Podio tutto UniGe alla prima edizione del Premio internazionale di Yacht Design "Paola Galeazzi"
Paola Galeazzi ha rappresentato un esempio straordinario di designer-faber. Persona riservata, schiva e instancabile, insieme al marito, Giovanni Zuccon (architetto e professore di Yacht Design a La Sapienza), l'architetto Paola Galeazzi è stata fondatrice dello Studio Zuccon International Project da cui sono nati decine di progetti di successo, testimoni del migliore Italian Yacht Design in tutto il mondo.
La sua prematura scomparsa ha lasciato un'eredità di grande rilievo, esempio singolare del "bello e ben fatto" che qualifica in ogni circostanza il migliore Made in Italy.
Il Premio Paola Galeazzi
La rivista internazionale BARCHE, diretta da Franco Michienzi, ha raccolto l'eredità di Paola Galeazzi promuovendo un premio internazionale di Yacht Design dedicato soprattutto a valorizzare il talento di giovani progettisti, offrendo loro un riconoscimento economico e interessanti occasioni di stage presso gli studi più qualificati dello yacht design italiano.
Il tema e i vincitori dell'edizione 2024
La sfida di questa prima edizione del design contest era orientata a definire "la barca che non c'è, ma che si può fare".
Il bando 2024 ha raccolto 150 candidature provenienti da tutto il mondo. Tra queste, sono risultati vincitori della prima, seconda, terza posizione e di una menzione speciale i progetti firmati da studentesse e studenti dei corsi di laurea magistrale in "Design navale e nautico" e "Yacht design", che hanno sede al Campus universitario della Spezia.
1° premio: progetto FGM12 “EDGE”
di Fabio Peduzzi, Giacomo Giorgetti e Marco Belvedere
Motivazione: Il progetto si caratterizza per l’innovazione nella distribuzione degli spazi valorizzando le asimmetrie dei volumi. Pur partendo da una piattaforma convenzionale, propone un’innovazione tipologica attraverso la scomposizione dell’intero upper deck e delle doppie altezze. Affronta il tema della propulsione con realismo secondo le tecnologie attualmente disponibili e le loro possibili evoluzioni, anche in chiave di sostenibilità dei consumi e dell'impatto ambientale. Per questi motivi, nel rispetto della classifica ottenuta dalla somma dei voti individuali espressi da ciascun giurato, dopo ampia discussione la Giuria ha riconosciuto in MY EDGE la proposta più aderente allo spirito di delineare "la barca che non esiste, ma che si può fare", invocato dal concorso.
2° premio: progetto BGLOO “Eve”
di Beatrice Cespuglio, Lorenzo Casizzone, Gabriele Crapanzano, Giulia Davoli, Luca Fusi e Nicanor Macchetto Guttinger
Motivazione: Il progetto si sviluppa su una piattaforma navale non convenzionale a trimarano con forme innovative, coerenti ed equilibrate. Da sottolineare il volume a sbalzo sulla beach area.
3° premio: progetto LDX01
di Luca Imperio e Davide Giorgi
Motivazione: Il progetto propone uno slancio verso la barca del futuro. È un esempio di equilibrio tra eleganza formale e innovazione tecnologica della propulsione, fino a oggi impiegata su scafi più piccoli. È un walkaround di 50 piedi contemporaneo che esprime una coerenza stilistica tra i foil e le leggere geometrie dell’hardtop.
Menzione speciale: progetto LFG02 "Typus"
di Greta Lottari, Umberto Francesco Cipolla e Lorenzo Bonechi
Motivazione: Gli autori di questo progetto hanno lavorato correttamente sul dialogo tra interni ed esterni. Hanno trattato le superfici con un linguaggio espressivo innovativo. Con l’utilizzo di elementi zoomorfi in perfetto equilibrio formale, il progetto sottolinea il legame strettissimo tra i volumi dello yacht e l’ambiente marino circostante.