Una giornata con il GPL

Una giornata con il GPL


Vincere un concorso importante a livello nazionale è sempre considerevole per uno studente universitario, sia per la presentazione ad un futuro mondo lavorativo, sia soprattutto per la soddisfazione personale che se ne ricava. Insomma, riesci a renderti conto che, in qualche modo, sei “sulla strada giusta”.
Quando poi però viene chiesto a posteriori come il lavoro è stato realizzato, come è venuta fuori l’idea vincente, è sempre difficile spiegarlo.


Studentessa del secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto e dell’Evento, ho partecipato al concorso “Una giornata con il GPL”, indetto da FEDERCHIMICA-Assogasliquidi per promuovere il GPL come carburante ecologico e come energia versatile, a basso impatto ambientale e ad alto potere calorifico che può essere utilizzato come fonte energetica per le più diverse attività.

Un tema decisamente non facile da comunicare (il GPL non è un vero e proprio prodotto rappresentabile ecc) e per il quale venivano proposti molti spunti ma non un concetto preciso su cui lavorare.


Come fare allora? La fase iniziale si è concentrata interamente sull’analisi del Brief in tutte le sue parti per poter estrapolare il concetto da comunicare, incarnatosi nella nozione di energia pulita.
Chiarite le idee, il problema è diventato come rappresentarle.
Dovevo ovviamente anche rispondere al tema del concorso, “Una giornata con il GPL”, che ho risolto graficamente proponendo una campagna multi soggetto dove il giorno e la notte sono distinti in due layout, diversi per colori e opposti per simmetria, ma possiedono gli stessi elementi.


Creato lo scheletro sono andata ad aggiungere le foto, che comunicassero le varie azioni della giornata dove si può utilizzare il GPL (riscaldamento della casa, barbecue, riscaldamento dell’acqua, funghi a gas), e gli slogan, pensati con termini che fossero legati sia all’azione compiuta che all’energia (riscalda la tua notte, alimenta la tua giornata, ricarica la tua giornata, accendi la tua notte).
Infine avevo bisogno di qualcosa che comunicasse il concetto di energia pulita, fulcro della mia comunicazione.


Analizzando e scrivendo più volte la frase “energia pulita”, ho notato che la sigla GPL era presente al suo interno e mettendo in evidenza, cambiandone il colore e ingrandendole, le tre lettere che componevano la parola GPL sono riuscita ad ottenere il risultato che volevo: un naming/logo che permettesse di collegare in maniera immediata il concetto di energia pulita con il prodotto, il GPL.
Ma devo ammettere che le idee, quando spiegate, sembrano sempre banali, eppure non è stato così semplice arrivarci.


Ma il lavoro così si è completato, con l’invio degli elaborati, le attese e le speranze a cui da supporto ci sono stati gli amici, la famiglia e anche la mia professoressa, Maria Linda Falcidieno, che mi ha seguito durante il lavoro e che ringrazio infinitamente per il sostegno e la partecipazione con cui ha contribuito al mio progetto.
E concludo dicendo che come l’appetito vien mangiando, le buone idee vengono lavorando!

Giulia Puntoni
Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto e dell’Evento

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