L'Università di Genova ricorda Silvia Longatti: medaglia d'argento e diploma di merito
Medaglia d'argento e diploma di merito alla memoria di Silvia Longatti, che prima di diventare un'operatrice di Emergency e morire prematuramente durante una missione a Kabul l'11 marzo 2024, è stata una studentessa dell'Università di Genova, laureandosi in triennale in Scienze internazionali e diplomatiche nel 2007. Il riconoscimento è stato consegnato dalla prorettrice vicaria Nicoletta Dacrema ai familiari durante un evento organizzato in sua memoria dal Dipartimento di scienze politiche e internazionali - DiSPI dell'Università di Genova nell'Aula Magna dell'Albergo dei Poveri. Presenti anche Luca Beltrametti, preside della Scuola di scienze sociali, Daniela Preda, direttrice DiSPI, Enrico Di Bella, vicedirettore DiSPI.
A ricordare la Silvia 'studentessa' è stata la compagna di corso e amica Elena Bruno che, commossa, ha raccontato gli anni genovesi di quella che anni fa avrebbe descritto come "una secchiona dal cuore grande", ma che oggi è semplicemente una persona eccezionale. I suoi 30 e lode, il suo modo di aiutare sempre gli altri e lavorare insieme, il suo sorriso e quegli esami che preparava con facilità. Silvia era una ragazza che amava fare festa, ma che aveva un obbiettivo, quello di laurearsi e trovare subito un lavoro che migliorasse la vita di qualcuno. Una passione trasmessa da suo papà Paolo, con cui andò in Burundi, esperienza su cui poi scrisse la tesi di laurea triennale per cui prese il massimo dei voti. «Ha vissuto poco, ma è come se avesse vissuto due vite»: così Giovanni Longatti, nel ringraziare l'ateneo per aver conferito la medaglia d'argento alla sorella.
L'incontro ha visto la partecipazione di studenti e studentesse del Dipartimento di scienze politiche e internazionali che hanno potuto ascoltare la testimonianza di Daniele Giacomini, area Director Emergenza&Sviluppo di Emergency, che ha raccontato le attività dell'associazione umanitaria fondata da Gino Strada in Afghanistan, e il racconto di Michele Collareta, anestesista di Emergency che ha lavorato a stretto contatto con Silvia Longatti. Alla mattinata ha tenuto ad essere presente anche la giornalista Cecilia Sala, collegata da remoto, che ha fatto un quadro di quelle che sono le condizioni del Paese e della donna, dopo la presa del potere dei talebani.
Ne è emersa una fotografia di un Afghanistan nuovamente scomparso rispetto all'attenzione dei mass media, un Paese che oggi sta attraversando un momento di pace, ma che è logorato da un profondo conflitto sociale che rende l'attività di Emergency fondamentale, dato che si tratta di uno dei principali attori della gestione sanitaria sul territorio. E se non è più al centro della cronaca, al tempo stesso anche gli aiuti negli ultimi anni sono stati più indirizzati verso l'Ucraina e la Palestina, portando a una contrazione delle risorse.
L'invito da parte di Emergency è stato quindi a informarsi su come sostenere i progetti in corso e sulle opportunità per mettere al servizio degli altri le proprie competenze, seguendo l'esempio di Silvia Longatti.
«Il nostro Ateneo sta riconoscendo il valore di studenti e studentesse che purtroppo sono scomparsi prematuramente e che hanno lasciato una grande traccia, dando un grande esempio ai nostri ragazzi», sottolinea la prorettrice Nicoletta Dacrema. «I temi della cooperazione internazionale sono fondamentali per l'Università di Genova e Silvia ha dato un grande contributo, distinguendosi non soltanto nel merito degli studi, ma per le sue attività di volontariato».