Astrofisici in aiuto ai cetacei
La fisica applicata alla salvaguardia dei cetacei
A dicembre 2019 ha avuto una notevole risonanza mediatica l'apparizione di una famiglia di orche nei pressi del porto di Genova. La rara occasione ha portato ricercatori di diversi enti cittadini e nazionali a monitorare il comportamento dei cetacei, per ricavarne preziose informazioni sul loro stato di salute e sui motivi che li hanno portati così sotto costa. Tra le persone impegnate in questa operazione di monitoraggio, anche due fisici della Sezione di Genova dell'INFN e del Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova, Carlo Guidi, Matteo Sanguineti e Vladimir Kulikovskiy, sono stati impegnati a fare rilevazioni su una imbarcazione della Capitaneria di Porto di Genova.
L'esperimento KM3NeT
Carlo, Matteo e Vladimir lavorano sull'esperimento KM3NeT, che prevede l'installazione di strumentazione sul fondale del Mar Mediterraneo per la rivelazione di neutrini di origine extrasolare. Tra gli strumenti utilizzati in questo esperimento, vengono utilizzati idrofoni molto sensibili, che già si sono rivelati fondamentali nel monitoraggio degli spostamenti dei capodogli nel canale di Sicilia. I nostri colleghi hanno messo a disposizione le loro competenze e la loro strumentazione per l'acquisizione di suoni in mare per registrare i richiami che le orche stanno utilizzando per comunicare tra loro.
Queste registrazioni sono a disposizione dei biologi marini che stanno monitorando il comportamento delle orche (i dati sono consultabili qui).
La ricerca è su Marine Mammal Science!
A novembre 2022 è stato pubblicato un articolo a cura dell'assegnista di ricerca UniGe, Stefano Palmero e del gruppo di astrofisici, sulla rivista Marine Mammal Science riguardo questi studi del 2019.