Un ottimo salto in avanti di UniGe nel ranking internazionale CWUR


Oggi, lunedì 8 giugno, è stata pubblicata l’edizione 2020-2021 del ranking internazionale delle università elaborato dal Center for World University Rankings (CWUR), un’organizzazione di consulenza con sede negli Emirati Arabi Uniti.

UniGe, attestata in posizione 320 nell’edizione del 2019-2020, scala ben 51 posizioni e si colloca in posizione 269 nell’edizione emanata oggi. Un risultato che la pone nel top 1,4% mondiale delle università censite da CWUR.

Anche fra gli atenei italiani il miglioramento del piazzamento è significativo: UniGe passa dall’undicesima posizione alla nona, preceduta soltanto da università di dimensioni molto maggiori (con oltre 50.000 studenti iscritti) e a stretto contatto con l’Università di Pisa (in posizione 264).

La classifica del CWUR, giunta alla sua nona edizione, include le prime 2.000 università fra gli oltre 20.000 atenei in attività presi in esame. Il punteggio che stabilisce la graduatoria viene calcolato in base alla qualità dell’educazione (stimata in base ai premi che gli allievi si aggiudicano e alle posizioni professionali di prestigio che raggiungono), alla qualificazione del corpo docente (stimata in base ai premi conseguiti) e alla qualità della ricerca (stimata in base ai lavori pubblicati, alle sedi di pubblicazione e alle citazioni ricevute). Questo bilanciamento fra ricerca e insegnamento rappresenta per il ranking CWUR un punto di forza che lo rende peculiare nel panorama internazionale delle classifiche delle università.

Il miglioramento nel ranking CWUR conferma il trend positivo registrato in questi anni nel piazzamento di UniGe nelle classifiche internazionali. Se infatti si effettua la media fra la posizione occupata dal nostro Ateneo negli 11 ranking internazionali più noti, UniGe si situa alla posizione 346. L’analoga operazione condotta tre anni fa utilizzando gli stessi 11 ranking avrebbe condotto alla posizione 378. Dunque, nell’arco di tre anni il piazzamento medio di UniGe è migliorato di 32 posizioni: un risultato di tutto rispetto, tanto più se si considera la sempre crescente concorrenza delle università asiatiche che ha fatto scivolare all’indietro in queste classifiche non pochi atenei del vecchio continente.