Aperte le iscrizioni al corso in Environmental and risk communication

Aperte le iscrizioni alla I edizione del Corso di perfezionamento in Environmental and risk communication - E.Ri.C 

Sono aperte le iscrizioni alla I edizione del corso di perfezionamento in Environmental and risk communication - E.Ri.C promosso dall'Università di Genova, Dipartimento di Scienze della formazione – DISFOR, in partnership con TICASS – Tecnologie Innovative per il Controllo Ambientale e lo Sviluppo Sostenibile.

Il corso fornisce conoscenze teoriche e pratiche necessarie per promuovere l'immagine ambientale di enti, aziende e associazioni pubbliche e private di tutela ambientale. La figura generale di riferimento è quella del “tecnico dell’informazione ambientale” definita all’interno dell’Atlante nazionale delle qualificazioni. In particolare i comunicatori ambientali si occupano di rilevare, nel contesto di riferimento sia pubblico che privato, il fabbisogno di informazione ambientale per favorire la sostenibilità delle iniziative proposte e di pianificare e gestire campagne di sensibilizzazione e informazione, in materia di politiche ambientali con particolare attenzione alla prevenzione del rischio.

Il corso risponde ai requisiti richiesti per l'iniziativa di Regione Liguria "Specializzarsi per competere" che prevede il finanziamento di voucher per il rimborso totale della quota d'iscrizione ai residenti in Liguria Under 35. A tutti gli iscritti viene fornito supporto e assistenza alla compilazione della domanda sul sito della Regione Liguria.

Qualche domanda a Fabrizio Bracco, direttore del corso

Ci illustra brevemente l’offerta formativa di questa prima edizione del corso di perfezionamento in Environmental and risk communication - E.Ri.C e quale importanza riveste la comunicazione ambientale in un territorio come quello ligure?

F.B.: "L’offerta formativa del corso prevede una introduzione al concetto di rischio ambientale, offrendo una introduzione sui temi della valutazione di impatto ambientale e di sostenibilità, anche alla luce delle recenti normative e direttive internazionali. Saranno poi approfonditi i temi della comunicazione e del marketing ambientale, arricchiti con testimonianze da parte di aziende ed esperti del settore. Seguirà un focus sulla percezione del rischio da parte dei cittadini e sui metodi più adeguati per una comunicazione efficace dei rischi ambientali. Il corso si concluderà con una parte dedicata alla metodologia della ricerca sociale, fornendo le basi per una corretta impostazione di metodi di ricerca, per la raccolta e analisi di informazioni sui temi relativi la percezione e comunicazione del rischio. I partecipanti dovranno infine impegnarsi in un project work in cui metteranno in pratica le conoscenze e competenze acquisite durante il corso. 
La comunicazione ambientale è di estrema attualità e rilevanza in un territorio come quello ligure, caratterizzato da fragilità, specificità e varietà dei contesti. La corretta informazione dei cittadini e il loro coinvolgimento sono fondamentali per costruire quella resilienza di comunità che permette una risposta adeguata a problemi complessi come quelli di natura ambientale."

Da cosa nasce l'esigenza di proporre all’interno dell’offerta formativa di UniGe una formazione post laurea in materia di ambiente, sostenibilità e analisi del rischio e a quali laureati in particolare si rivolge? 

F.B.: "L’ateneo di Genova riconosce fra i suoi obiettivi prioritari la sostenibilità ambientale e l’attuale governance ha esplicitamente indicato la sostenibilità come un valore che attraversa le azioni dell’ateneo, dalla formazione alla ricerca, dalle pratiche della vita in ateneo, al rapporto con le istituzioni, il territorio, la comunità in senso lato. Inoltre, si riteneva importante sviluppare una proposta formativa post laurea che fosse trasversale a diversi percorsi di laurea e che avesse un valore immediatamente riconoscibile per il territorio. Per questo motivo, il corso si rivolge a laureati in qualsiasi ambito, poiché la complessità del tema può beneficiare di approcci diversi, da ambiti di natura tecnica a quelli di tipo sociale e umanistico. L’obiettivo è fornire strumenti utili per una comunicazione ambientale efficace, in cui l’esperto possa declinare le sue competenze acquisite nel percorso universitario, qualsiasi esse siano."

Il suo impegno come direttore di questo corso rientra fra i suoi progetti come delegato del rettore all'innovazione didattica e al faculty development e ne seguiranno altri in materia di green economy?

F.B.: "L’innovazione didattica e gli interventi formativi per le competenze didattiche dei docenti universitari interessano in primo luogo i corsi di laurea dell’ampia offerta formativa dell’Università di Genova. Tuttavia questo corso di perfezionamento rappresenta un’apertura dei progetti di innovazione didattica verso la formazione post laurea, dal momento che i metodi utilizzati si ispireranno ai principi e ai metodi della didattica innovativa, ad esempio ricorrendo ad analisi di casi, redazione di progetti, lavori di gruppo, ecc. Inoltre, questo corso rappresenta un esempio di didattica innovativa perché pensato trasversalmente agli specifici ambiti disciplinari e orientato a un rapporto stretto con aziende, strakeholder e territorio.
Per il momento siamo concentrati sull’avvio del corso e non abbiamo impostato nuove proposte sui temi della green economy, sebbene il nostro auspicio è che questo sia l’avvio di una serie di eventi formativi che caratterizzano la sensibilità dell’Università di Genova su questi temi. Da parte mia vi sarà certamente la disponibilità e l’interesse a declinare proposte di formazione che forniscano le competenze utili per professioni emergenti e che derivano dalla efficace combinazione di saperi, ibridando quei contesti disciplinari che stanno sempre più stretti in un mondo che richiede trasversalità, interdisciplinarietà e multidisciplinarietà."

Informazione e ambiente: due tematiche che hanno cambiato il mondo del lavoro e la vita di tutti ma quanto secondo lei le imprese riusciranno a coniugare la sostenibilità e la competitività soprattutto in questo periodo di ripresa post-covid?

F.B.: "La sfida che ci attende è grande ed è forte il rischio, dopo un evento così traumatico come la pandemia, di orientare lo sguardo al breve termine per cercare di recuperare quel profitto che è stato così compromesso nei mesi passati. Eppure, se qualcosa ci insegna questa drammatica esperienza, è che uno sguardo di lungo termine è l’unica strategia che dobbiamo seguire, se vogliamo rialzarci. Occorre aiutare le imprese a cambiare la concezione di competitività da una visione predatoria e di breve termine, a una che includa in essa i valori della sostenibilità e della qualità della vita. Saranno fondamentali gli interventi da parte di istituzioni nazionali e sovranazionali, affinché creino il contesto normativo e di risorse per questo cambiamento di approccio. Ma credo che i cittadini, siamo essi utenti, beneficiari o clienti, dovranno far sentire la loro voce e indirizzare le aziende stesse, mediante le loro scelte, favorendo investimenti che valorizzano la sostenibilità. Credo che la comunicazione ambientale possa dare il suo contributo, perché richiede professionisti capaci di quella visione sistemica e complessa che è necessaria per la gestione di sfide di tale portata."

Nicoletta Piccardo* ci aiuta a comprendere l'importanza di questo corso

Da cosa nasce l'esigenza di proporre una formazione green in materia di comunicazione?

N.P.: "Il green marketing e la comunicazione ambientale rappresentano un ambito professionale tra i 10 individuati dal Rapporto Green Italy 2021 come fabbisogno professionale specifico dei prossimi anni. Comunicare è un’arte difficilissima in se’, comunicare contenuti tecnici e scientifici ancora di più. Bisogna unire alla conoscenza dei processi di comunicazione, in tutte le sue forme, competenze particolari in materia tecnica e tecnologica. Tenendo ben presente come il tema green sia trasversale e coinvolga le aziende, gli enti pubblici e i cittadini in un modo diverso e talvolta opposto. Da qui l’urgenza di definire percorsi formativi universitari di specializzazione che integrino le conoscenze in ingresso (sia umaniste che scientifiche) con l’obiettivo di creare quelle soft green skills che le aziende richiedono."

Nel territorio nazionale ed in particolare in quello ligure quanto e' decollata la cultura dei  green jobs previsti dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile? La richiesta da parte di enti e imprese trova sul mercato figure specializzate in questo campo?

N.P.: "Il Rapporto Green Italy 2021 afferma che gli occupati che svolgevano una professione green nel 2020 sono stati il 13,7% del totale degli occupati. Nel complesso tra il 2014 ed il 2020 gli occupati nel settore sono cresciuti del 6,8%.
Analizzando la distribuzione regionale va evidenziato il primato della Lombardia, sia in termini di valori assoluti (22,6% del totale degli occupati di questo comparto), sia come incidenza degli occupati che svolgono una professione di green job sul totale degli occupati (16,1%, superiore al 13,7% di media nazionale). 
Oltre la Lombardia, in termini relativi si distinguono per incidenza degli occupati green sul totale degli occupati superiore alla media nazionale anche Emilia Romagna (15,6%), Piemonte (15,0%), Umbria (14,9%), Marche (14,6%),Trentino Alto Adige (14,2%) e Veneto (13,8%). La Liguria si pone al di sotto della media nazionale con una percentuale pari al 13,2%. È quindi necessario investire sulle risorse umane giovani affinché questo gap tra i diversi sistemi economici territoriali possa essere colmato."

Il corso Environmental and risk communication - E.Ri.C si rivolge ad un pubblico vasto, disoccupati e lavoratori in possesso di diploma di laurea in qualsiasi ambito e diplomati in possesso di esperienza professionale in materia. Che tipo di valore aggiunto puo' fornire questo corso per chi ha un bagaglio culturale anche non esattamente in materie ambientali?

N.P.: "Il Rapporto Unioncamere sui fabbisogni professionali delle imprese nel periodo 2021-2025 afferma “In questo contesto, è stata aggiornata per il periodo 2021-2025 la stima del fabbisogno delle imprese e della PA di figure professionali in possesso di competenze green di importanza intermedia, compresa tra 2,2 milioni e 2,4 milioni di lavoratori (circa il 63% del fabbisogno del quinquennio). In particolare, saranno richieste competenze green con importanza elevata a 1,3-1,4 milioni di occupati (circa il 38% del totale)”.
La richiesta delle imprese coinvolgerà quindi professionisti in possesso sia di competenze hard green (nel settore energetico e della mobilità, ad esempio) che di cosiddette soft green, in possesso di capacità operative riferite ai settori “tradizionali” (tra questi il marketing e la comunicazione) ma con una specifica professionalità legata alle problematiche ambientali e di sviluppo industriale. Il corso rappresenta pertanto una proposta formativa “perfetta” per chi intenda aggiungere un tassello specifico e molto definito in un percorso di studio o professionale."

Frequenza on line, lezioni e dibattiti con esperti del settore, esercitazioni pratiche, quali altri benefit vengono proposti a chi si iscrive?

N.P.: "Oltre alla possibilità di frequenza on line streaming con un impegno compatibile anche per chi lavora (il 20% delle lezioni può essere seguito in forma asincrona), i giovani di età inferiore ai 35 anni, occupati o alla ricerca di lavoro, possono richiedere a Regione Liguria un voucher a totale copertura dei costi di iscrizione. Ticass, partner del progetto, fornisce l’assistenza tecnica alla richiesta del voucher.

*consulente area formazione e certificazione competenze - Ticass Scrl

di Annamaria Palazzo