Un osservatorio genovese sull'intelligenza artificiale?
Potenzialità dell'intelligenza artificiale
Venerdì 6 dicembre 2024 nell’Aula Magna dell’Università di Genova c'è stato il convegno multidisciplinare sull'intelligenza artificiale e le sue potenzialità: è stata occasione per pensare per Genova un osservatorio permanente sull'IA.
Un proposito fortemente voluto da Valentina Di Gregorio, docente di diritto privato dell'Università di Genova e organizzatrice del convegno che dice: "mettere insieme i diversi settori è una grande sfida che bisogna affrontare: serve individuare dei principi comuni per regolare le innovazioni legate all'intelligenza artificiale e alle sue applicazioni globali. L'IA porta molti vantaggi, nella sanità per esempio in tema di diagnosi e terapia, ma anche nel campo della riabilitazione. Si tratta di un tema caro all’Università di Genova, dove ha sede anche il dottorato nazionale di Macchine intelligenti e robotica (Robotics and intelligent machines - dottorato di interesse nazionale)".
Durante il convegno: “Global AI innovations: fundamental rights and international perspectives in healthcare, transport and contracts” sono state approfondite le interazioni tra intelligenza artificiale e medicina, trasporti e giustizia, una visione multidisciplinare che allarga gli orizzonti: l'intelligenza artificiale è l'ultima delle rivoluzioni industriali, i modi per renderla un vantaggio per tantissimi campi dello scibile umano, esistono, occorre lavorarci insieme senza pregiudizi. Il convegno è stato anche l'occasione per fare il punto anche sui rischi legati all'IA e cosa fare per limitarli.
Medicina e IA
In medicina l'intelligenza artificiale si può usare nella diagnosi e nella terapia, l'Ocse ha individuato una serie di elementi e situazioni che permetteranno un miglioramento del servizio sanitario grazie all'IA. L'intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati sanitari , identificando modelli e tendenze che sfuggono all'occhio umano. Ciò può portare a diagnosi più precise, trattamenti personalizzati e una migliore prevenzione delle malattie. Ma non solo, può portare anche ad un aumento della produttività degli operatori sanitari: può automatizzare le attività amministrative ripetitive lasciando ai medici del tempo prezioso che può permettere loro di concentrarsi maggiormente sui propri pazienti.
L’AI viene già adottata con efficacia per l’identificazione delle malattie e delle terapie applicabili, ma in un futuro non lontano probabilmente sarà usata per individuare farmaci mirati alla cura della malattia capaci di colpire solo la parte dell’organismo che ne ha bisogno, preservando dagli effetti collaterali che possono colpire gli organi sani.
Trasporti e IA
Nei trasporti le applicazioni sono sia dal punto di vista dei veicoli che della gestione del traffico: lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma riduce il numero di incidenti e migliora il flusso del traffico, diminuendo decisamente i costi sociali mentre la gestione della viabilità migliora il traffico analizzando i dati in tempo reale: gli algoritmi possono regolare i segnali stradali e reindirizzare i veicoli su strade meno congestionate.
Anche nel trasporto pubblico le IA possono analizzare i dati sui tragitti, biglietti venduti e regolamentare la quantità di mezzi. Al momento manca ancora però una normativa legislazione sulla responsabilità civile, che chiarisca bene cosa possa accadere in caso di incidenti dovuti a errori dell'IA in qualsiasi settore, ma in Italia siamo abbastanza avanti - anche se come altri paesi, l'Italia è stata in parte frenata dalla paura dell'uso dell'intelligenza artificiale – come è attestato dal disegno di legge sul tema, oggetto anche di una proposta di direttiva europea.
L'IA e lo spazio
Franco Malerba, primo astronauta italiano e figura chiave nel panorama spaziale internazionale, ha tenuto una lectio magistralis su Nuove tecnologie, Space Economy e legge spaziale.
Nell’esplorazione spaziale l’intelligenza artificiale alberga da tempo soprattutto nelle simulazioni a terra. Nell’ambiente-spazio, infatti, per satelliti e lanciatori, si preferiscono per prassi consolidata tecnologie molto affidabili ben sperimentate, ma nelle missioni di esplorazione con robot e rover, laddove la macchina stessa è chiamata a prendere decisioni, l’intelligenza artificiale viene strategicamente in aiuto.
Malerba è anche fondatore di Space V, una start up e spin off dell’Università di Genova, focalizzata nell’ingegneria per la coltivazione di piante nello spazio: l’IA ha un ruolo importante nel garantire l’adeguato approvvigionamento di cibo fresco agli astronauti impegnati nelle missioni spaziali e per le aziende e i centri di ricerca interessati a sperimentare la coltivazione nello spazio.Ne ha parlato Patrizia Bagherini, che oltre a essere docente UniGe è tra i soci fondatori di SpaceV: “Gli algoritmi di intelligenza artificiale ricoprono un ruolo di primo piano nel nostro progetto di serra verticale che si caratterizza, infatti, per la capacità di adattare il volume vitale disponibile per ciascuna pianta in base al suo livello di crescita. Tutto questo è possibile grazie a un sistema meccatronico, gestito dall’IA, che rileva tramite sensori il preciso livello di crescita delle piante durante il loro ciclo vitale e sposta i ripiani di coltivazione ottimizzando la distanza tra di essi. Il lavoro di ricerca e sviluppo ha consentito di creare algoritmi che analizzano i ritmi di crescita tipici di ciascuna coltivazione”.
La giurisprudenza della IA
Quest'anno è stato emanato l'IA act, la legge sull'intelligenza artificiale emanata dal parlamento europeo, essa stabilisce obblighi per l'IA sulla base dei possibili rischi e del livello d'impatto sulle persone. L’atto contiene norme innovative (l'Europa è prima al mondo a legiferare su questo), di tipo orizzontale che impongono il rispetto di standard e l’esecuzione di valutazioni di conformità pe i soggetti che intendono creare e usare i sistemi di AI.
L'IA act, per esempio, mette fuori legge alcune applicazioni come i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l'estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva (se basate esclusivamente sulla profilazione o sulla valutazione delle caratteristiche di una persona) e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone. Sono ammesse anche pratiche ad alto rischio purché nel rispetto di regole che impongono speciali procedure dirette a garantire il controllo sui sistemi algoritmici che potrebbero avere effetti sui diritti fondamentali.
La paura dell'IA
Una delle grandi paure è quella legata alla perdita dei posti di lavoro. Ma l'impatto dell'IA nella vita di tutti i giorni non sarà così drastico da sconvolgere in brevissimo tempo la quotidianità. Ci spiega Valentina Di Gregorio: "Sicuramente non ci sarà un impatto dirompente e drastico, anzi, credo che l’IA possa essere rivolta a favore della società e delle persone in più settori della vita di tutti i giorni. Bisogna però lavorare tutti assieme per evitare i pericoli che porta e questo si può fare discutendo tutti assieme e prendendo decisioni a livello internazionale".
Poi ci sono i timori sociali, come quello della proliferazione di deep fake: creazione e diffusione di immagini e video creati dall'IA sul web che riportano gesti, fatti o parole di persone che in realtà non sono mai avvenuti ma generati in maniera fittizia. Per questo serve una regolamentazione comune a livello europeo e internazionale per evitare di creare differenze di legislazione tra le cui magli si possano infilare i truffatori.
Esiste quindi un ampio scenario dei casi di applicazione dell’intelligenza artificiale dei diversi settori della medicina, dei contratti, della giustizia e dei trasporti. C'è l’opportunità di un approccio positivo verso lo sviluppo di nuove tecnologie, anche basate su sistemi di AI che, se governate principi giuridici ed etici, sono in grado di apportare vantaggi alla società e all’economia; l'IA crea molte paure, ma il modo giusto di affrontarla è con competenza e conoscenza, perché possono esserci dei rischi, ma i vantaggi saranno sicuramente superiori e il progresso difficilmente si arresta.
Un evento interdisciplinare per esplorare l’AI nei diversi settori
Il convegno è nato dalla collaborazione dei Dipartimenti di Giurisprudenza, di Informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi, di Ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti e di Neuroscienze, riabilitazione, oftalmologia, genetica e scienze materno-infantili, dell’Università di Genova.
Ha visto la partecipazione di accademici, professionisti e rappresentanti delle istituzioni provenienti dalle più prestigiose università europee e internazionali, tra cui Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Sud America. La platea ha ospitato per ciascuna sessione oltre 200 persone, tra addetti ai lavori e studenti dei corsi di laurea e dei dottorati.