Come promuovere benessere e innovazione nella scuola contemporanea grazie al digitale? Come affrontare le nuove sfide educative in un contesto in cui l’uso consapevole delle tecnologie è cruciale, ma spesso soggetto a vincoli e restrizioni?
A queste domande risponde la Summer School EPICT 2025, organizzata in collaborazione tra l’Università di Genova (Laboratorio Edu.In.Tec. del Dipartimento di scienze della formazione - DISFOR e il gruppo di lavoro dell’Università di Genova "Competenze digitali per la Scuola" che si occupa, fra l’altro, delle certificazioni EPICT) e l’Associazione EPICT Italia: una giornata rivolta ai docenti che hanno partecipato alla IX edizione del corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità – Ciclo IX – Università di Genova, e ai membri della comunità dell’Associazione EPICT Italia, per riflettere ed esplorare in modo pratico ed esperienziale le opportunità del digitale nella didattica, in particolare alla luce delle nuove sfide imposte dalla trasformazione digitale della società.
Perché sono le due sfide della scuola di oggi: preparare gli studenti all’uso critico e competente degli strumenti digitali usando questi ultimi per accoglierli a scuola in un ambiente sicuro e stimolante capace di guidarli a crescere e a far emergere i propri talenti, ognuno con le sue originali caratteristiche e personali bisogni.
Alla Summer School EPICT 2025 gli interventi proporranno come integrare il digitale (anche quello più innovativo come la robotica umanoide e l'intelligenza artificiale) nella concreta pratica didattica: verranno condivise le esperienze d'uso di strumenti e metodologie per promuovere un apprendimento attivo, inclusivo e consapevole, anche in un contesto in cui l’uso dei dispositivi personali da parte degli studenti è regolamentato. Oggi più che mai, infatti, è fondamentale offrire agli alunni competenze per gestire con responsabilità e spirito critico l’uso dei dispositivi personali, in particolare lo smartphone, che è ormai diventata indiscussa "protesi cognitiva" degli uomini di questo primo scorcio di XI secolo.
Il programma si articola in tre sessioni principali: