Capitalizzare l'esperienza acquisita nell'ambito della mitigazione dell'impatto acustico dei porti: il progetto Interreg Marittimo CLASTER
I porti sono un centro fervente di attività commerciali e turistiche. Hanno quindi natura duale: da una parte rappresentano un nodo chiave del tessuto produttivo delle città portuali, dall’altra possono incidere negativamente sulla vita degli abitanti, dei lavoratori e delle aree attigue. Per questi motivi, il rumore portuale è tutt’oggi un tema rilevante che merita attenzione. In questo scenario, CLASTER (CompatibiLitÀ e SosTEnibilità Rumore portuale) è un progetto finanziato all'interno del programma di cooperazione transfrontaliero EU INTERREG Italia‑Francia Marittimo 2021-2027 che vede coinvolto il Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti - DIME come capofila e che prevede la capitalizzazione dei risultati ottenuti dal cluster "Rumore e porti" della precedente programmazione 2014-2020 (progetti REPORT, MON ACUMEN, LIST.PORT, RUMBLE, DECIBEL, TRIPLO).

CLASTER, coordinato da Corrado Schenone, docente UniGe di fisica tecnica ambientale e direttore del Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti - DIME, con Davide Borelli, docente UniGe di fisica tecnica ambientale, ha ottenuto un finanziamento di oltre 1,66 milioni di euro e coinvolge 7 partner nell’area di cooperazione: l’Università di Genova, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, l’Università della Corsica Pasquale Paoli, Regione Liguria, Comune di Pisa, Comune di Porto Torres e la Chambre de Commerce et d'Industrie du Var.
Complessivamente, i 6 progetti della precedente programmazione Cluster "Rumore e Porti" affrontarono il tema del rumore secondo diverse prospettive. CLASTER intende dimostrare che le esperienze precedenti possono essere applicate ad altri porti facenti parte l’area di cooperazione, e nella fattispecie nei porti di La Spezia, Tolone, Marina di Pisa e Porto Torres.
CLASTER ha appena chiuso i suoi primi 12 mesi di 36 producendo i primi due deliverables:
- capitalizzazione delle esperienze precedenti e definizione delle azioni da eseguire;
- definizione del modello di traffico.
Le attività nel Porto di La Spezia hanno preso il via sotto la direzione di Regione Liguria, capitalizzando gli studi condotti durante il progetto MON ACUMEN. Tali studi dimostrarono che in area portuale il rumore generato dai mezzi pesanti non è meno rilevante del rumore generato dagli altri mezzi di trasporto (navi, treni); l’intervento prevederà quindi la realizzazione di pavimentazione a bassa emissione sonora in specifici tratti strategici molto trafficati della zona portuale.
Le misure preliminari di emissione sonora sono state effettuate per mezzo di una Acoustic Camera, strumento che restituisce la distribuzione del campo sonoro, mediante l’elaborazione del segnale di 48 microfoni con tecnica beamforming. Tali misure possono essere condotte anche a distanze rilevanti dalla sorgente di rumore, permettendo di identificare e distinguere varie sorgenti anche se emettono simultaneamente. Grazie a tali misure si è dimostrato che, nel caso analizzato, lo strisciamento degli pneumatici dei mezzi pesanti sull’asfalto è una fonte di rumore più rilevante di quella del motore degli stessi, giustificando quindi l’esigenza di una pavimentazione fonoassorbente.

L’intervento di stesura dell’asfalto a bassa emissione sonora sarà realizzato con polverino di gomma riciclato, consentendo un minore impatto ambientale in fase di realizzazione, sulla base di quanto in precedenza analizzato nel progetto RUMBLE.
Nei siti pilota di Marina di Pisa e di Porto Torres è prevista invece l’istallazione di un sistema ITS (Intelligent Transportation System) per la gestione del traffico veicolare, in quanto questi porti attualmente vivono una fase di intensa crescita dovuta al turismo in espansione, specialmente nei periodi estivi. Le analisi e le mappe dinamiche del rumore permetteranno di effettuare interventi mirati al fine di ridurre rumore indotto dal traffico a beneficio degli abitanti, degli utenti del porto e dei lavoratori.
Presso il Porto di Tolone è stato installato un sistema di monitoraggio composto da 6 centraline che forniscono dati in tempo reale. Questi dati consentiranno di identificare le aree più esposte al rumore e di pianificare futuri interventi. Ulteriori attività sono previste fino al termine del progetto.
Infine, l’Università della Corsica sta svolgendo uno studio volto a quantificare i costi sociali sostenuti dagli abitanti residenti nelle aree circostanti i porti dell’area di cooperazione a causa dell’inquinamento acustico.
Fine ultimo del progetto CLASTER è quello di rendere i porti oggetto degli interventi meno impattanti per le comunità locali, nonché per i fruitori dei servizi.
Ulteriori dettagli sono consultabili sul sito del progetto.