La missione archelogica di Nora

La missione archelogica di Nora


Studenti che scavano a NoraL’insegnamento di Archeologia e storia dell’arte greca e romana ha una lunga tradizione all’interno dell’Ateneo genovese, in quanto nel 1912 per la prima volta veniva bandita una cattedra, che vide l’arrivo a Genova di Alessandro Della Seta, che fu anche direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene ed iniziatore della ricerca archeologica nell’Egeo e nell’isola di Lemnos.


La tradizione di integrare l’insegnamento con attività pratica sul terreno è stata seguita da molti docenti che si sono avvicendati a ricoprire questa cattedra, tra cui A. Frova che ha scavato la città di Luni e G. De Luca che ha lavorato a Pergamo. In tempi più recenti l’istituzione del Corso di Conservazione in beni culturali e le diverse riforme universitarie hanno reso imprescindibile e parte integrante della didattica la conoscenza delle metodologie di scavo e la partecipazione a campagne di scavo e di ricognizione.


In questa ottica, come attuale docente di tale insegnamento, è sembrato opportuno attivare degli scavi didattici e l’occasione si è presentata con la Missione archeologica di Nora-CA, creata dal 1991 e composta da docenti di diversi atenei oltre quello genovese (Pisa, Padova,Venezia poi sostituita da Milano, Viterbo). Nora è una città del S-O della Sardegna, fondata nell'VIII sec.a.C dai Fenici, poi ricolonizzata alla fine del VI sec.a.C. dai Cartaginesi; divenuta romana con la conquista della Sardegna sopravvive fino alla conquista araba del Campidano nella metà dell’VIII sec.d.C. Scoperta alla fine dell’Ottocento e parzialmente scavata, è attualmente Parco archeologico e l’Università genovese è impegnata nello scavo del quartiere nord-occidentale. Si tratta di un’area particolarmente importante nel periodo dei Severi (III sec.d.C.), collegata al porto, densa di abitazioni, soprattutto case e botteghe, di edifici a carattere pubblico come un horreum (magazzino di merci) e le Piccole Terme. Qui si sono svolte campagne di scavo annuali della durata mensile (maggio-giugno o settembre) che di solito vedono la presenza di 10/15 studenti di vari livelli (triennalisti, biennalisti, specializzandi, dottorandi), i quali rivestono diverse mansioni a seconda delle loro competenze (da operaio a responsabile di un’area di scavo). È stato un campo di apprendimento in cui in questo ventennio di attività si sono formati più di 300 studenti/studiosi.


Anche altre occasioni si sono presentate, nessuna così prolungata, ma in ogni caso proficue sia per la didattica che per la ricerca, come il caso dell’indagine svolta su Monte S.Elena a Bergeggi-SV (1999-2005), che ha portato ad individuare un villaggio ligure dell’età del ferro (fine VI-IV sec. a. C.), con lo scavo integrale di un’abitazione ed il rinvenimento di materiale che ha permesso di evidenziare contatti commerciali con Marsiglia e l’area del Rodano. Anche in questo caso ampia è stata la partecipazione di studenti per ogni campagna.

Bianca Maria Giannattasio
Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia
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