Il discorso della violenza di genere: rappresentazioni, narrazioni e retoriche


L'Università di Genova identifica come priorità il contrasto a ogni tipo di violenza e la prevenzione della violenza maschile sulle donne e della violenza di genere e, attraverso i suoi organi istituzionali (CPO Comitato pari opportunità e CUG Comitato unico di garanzia), propone momenti di confronto e condivisione su queste tematiche.

Il convegno organizzato per il 25 novembre 2022, in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza, rientra infatti tra le azioni previste dal GEP Gender equality plan e dal PAP Piano di azioni positive, due documenti progettuali e programmatici – di cui si è dotato l’ateneo genovese – finalizzati alla promozione dell'effettiva uguaglianza di genere, dell’inclusione, nonché alla lotta e al contrasto alle discriminazioni delle varie forme di violenza di genere.

L'evento "Il discorso della violenza di genere: rappresentazioni, narrazioni e retoriche" è strutturato in due parti: nel corso della mattinata sono previsti gli interventi di alcune e alcuni tra i maggiori studiosi italiani del tema, mentre per il pomeriggio sono coinvolti centri, associazioni, reti per valorizzare la condivisione dei saperi e il dialogo con il territorio.

«L’intento finale del convegno è quello di avviare un percorso tra i diversi attori per costruire reti territoriali e interistituzionali affinché su questi temi si lavori in modo congiunto e coordinato; insomma, si vuole arrivare a qualcosa di concreto – afferma Luisa Stagi, docente di Introduzione agli studi di genere, una delle ideatrici del convegno –. L’università infatti deve dialogare con i territorio, mettere in circolazione i saperi e fare da mediatrice per iniziative che aiutino a risolvere i problemi».

L’impostazione scelta per l'evento è quella del ragionamento sul piano della rappresentazione, riflettendo su narrazioni, dinamiche, radici, retoriche, estetiche e infine politiche. Il primo panel della mattina ha carattere sociologico: Stefano Ciccone e Sveva Magaraggia riflettono su come i media portino avanti un discorso sulla violenza che in qualche modo ne riproduce una visione come eccezione, come fatto privato, come emergenza. «La violenza è invece un fatto strutturale, legata a specifiche narrazioni culturali. Tali narrazioni circolano nel discorso pubblico e producono effetti a tanti livelli, filtrando anche a livello giuridico» aggiunge ancora Luisa Stagi. Nel secondo panel la giurista Anna Lorenzetti spiega come dalle pronunce sul tema e dalle disposizioni che sempre più affollano il nostro ordinamento (Codice Rosso in particolare) emerga spesso una visione stereotipata e vittimizzante di chi ha subito violenza di genere. Il magistrato Fabrizio Filice mostra come il fenomeno della violenza contro le donne venga trattato in ambito processuale e come nelle sentenze si possano rintracciare nuovamente frammenti di queste narrazioni tossiche.

La prima tavola rotonda del pomeriggio vede coinvolti i principali centri che operano nel territorio genovese sia per le donne che subiscono violenza sia, ed è una novità, per intervenire sugli uomini autori di violenza. La conduzione è affidata alla giornalista genovese de Il Secolo XIX Francesca Forleo, componente della Commissione pari opportunità della Federazione nazionale stampa italiana e di Giulia Giornaliste (GIornaliste Unite LIbere Autonome), proprio per continuità con i lavori della mattinata e per sottolineare l’importanza del linguaggio corretto da parte di chi opera nei media.

La seconda tavola rotonda è improntata al dialogo con le molte associazioni e reti che si occupano di prevenzione su questi temi e che sul territorio genovese sono particolarmente rilevanti e attive.

La conclusione dei lavori ha quindi l’intento di costruire un percorso comune di cui l’Università di Genova intende farsi promotrice e mediatrice.


Il programma completo è disponibile sul magazine di Ateneo, alla pagina dell'evento.