Diritto o dovere alla salute? Il libro di Adele Palma.

Il diritto-dovere alla salute

Adele Palma, ex studentessa dell’Università di Genova, nonché alumna della Scuola Superiore IANUA dell'Università di Genova, ha recentemente pubblicato il suo primo libro: Il diritto-dovere alla salute

Il Servizio sanitario nazionale è ancora sostenibile?

L’opera affronta l’attuale e spinoso tema del diritto della salute, indagando le varie accezioni elaborate da dottrina e giurisprudenza: il diritto alla salute come integrità psico-fisica; come libertà negativa di rifiutare trattamenti sanitari; come libertà positiva di curarsi; infine, il rapporto tra vincoli economici e il diritto alla salute. 
Assodati la crisi economica e l’invecchiamento demografico, ci si domanda se il Servizio sanitario nazionale possa ancora risultare sostenibile. Rivelandosi negativa la risposta, appare pacifico individuare una crisi dello Stato sociale che non riguarda soltanto aspetti economici, ma anche socio-culturali.
In merito a quest’ultima argomentazione, l’autrice evidenzia uno squilibrio tra diritti e doveri nella società odierna, spesso a favore dei primi, confusi con meri desideri individuali, non tutelabili dal punto di vista giuridico, mentre i secondi costituiscono sovente oggetto di discredito, contestazione o inosservanza. Con ciò, non si intende sostenere che si registri un’assolutizzazione dei diritti, essendo nota l’esistenza di alcuni limiti al loro esercizio.
Tuttavia, i limiti ai diritti e i doveri rappresentano due concetti differenti: i primi sono parte del diritto, costituendone il perimetro per il suo esercizio; i secondi non sono parte del diritto, ma sono complementari ad esso, non necessariamente in una relazione negativa (si pensi al diritto-dovere di voto).

Il diritto-dovere alla salute - libro di Adele Palma

La diffidenza umana nei confronti dei doveri

Tale osservazione è corroborata dal tenore letterale dell’art. 2 della Costituzione che, disciplinando sia i diritti inviolabili dell’uomo sia i doveri inderogabili di solidarietà, trae origine dall’intimo convincimento dei Costituenti secondo cui la condotta umana deve informarsi contemporaneamente a principi di libertà e responsabilità. Tale disposizione costituzionale attribuisce analogo rilievo ai diritti e ai doveri, proprio perché la pacifica convivenza tra consociati – e, di conseguenza, la tutela dei diritti fondamentali, quale il diritto alla salute, oggetto della presente opera – non sarebbe possibile senza il contestuale adempimento dei doveri di solidarietà.
La diffidenza nei confronti dei doveri appare una condotta umanamente comprensibile, poiché essi, appartenendo alla categoria delle situazioni giuridiche soggettive di svantaggio, si dimostrano sovente mal tollerati. Tuttavia, non è il loro semplice adempimento a rappresentare una minaccia per la tenuta della democrazia, quanto piuttosto la loro eventuale irragionevole prevaricazione sui diritti fondamentali. 

Esiste un dovere alla salute?

Stante la significatività che i doveri rivestono nell’ordinamento repubblicano, nella seconda parte dell’opera la dott.ssa Palma si domanda se possa esistere un vero e proprio dovere alla salute, con ciò intendendosi il dovere, in capo a ogni consociato, di conservare una buona condizione individuale, nei limiti delle proprie capacità, al fine di non gravare sulle sempre più esigue risorse del Servizio sanitario nazionale. 
La sostenibilità dello stato sociale poggia anche sull’impegno del singolo nel mantenere un adeguato stato psico-fisico soggettivo, che contribuisce al suo benessere e può costituire un dovere inderogabile di solidarietà, consentendo alla persona di meglio contribuire al progresso della società. 
Potrebbe considerarsi etico e/o costituzionalmente legittimo limitare, per legge, la gratuità delle cure qualora la malattia insorga per uno stile di vita insalubre delle persone? Fino a quale punto lo stato può orientare il comportamento degli individui?
Numerose risultano le criticità di natura etica e pragmatica scaturenti da una simile impostazione: come fissare il limite della gratuità delle cure? È possibile stabilire il nesso tra lo stile di vita insalubre e la patologia? Quanto influisce l’aspetto genetico?
Se, da un lato, l’esistenza di un dovere alla salute forse appare eccessivo, dall’altro sussiste indubbiamente una responsabilità individuale, poiché le scelte personali non dovrebbero gravare in toto sulla collettività.


Il volume monografico, edito Tab Edizioni, è parte della collana Giovani Giuristi, diretta dalla prof.ssa Simonetta Ronco del Dipartimento di Giurisprudenza di UniGe, specificamente rivolta a studi monografici in materie giuridiche, frutto dalla rielaborazione di tesi di laurea o dottorato. 
Il libro è disponibile all’acquisto sul sito web della casa editrice, nonché sui principali store online e in libreria.

Adele Palma - UniGe