Public speaking...a distanza

Semestre telematico

Le lezioni virtuali non sono esattamente uguali a quelle tradizionali: meno coinvolgimento, interventi e interazioni con i propri compagni e professori. Hanno permesso però a tutti di concludere il semestre e continuare a seguire fino a poter essere pronti per gli esami: esami diversi, esami rivisti secondo le nuove regole, alcuni hanno richiesto una maggiore fantasia nell'adeguarli al distanziamento.

Un esempio: il corso di Language, culture and institutions of English-speaking countries II, con il Professor Francesco Pierini, che prevedeva un esame parziale in itinere di public speaking attraverso una presentazione in pubblico.
La prova in questione consisteva originariamente in una presentazione di un argomento a scelta, in stile TED talk, da esporre davanti a tutta la classe.

Perchè public speaking?

Viviamo in un mondo fortemente globalizzato e in cui la divulgazione della conoscenza passa per il confronto in pubblico, public speaking, e sempre più in lingua inglese. Pertanto, parlare in pubblico, la comunicazione efficace e la padronanza della lingua inglese svolgono un ruolo strategico crescente nelle relazioni professionali, diplomatiche, interpersonali che intratteniamo e intratterremo nel futuro. Sono capacità che non possono essere sottovalutate né date per scontate, soprattutto quando si tratta di parlare in lingua straniera.
La presentazione di un argomento a scelta in lingua inglese aveva lo scopo di dare agli studenti l’opportunità di parlare davanti ad un pubblico, allenando le capacità comunicative e rompere il ghiaccio, l’ansia che ci ritroviamo quando dobbiamo parlare davanti ad una platea di persone.

Comizio Bernie Sanders in Washington Square a New York 2016 - Unige
Comizio Bernie Sanders in Washington Square a New York 2016

Public speaking a distanza: una sfida necessaria

Una sfida che gli studenti hanno accettato con grande spirito di collaborazione e volontà di mettersi in gioco, raggiungendo un risultato decisamente positivo.
Gli ostacoli e la distanza hanno accentuato la determinazione di tutti nel frequentare e portare a termine il corso nel miglior modo possibile, senza rinunciare alla prova di public speaking, con successo, secondo il prof. Pierini:
“Quando a febbraio è iniziato il secondo semestre, da lì a poco l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria e ho pensato subito che sarebbe stato difficile restare fedele al programma del mio insegnamento, Language, culture and institutions of English-speaking countries II.
Nel primo semestre abbiamo studiato i principi del public speaking, analizzato molti TED talks ed esercitato l'inglese in animati dibattiti ed ora che gli studenti si sarebbero dovuti cimentare on the stage e fare il loro esercizio di comunicazione davanti al pubblico, tutto sembra fermarsi.
Ma da ogni difficoltà può nascere un’opportunità e in questo caso quella di aggiungere alle tradizionali competenze espositive della performance in presenza, quelle tecnologiche, trasformando la propria stanza di casa in un palcoscenico e la propria scrivania in una cabina di regia.
Il risultato non è forse quello di una presentazione dal vivo, ma ha coinvolto presentatori e spettatori - ognuno a turno ha avuto quel ruolo - portando una parte del lavoro fatto nel video che è stato realizzato e che dimostra come le difficoltà siano state comunque superate.”

Quando il pubblico è una webcam - UniGe
Quando il pubblico è una webcam...

Il punto di vista degli studenti: una classe unita e volenterosa

Si può dire con certezza che il nuovo metodo utilizzato per poter sostenere il consueto public speaking, sia stato affrontato con partecipazione dall’intera classe. Nonostante una platea virtuale, è da sottolineare come la positività e la voglia di mettersi in gioco abbiano caratterizzato ogni protagonista di questo corso. La sfida, con le sue novità e difficoltà, è da considerarsi superata:

“Questo inatteso cambio di paradigma nel fruire, inizialmente le lezioni e successivamente anche gli esami online anziché di persona mi lascia un po’ di amaro in bocca. Avrei sicuramente preferito la consueta fruizione delle lezioni, un po’ per l’abitudine e un po’ per tutto ciò che circonda le lezioni, le quali esulando dal mero contenuto sono fatte di rapporto umano sia con i professori che con i compagni.  Non considero tuttavia questa esperienza solo negativamente in quanto non posso nascondere che ha avuto anche alcuni lati positivi, tra tutti la possibilità di rivedere una lezione potendo riprendere magari quella parte che non si è riusciti ad appuntare oppure a capire fino in fondo; pertanto, tirando le somme, rimanendo un fan delle lezioni dal vivo, questa esperienza non mi lascia insoddisfatto.” Simone

“Nonostante in un primo momento abbia trovato difficoltà a parlare di fronte ad una webcam senza vedere di persona i compagni, penso che tutto sommato sia stata una esperienza molto utile! Abbiamo accettato questa opportunità di buon grado sapendo che, senza dubbio, si rivelerà utile in futuro! Nell’era della digitalizzazione è importante sperimentare nuovi metodi di comunicazione.” Matteo

“È stata per me la prima esperienza di public speaking, anche se in modalità on-line. Nonostante all'inizio del corso non fossi convinta di poter discutere una presentazione in pubblico, sono felice e vorrei ringraziarvi per questa opportunità. Un'ottima occasione per mettere alla prova le mie capacità!” Ilaria

“Mi era già capitato di fare monologhi sul palco in quanto pratico il teatro da ormai più di 5 anni. Ma, nonostante l'esperienza di public speaking possa essere assimilabile, devo dire che è stata una novità, soprattutto perché in lingua straniera. Non è facile sentirsi a proprio agio di fronte ad una telecamera parlando in inglese, c'è sempre la paura di fare una brutta figura, ma devo dire che il tutto mi ha emozionato.” Daniele

“Pur avendo acquisito un po’ di esperienza a parlare di fronte ad una platea durante i corsi di formazione che ho tenuto per lavoro in questi anni, devo dire che, sarà l’assenza di feedback immediati (data dalla “virtualità” del mezzo di comunicazione), sarà il fatto di aver parlato in inglese, ma ero davvero molto emozionata. E trovo che sia stata un’opportunità notevole di crescita anche professionale.” Federica

“Non avevo mai affrontato una prova del genere, il fatto di dover presentare il discorso in un'altra lingua ha ovviamente rappresentato una sfida ulteriore. Benché rimanga il rammarico di non aver potuto esporre il proprio discorso in presenza, sono estremamente soddisfatto di questa opportunità concessa dal professore. In definitiva credo sia stato molto utile, e dato il percorso di studi da noi intrapreso, potrebbe essere una valida opzione inserire un corso di questo tipo al fine di ampliare le nostre skills.” Nicolò

“Mai come in questo periodo abbiamo capito quanto sia importante un uso dinamico della tecnologia. Questa esperienza mi ha fatto capire come anche in una formazione digitale, a distanza, sia possibile raggiungere gli obiettivi andando ad accrescere le proprie competenze con uno slancio in più.  In fondo, come dico nel mio intervento, ogni storia può avere più sfaccettature a seconda dell’esperienza di chi la legge. Ecco perché, nonostante fossi un po’ spaventata all’inizio, riguardandomi e riguardando gli interventi dei miei colleghi ho colto spunti e insegnamenti che mi saranno molto utili ora e in futuro.” Arianna

“Devo ringraziare innanzitutto il professore Pierini che con il suo entusiasmo ha coinvolto con molta passione anche me, dapprima scettico a partecipare alla presentazione di fronte un pubblico, benché per me non fosse la prima volta. Non conoscevo i TED Talks che ho trovato interessanti, altamente professionali e soprattutto formativi. Nonostante le difficoltà dovute l’emergenza Covid-19, il corso on line ha cambiato volto e gli interventi a poco a poco sono stati più efficaci rispetto le lezioni in classe, abbattendo il muro della timidezza iniziale. La sfida per me è stata quella di rappresentare la mia esperienza lavorativa di fronte ad un pubblico completamente ignaro dell’argomento, e nonostante le difficoltà tecnologiche nel rappresentare le mie slide, sono pienamente soddisfatto del mio lavoro.” Simone

“Avevo già affrontato recentemente una prova del genere. Avevo dovuto fare un video in italiano per l'ambasciata italiana a Bogotà, devo però essere sincero e affermare che un discorso fatto in un'altra lingua è stato una nuova sfida stimolante. Credo sia stato oltre che una grande opportunità uno stimolo nel percorso universitario.” Lorenzo

“Abbiamo vissuto sicuramente un periodo particolare ma che ha influito sullo sviluppo delle nostre skills sia in ambito tecnologico, sia per quanto riguarda le "soft skills" che oggi sono sempre più apprezzate nel panorama del mondo del lavoro. Sicuramente per me e gli altri studenti dell'Università non era questo il modo in cui si aspetterebbe di finire il percorso di studi, tuttavia bisogna cercare di prendere il meglio da ogni situazione e andare avanti!” Denys

Foto di Efes Kitap e M Ameen da Pixabay

di Arjon Malasi e Chiara Franzi