Il Signore del vento
Pochi giorni or sono la notizia della scomparsa di Giovanni Solari, 68 anni, ordinario di Tecnica delle Costruzioni alla Scuola Politecnica, ci ha raggiunti e lasciati attoniti. Era malato da tempo ma la pandemia ci ha fatto dimenticare altri mali che sono stati messi in secondo piano seppure letali e diffusi, e così, senza clamore, Giovanni ci ha lasciati con la sua solita ed innata signorilità.
Nei momenti subito dopo la triste notizia ho provato a scrivere qualcosa per ricordarlo ma non ci sono riuscito, non trovavo parole consone alle emozioni che provavo. Qualche giorno dopo grazie ad un mio giovane collega ho trovato un filmato bellissimo di Giovanni e l’ho condiviso con tutti Voi colleghi e amici di Genua-All. Il video mostra, senza tema di smentita, chi era davvero Giovanni Solari il “Signore del vento” come lo chiamavo io quando lo incontravo nei corridoi di Villa Cambiaso dove entrambi siamo prima stati studenti, poi ricercatori e professori, anzi Baroni. Lui rideva quando parafrasando Totò gli dicevo “ io Barone lo nacqui” prendendoci in giro per quello che altri, sbagliando, pensano di noi. Di chi ha dedicato la vita alla ricerca, a far crescere i giovani, a diffondere il nome della propria Università nel mondo, chi ha usato numerosissime domeniche sottratte alla famiglia per viaggiare ed essere in qualche posto nel mondo pronto al lavoro il lunedì mattina.
Già... Giovanni o lo vedevo in villa Cambiaso di corsa o in aeroporti in giro per il mondo. Lui viaggiava moltissimo: Cina, Uruguay, Canada e il resto del mondo ed aveva sempre un sorriso per me quando mi incontrava e trovava sempre un attimo per raccontarmi le sue avventure, i suoi riconoscimenti, i suoi progetti.
Il video ha suscitato molte reazioni in particolare nel personale e nei docenti di altre Scuole: molti non lo conoscevano, purtroppo, ma il messaggio di una collega (che abbraccio) già in Senato con me ai tempi della riforma 240, mi ha fatto capire quanto fosse necessario insistere a fare conoscere il Signore del vento perché era un grande uomo davvero e tutti lo devono conoscere: “confesso che non sapevo, fino a pochi giorni fa, chi fosse Solari: sapevo che avete una galleria del vento, ma niente di più. Ho appena visto il video, e non ne ho perso un secondo. Ti ringrazio per avermi regalato 16 minuti di vera emozione”.
Non voglio aggiungere molto, non voglio ricordare i premi che ha vinto, la ricerca top di Giovanni altri lo hanno già fatto, Vi lascio solo un paio di aneddoti personali che ho vissuto con lui mai divulgati e che aggiungono al ricercatore, secondo il mio modestissimo parere, un grande tratto umano.
Nel 2015, ci siamo trovati a presentare ognuno di noi una proposta all’ERC per un Advanced Grant nello stesso Panel PE08. Quando scoprimmo che eravamo entrambi in gara ebbi la netta sensazione che non avrei vinto vista la sua rinomanza e bravura, ma ormai si giocava. Passammo entrambi il difficilissimo step 1 e subito dopo lui venne in presidenza della Politecnica a farmi gli auguri per la mia avventura, ovviamente contraccambiato da me. Allo step 2 lui venne finanziato ed io finii in waiting list (non c’erano soldi per tutti). Non ero certo felice per la notizia della mia mancata vittoria e in quel preciso momento Giovanni arrivò in presidenza e, quasi scusandosi, mi disse che aveva vinto il Grant ERC. Lo abbracciai, la sua sensibilità verso un collega concorrente deluso per la mancata assegnazione del Grant mi aveva lasciato incredulo, gli dissi che ero felice per lui e che si meritava il premio (era vero perché non soffro della malattia dell’invidia, però ne ho numerose altre). Ma la sua lezione era stata forte davvero: l’unico docente che vince un ERC Advanced Grant da sviluppare all’interno della sua Università sente subito il bisogno di una parola di supporto al collega e amico sconfitto. Quanti altri nella sua posizione lo avrebbero fatto con quel garbo?
Un paio di anni dopo, venne da me in presidenza per un consiglio sul suo futuro (!!). La cosa mi rese molto orgoglioso: gli avevano offerto una posizione permanente di Direttore di uno dei più importanti centri di ricerca mondiali in Canada sul tema oggetto dei suoi studi, ma non sapeva cosa fare con i figli anche se già grandi. Scoprii così un uomo fragile nei sentimenti, lui che sembrava interessato solo ai suoi studi e alle sue ricerche tentennava ad accettare un’offerta incredibile e ricchissima per non lasciare qui i figli. Gli dissi che al suo posto, pur di fronte all’importanza dell’offerta, gli affetti fondamentali della vita non possono essere sempre posticipati al lavoro. Dopo poco tempo nel corridoio in Villa mi disse che non aveva accettato e che era felice perché i canadesi gli avevano comunque offerto di collaborare. Aveva il suo solito sorriso, e con signorilità si lamentò di quanto fosse difficile spendere i soldi dell’ERC (diversi milioni di euro) sapendo quanti problemi avevo io con la ricerca sperimentale a Savona, della difficoltà di far crescere qui i giovani rispetto ai Politecnici, del bisogno di ringiovanire la macchina Unige e delle difficoltà del Paese.
Giovanni sono orgoglioso di avere condiviso questa amicizia con Te, anche ora che sei nel vento quel vento che hai studiato tanto. E ogni giorno in questa città così ventosa sei e sarai il “Signore del Vento” e ci accompagnerai sempre con la tua saggezza e il tuo sorriso.
Ciao Giovanni