Venezia: le 5 domande che tutti ci poniamo

In seguito agli avvenimenti di novembre 2019 che hanno interessato Venezia, capolavoro d'arte e città unica al mondo, abbiamo intervistato Marco Capello, ricercatore dell’Università di Genova, esperto di oceanografia fisica e di sedimentologia. Il dott. Capello studia la dinamica sedimentaria, le interazioni tra correnti di fondo e sedimento in sospensione, e i monitoraggi ambientali in generale.

Come mai l'alta marea, che dovrebbe essere un fenomeno usuale per Venezia, questa volta ha avuto un impatto così devastante?

"La normale alta marea di Venezia è dovuta, come tutte le maree, all'attrazione luni-solare, cioè alla forza di attrazione esercitata dalla Luna e dal Sole sulle masse d'acqua terrestri; ci sono due condizioni di questa attrazione, che contribuiscono ad un maggiore o minore sviluppo della marea:

  • quando la Luna e il Sole sono sulla stessa linea con la Terra la marea si dice Sigiziale (o Sizigiale) e le due forze di attrazione si sommano (dando origine al massimo delle alte maree),
  • quando la Luna e il Sole formano un angolo retto (90°) con la Terra le maree si chiamano di Quadratura e le forze di attrazione si "ostacolano", generando sì un'alta marea ma meno sviluppata (si ha il minimo delle alte maree).

Ci sono poi altri fattori che influenzano le maree come la forma del bacino in cui si sviluppano e la forza del vento.
Nel caso di Venezia la forma del bacino è molto importante: Venezia si trova al vertice, o quasi, del Mare Adriatico, con una profondità intorno a sé di poche decine di metri. Normalmente nei bacini di questa forma la dinamica delle masse d’acqua è tale per cui le acque entrano dalla superficie ed escono dal fondo o viceversa, anche se questi movimenti non sono sempre semplici proprio per la forma del bacino. Nel caso di Venezia, complice anche un forte e costante vento da Sud-Est (Scirocco), il reflusso dell’acqua è stato ostacolato e si è creato un accumulo di acqua in zona che ha amplificato l’altezza della marea. Questo forte e costante vento di Scirocco è stato causato da un'importante bassa pressione vicina a Venezia.
Quindi, una concomitanza di cause ha generato questo fenomeno molto forte che si chiama sessa. Mentre le maree, conoscendo le fasi lunari, sono più semplici da prevedere, le sesse sono più complicate, soprattutto per la loro ampiezza verticale, perché legate anche a condizioni meteorologiche che cambiano e si aggiornano molto velocemente."

Maree sigiziali e di quadratura UniGe
È davvero una conseguenza del surriscaldamento globale, o magari i lavori eseguiti a Porto Marghera per renderlo accessibile a navi dal pescaggio superiore possono essere considerati una causa scatenante dell'innalzarsi eccessivo della marea? Come sono collegati questi fenomeni?

"Al momento non posso con certezza affermare che questo fenomeno particolare possa essere legato al surriscaldamento globale: le sesse ci siano sempre state e sempre ci saranno. I lavori che hanno interessato il porto di Venezia sono stati volti a rendere il fondale più profondo: da un punto di vista fisico è stata sostituita la sabbia con l'acqua. Questa operazione ha un impatto sull'entità della sessa ma non in misura tale da ritenerla una causa scatenante."

Da decenni si sente parlare di M.O.S.E. ma cos'è e perché non funziona? Ci sono alternative?

"Il M.O.S.E. è un importante sistema di paratie galleggianti che hanno lo scopo di impedire il flusso dell’acqua verso Venezia: basculando su una cerniera si sollevano e galleggiando impediscono all'acqua di muoversi verso l'interno. Purtroppo, a causa di elevati costi di costruzione e manutenzione, non si è mai arrivati alla conclusione dell’opera che quindi è inutilizzata.
Esistono certamente alternative al M.O.S.E. basta guardare, ad esempio, quanto fatto in Olanda, regione sotto al livello del mare: sono state costruite due grosse barriere metalliche, alte più di 20 metri, per proteggere il porto di Rotterdam. Le barriere ruotano su loro stesse fino a chiudere l’ingresso del canale; hanno un impatto visivo maggiore rispetto al M.O.S.E. ma sono già state utilizzate due volte e hanno dimostrato di essere funzionali."

Funzionamento M.O.S.E. immagine da: www.mosevenezia.eu/progetto/
Meglio completare il M.O.S.E. o creare nuove barriere come a Rotterdam?

"Nonostante le barriere olandesi abbiano mostrato una buona efficacia e comportino minori costi di manutenzione, appare molto più sensato completare e mettere in funzione il M.O.S.E: è un sistema di difesa efficace che oltre a proteggere la città garantisce la tutela della morfologia del paesaggio."

Funzionamento M.O.S.E. immagine da: www.mosevenezia.eu/progetto/
Dobbiamo abituarci a immaginare l'Italia sommersa in alcune parti come ad esempio la Pianura Padana? (rif. studio del laboratorio Modellistica Climatica e impatti dell'Enea pubblicato sul Quaternity Science Reviews nel 2017)

"Durante il Pliocene, era recente geologicamente parlando (tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa), è accaduto che la Pianura Padana sia stata ricoperta dal mare; lo testimoniano depositi marini, anche di spessori importanti. L'evento si deve a quanto accaduto alla fine del Miocene, del Messiniano per l’esattezza: lo Stretto di Gibilterra dapprima si chiuse, causando assoluta siccità nel bacino mediterraneo, per poi riaprirsi portando il violento e rapido riempimento del bacino stesso e l'allagamento della Pianura Padana.
Probabilmente, in futuro, tutto ciò accadrà di nuovo ma, sicuramente, non saremo qui a raccontarcelo visti i tempi di questi fenomeni geologici."

Marco Capello UniGe
Marco Capello, ricercatore dell'Università di Genova esperto di oceanografia fisica
di Marco Capello