodo della valutazione.
Dalla considerazione che per attivare buone politiche occorre innanzitutto conoscere, l’Osservatorio di Ateneo si è posto l’obiettivo primario di consolidare una ricognizione ed una valutazione delle attività di ricerca condotte dai docenti dell’Ateneo con l’obiettivo di selezionarne poi un limitato sottoinsieme che consentirà di compilare entro i primi mesi del 2013 il “libro bianco” delle attività di ricerca eccellenti dell’Ateneo.
Vorrei sottolineare la particolare attenzione posta nell’azione politica a supporto dei giovani ricercatori. A tale riguardo nel corso del 2012 sono stati riservati speciali finanziamenti per i progetti di Ateneo coordinati da ricercatori e professori sotto i 40 anni di età per un ammontare minimo pari al 20% dell’intero ammontare, pari a 1.400.822 Euro. Dai risultati della risposta al bando, ancora in fase di raccolta e analisi, ci aspettiamo che questa percentuale minima risulti sostanzialmente raddoppiata e quindi indicativamente del 40%.
Per sostenere il processo di valorizzazione dei risultati della ricerca e creazione di spin-off, l’Ateneo ha portato a conclusione nel 2012 il progetto UNITI finanziato del Ministero dello Sviluppo Economico portando a costituzione 17 imprese e sostenendo lo sviluppo del business plan a 8 nuove idee imprenditoriali. L’Ateneo genovese ha contemporaneamente riformato il proprio regolamento spin-off, che consentirà la creazione di un circuito ampio di spin-off universitari. Entro il primo trimestre del 2013 stimiamo che almeno una ventina di spin-off chiedano l’accreditamento.
Nel 2012 l’azione più significativa messa in atto da UNIGE, a supporto del trasferimento tecnologico, è stato il bando da 100.000 Euro per finanziare progetti di ricerca orientati allo sviluppo e potenziamento di brevetti nonché al trasferimento di nuove tecnologie a favore degli spin-off accreditati.
Significativo è stato l’impegno dell’Ateneo di Genova nel coordinamento con gli altri attori territoriali della ricerca pubblica, in particolare con gli Istituti CNR con sede in Liguria e con l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia). Attraverso una convenzione specifica, i rapporti con IIT hanno interessato l’intero spettro della ricerca includendo la mobilità dei docenti e degli studenti, la partecipazione a progetti di ricerca congiunti, la partecipazione congiunta a Poli regionali di Innovazione (Consorzio SI4LIFE e Polo Tecnobionet), la progettazione e gestione congiunta di iniziative di alta formazione, la costituzione di una Scuola di Dottorato dell’Università di Genova con tre indirizzi su tematiche IIT.
L’Ateneo ha partecipato con determinazione e impegno alla costituzione e alla gestione di due Distretti Tecnologici territoriali, il SIIT (Distretto Tecnologico dei Sistemi Intelligenti Integrati) e il DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie del Mare).
Nell’ambito delle azioni di sostegno a Poli e Distretti, l’Ateneo ha supportato la partecipazione al Bando MIUR sui Cluster Tecnologici Nazionali: tale supporto ha consentito l’inserimento diretto dell’Università di Genova in sette cordate nazionali. Analogamente è stata supportata la partecipazione al bando MIUR relativo a “Smart Cities and Social Innovation” consentendo la partecipazione dell’Università di Genova a 12 proposte di progetto. È in fase di chiusura la partecipazione dell’Ateneo al bando regionale per progetti di ricerca industriale su fondi PAR FAS riservato ai Poli di innovazione regionali per cui si stima la sottomissione di oltre 40 progetti con partecipazione dell’Ateneo.
L’intento di questo mio lungo articolo è quello di segnalare i punti di forza nella ricerca di cui il nostro Ateneo già dispone, non per affermare l’impressione che questo possa bastare, ma per sottolineare quanto, proprio in situazioni di difficoltà, l’impegno, la dedizione e il lavoro di tanti possono fare la differenza e contribuire a costruire la qualità della ricerca scientifica nella nostra comunità accademica.