World Cancer Day 2022: close the care gap
Close the gap in cancer care
Il 4 febbraio è il World Cancer Day. Per quest'anno il tema proposto è "Close the care gap" (Colmare il divario nella cura del cancro) basato su una semplice considerazione: la realtà oggi è che chi sei e dove vivi potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.
Nell'epoca dei grandi progressi nella prevenzione, diagnosi e trattamento del cancro, a molti sono ancora negate le cure di base: metà della popolazione mondiale non ha accesso ai servizi sanitari essenziali.
Questo è il gap di equità: reddito, istruzione, posizione geografica, discriminazione basata su etnia, razza, sesso, orientamento sessuale, età, disabilità e stile di vita sono solo alcuni dei fattori che possono influenzare negativamente le cure.
L'aiuto che arriva dalla tecnologia
La tecnologia può aiutare a colmare questo gap anche grazie ai consulti in teleconsulenza come quelli di teleconsulenza genetica oncologica e di diagnosi molecolare dell'Associazione scientifica IMI - Intergruppo Melanoma Italiano; durante la pandemia infatti si è osservato un incremento del servizio del 34%.
Prevenzione, diagnosi e cura del melanoma
I dati genetici raccolti mediante i servizi di teleconsulenza consentono di definire a livello nazionale, confluendo in un'analisi in corso a livello internazionale, quali siano i geni da analizzare in caso di familiarità o melanomi multipli, come individuare i pazienti da sottoporre al test e i protocolli di sorveglianza da far seguire, migliorando ulteriormente la prevenzione, diagnosi e cura di questo tumore della pelle molto aggressivo.
Il programma abbraccia lo spirito del World Cancer Day che quest'anno punta a eliminare il divario nelle cure.
«Dove vivi – afferma Paola Ghiorzo, docente di Biologia applicata presso il DIMI – Dipartimento di medicina interna dell'Università di Genova, responsabile della Genetica dei tumori rari presso l'Ospedale Policlinico San Martino e membro del Comitato Scientifico di IMI – non deve determinare la qualità della tua vita. Grazie alla teleconsulenza genetica si eliminano le distanze e si può offrire rapidamente accesso a tutti a un SSN di elevata efficacia e qualità per la diagnosi e cura del melanoma».
Come funzionano i teleconsulti IMI?
A richiedere la prestazione è un medico operante in un presidio ospedaliero che sia anche centro IMI. Un genetista incaricato dall'Associazione entro un paio di giorni dalla richiesta chiama il paziente per ricostruire il suo albero genealogico, fare il consulto, e attivare la procedura con il medico curante.
Gli esami finora svolti hanno permesso di ampliare la platea di pazienti che possono usufruire di questo servizio alla maggior parte delle regioni. Questi dati sono confluiti in un’analisi aggiornata sul territorio nazionale che ha coinvolto quasi 1.000 nuclei familiari. «I nostri dati – conclude Ghiorzo – suggeriscono di evitare i test genetici quando l'età della prima diagnosi è superiore ai 60 anni e la familiarità non è marcata. Al contrario, sotto i 60 anni e, soprattutto, tra i più giovani (40-50 anni), lo studio ha evidenziato un calo delle percentuali di pazienti con il gene 'storico' mutato e il raddoppio di quelli che avevano i geni mutati individuati più recentemente. Si colma il divario tra le cure e si migliora la ricerca per prevenire il melanoma».
(fonte ANSA)