Igienizzante, disinfettante o antibatterico?

Prodotti igienizzanti e microrganismi ai tempi del Coronavirus (COVID-19)

Come distinguere scienza e fake news nel limitare il rischio di infezione virale? Alcuni suggerimenti provengono da fonti poco affidabili, altri da esperti e scienziati ed è bene seguirli: Eleonora Russo e Carla Villa, docenti di tecnologia farmaceutica e cosmetica dell'Università di Genova, illustrano le basi scientifiche da conoscere per saper discernere tra reali esperti e millantatori, per fare scelte ragionate e coscienti, illustrando le diverse possibilità per igienizzare e disinfettare le mani.

Virus e batteri

Un batterio è un microrganismo unicellulare, ossia formato da una sola cellula in grado di avere un proprio metabolismo. Un virus, invece, è una particella più piccola del batterio e non può sopravvivere da solo a lungo: per vivere deve invadere una cellula esterna, una cellula animale, una pianta o anche un batterio. Il virus ha quindi una struttura molto più semplice di un batterio; per questo l’antibiotico o l'antibatterico non possono contrastare il virus. Esso, inoltre, usa vie metaboliche vitali all’interno delle cellule ospiti per replicarsi ed è difficile da eliminare senza usare farmaci che non siano tossici per le cellule dell’ospite. La strategia più efficace per contrastare le malattie virali è la vaccinazione; questa è in grado di indurre una protezione immunitaria nell’ospite, mentre i farmaci antivirali a oggi sviluppati sono pochi e agiscono selettivamente su alcuni virus specifici (Herpes, Epatite B o C, HIV).

Batteri e virus: la differenza - UniGe
Batteri e virus: la differenza

Le basi: qual è la differenza tra igienizzante, disinfettante e antibatterico

Un antibatterico, come si è detto, è un prodotto che non uccide i virus ma agisce specificatamente contro i batteri, uccidendoli (battericida) o inibendo (batteriostatico) la loro crescita. Ai fini di prevenire il contagio da Coronavirus, un antibatterico è completamente inutile, se non per evitare di sovrapporre un'infezione batterica a una preesistente infezione virale.

I disinfettanti sono prodotti atti a uccidere svariati microrganismi; per ogni principio attivo disinfettante è specificata e provata l'azione contro uno o più determinati microrganismi.

I prodotti igienizzanti, o sanitizzanti, servono per pulire la pelle o le superfici, abbattendo la probabilità che sopravvivano microrganismi patogeni.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso un manuale tecnico "Water, sanitation, hygiene and waste management for COVID-19" in cui specifica che esistono molti disinfettanti attivi contro i virus come il COVID-19, tra cui i disinfettanti ospedalieri comunemente usati. La stessa OMS raccomanda l'uso di alcool etilico al 70% per disinfettare piccole aree e di ipoclorito di sodio (è ad esempio contenuto nella candeggina) allo 0,5% (equivalente a 5000 ppm) per la disinfezione delle superfici più grandi.

Alcool e candeggina - UniGe
Alcool e soluzioni di ipoclorito di sodio: l'OMS afferma che siano efficaci contro il Coronavirus

Igienizzare le mani e le superfici

Per igienizzare le mani, si può procedere a un lavaggio con acqua e sapone o utilizzare un liquido (o gel) sanitizzante; in entrambi i casi si riduce drasticamente la possibilità di avere su di sé microrganismi di ogni tipo. L’OMS ha fornito indicazioni per ottenere un liquido disinfettante (erroneamente definito gel) contenente alcool, perossido di idrogeno (acqua ossigenata), glicerina e acqua nelle seguenti proporzioni:

  • 833 ml di alcol etilico al 96%;
  • 42 ml di acqua ossigenata al 3%;
  • 15 ml di glicerina (glicerolo) al 98%;
  • acqua distillata o, in alternativa, bollita e fatta raffreddare.

L'alcol etilico non deve essere in percentuale inferiore al 60% (sotto a questa percentuale non esplica la sua azione battericida come denaturante delle proteine) né deve essere puro in quanto non penetra nelle cellule del patogeno ma agisce solo come disidratante della pelle. La glicerina è presente nella ricetta perché serve ad aumentare la viscosità del prodotto, e il conseguente tempo di contatto con il disinfettante, evitando che scivoli via dalle mani. L'acqua ossigenata serve a eliminare eventuali spore batteriche.
Si parla qui di antibatterico ma la soluzione è attiva anche ovviamente per i virus.
Questa formulazione è molto equilibrata ed efficace ma ha scarsa permanenza a livello della cute in quanto è una soluzione idroglicerica. Sicuramente una preparazione gelificata risulta più facile da applicare e ha una maggior persistenza a livello topico.

OMS preparazione igienizzante - UniGe
Le istruzioni per la preparazione dell'igienizzante sul sito dell'OMS

Amuchina: la confusione tra marchio e contenuto

Si fa spesso confusione tra Gel Amuchina, dove “Amuchina” è solo il marchio, e Soluzione di Amuchina, dove quest’ultimo è il nome registrato e brevettato di una soluzione di ipoclorito di sodio.
Il Gel Amuchina è un presidio medico chirurgico (PMC) registrato al Ministero della Salute, come viene riportato in etichetta, con tanto di numero di registrazione; esso ha comprovate attività disinfettanti nei confronti di alcuni virus e batteri grazie alla presenza di alcool al 60% circa, diluito con acqua.

La soluzione di Amuchina è una soluzione di ipoclorito presente in commercio in due forme:

  • una più concentrata, per la disinfezione di superfici, di frutta e verdura (diluendola in acqua) con un pH molto basico non indicato per la nostra pelle
  • una per uso topico a  concentrazione molto inferiore (0.115%) per uso dermatologico.

L’Amuchina è spesso usata per ottenere acqua potabile in situazioni di emergenza.

Attenzione

È stata diffusa in rete una ricetta per ottenere a casa l'Amuchina utilizzando ipoclorito, sale da cucina e acqua. Non va fatta a casa. Il sale è presente nell'Amuchina solo perché è un residuo della preparazione dell’ipoclorito stesso (si ottiene per reazione elettrolitica da una soluzione di acqua e sale).

Amuchina gel e soluzione: la differenza - UniGe
Amuchina gel e soluzione: la differenza

Il gel idroalcolico per le mani

Per ottenere una formulazione che "rimanga" sulle mani, si possono utilizzare diversi gelificanti, ossia sostanze in grado di rendere la soluzione più viscosa ma non appiccicosa.
I gel idroalcolici in commercio possono essere catalogati come:

  • disinfettanti - hanno un numero di registrazione ministeriale
  • igienizzanti -  sono prodotti cosmetici, non registrati, ma non per questo meno efficaci.

La formulazione base dei gel idroalcolici in commercio

Che si tratti di gel disinfettanti o di gel igienizzanti, una formulazione base conterrà:

  • 60-70% alcol
  • 30-40% acqua
  • gelificante nella minima quantità utile

I gelificanti impiegabili non sono facilmente reperibili sul mercato e possono essere derivati della cellulosa, gomme o polimeri sintetici.

Gelifichiamo tutto, allora?

No. Secondo il principio di cui sopra, si potrebbe pensare di gelificare anche la soluzione di ipoclorito ma non si può, almeno non con i mezzi a nostra disposizione, perché l’ipoclorito agisce sul gelificante “distruggendolo” e abbassando moltissimo il suo titolo, diminuendo quindi la concentrazione di ipoclorito efficace come disinfettante.

Foto di Adriano Gadini da Pixabay

Carla Villa e Eleonora Russo - UniGe
di Carla Villa, Eleonora Russo, Claudia Ferretti