Progetto smart-ambulance

Il soccorso intergrato nell'area INTERREG ALCOTRA

“È la Liguria terra leggiadra.”  Vero, ma è anche un territorio fragile, con una popolazione anziana in crescita, una viabilità complessa, con tante vallate interne e aree montane belle, ma difficili da monitorare e raggiungere in situazioni di emergenza.
È in questo contesto, tipico di tutta l’area italo-francese INTERREG ALCOTRA (Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta, Provenza-Costa Azzurra, Rhone-Alpes), che si sta sperimentando l’uso dei droni (tecnicamente meglio parlare di UAV – Unmanned Aerial Vehicles) per il benessere delle persone – in primis anziane -, con l’obiettivo di innovare il trasporto a distanza di dispositivi salvavita e medicinali.  
Il progetto si chiama “smart-ambulance”, ed è parte del finanziamento PITEM PRO-SOL SENIOR, in cui l’Università degli Studi di Genova è ente attuatore della Regione Liguria, e vede coinvolto me e un gruppo di ricercatori/piloti droni  del DIBRIS afferenti al Centro di Ricerca sui Droni (Ce.Dro.),  insieme ad alcune startup e aziende innovative del settore, come la Eurodrone di Boves (CN), che progetta droni e forma piloti, e la Circle Garage di Genova, che produce soluzioni IoT e BigData.
La sperimentazione è in fase di avvio su un modello simulato di "ambulanza intelligente", che nel prossimo futuro dovrà essere un mezzo di soccorso integrato, in grado di interoperare con i dispositivi personali, ambientali e domotici (smartphone, smartwatch, telecamere, semafori, ecc.) grazie a una piattaforma di gestione dati distribuita, e in grado di far dialogare tutta la catena paziente-drone-ambulanza-centro operativo, secondo la filosofia dell'Internet delle cose - IoT.

 Drone esacottero Yuneec che trasporta defibrillatore – esperimento con simulazione di salvataggio effettuata con Croce Rossa SV e Polizia Locale Savona presso il Campus di Savona
Drone esacottero Yuneec che trasporta defibrillatore – esperimento con simulazione di salvataggio effettuata con Croce Rossa SV e Polizia Locale Savona presso il Campus di Savona

Il progetto smart-ambulance

Dal punto di vista pratico il drone, come dispositivo aggiunto nella smart-ambulance,  sarà in grado di acquisire ed elaborare dati affidabili a distanza sullo stato di salute di una persona in difficoltà, comunicandoli via rete (anche 5G) agli operatori sanitari della centrale operativa che coordina l'intervento di soccorso; trasporterà in volo automatico a media-lunga distanza dispositivi e medicinali salvavita (come un defibrillatore portatile, un pulsossimetro, una dose di insulina, ecc.) quando la stima del tempo di intervento dell’ambulanza è maggiore di quello del drone montato a bordo; inoltre, se durante una missione di volo il drone rilevasse un incidente o una anomalia ambientale, come una frana o la caduta un albero, lo stesso creerà all'istante un modello 3D aggiornato per comunicarne l'entità alla centrale operativa, e supportarne le decisioni in modo proattivo nella riprogrammazione del piano d'intervento dei soccorsi.

 

Fotogrammetria di precisione delle pile 10-11 e dell’impalcato durante emergenza Ponte Morandi – drone Yuneec H520 con upward gimbal – foto scattata il 22 agosto 2018
Fotogrammetria di precisione delle pile 10-11 e dell’impalcato durante emergenza Ponte Morandi – drone Yuneec H520 con upward gimbal – foto scattata il 22 agosto 2018

La sperimentazione in corso

Al fine di realizzare tale prototipo il team di ricerca sta lavorando sempre in conformità alle vigenti e future normative aeree; la sperimentazione della smart-ambulance è inquadrata nel contesto delle direttive europee sui droni per quanto riguarda le missioni di volo oltre la linea di vista del pilota (BVLOS), recepite ad aprile 2020 da ENAC e in vigore dal 1° gennaio 2021 nelle categorie Specific e Certified.
Sono in corso, e proseguiranno anche nei prossimi mesi, i test per operare in modalità ibrida, ovvero monitoraggio e carico, in differenti situazioni meteo e in scenari d'emergenza sanitaria, con un'autonomia di 45 minuti di volo (e una velocità operativa media di 40 km/h). L’obiettivo progettuale è fare sì che tale tipologia di drone possa essere attivato in modo semplice dagli operatori dell'ambulanza, che possa essere gestito da personale qualificato sia in loco sia a distanza nel centro operativo, che possa operare in modo autonomo comunicando i dati raccolti in tempo reale.

Drone X8 per uso ibrido – monitoraggio e cargo – test in zona militare di Salmour (CN) effettuata con Protezione Civile
Drone X8 per uso ibrido – monitoraggio e cargo – test in zona militare di Salmour (CN) effettuata con Protezione Civile
di Gianni Vercelli