Infrastrutture verdi per l’adattamento ai cambiamenti climatici

Infrastrutture verdi: cosa sono?

Per “infrastrutture verdi” si intendono sistemi di vegetazione urbana progettati non tanto, o non solo, a scopo decorativo, quanto per contribuire al miglioramento della qualità ambientale in uno spazio densamente antropizzato. L’ambiente in cui viviamo è fortemente influenzato – in termini di qualità dell’aria, andamento delle temperature ambiente, modalità di gestione delle acque meteoriche, livello di rumore di fondo – dalla presenza delle attività umane e dai manufatti presenti. 

"The Rainbow Tree" - Cebu City 2019 Filippine - www.vincent.callebaut.org - UniGe
"The Rainbow Tree" - Cebu City 2019 Filippine - www.vincent.callebaut.org

La patologia della città

Mezzi di trasporto e impianti di riscaldamento e raffrescamento, oltre che la presenza delle grandi masse murarie degli edifici e dei selciati stradali, contribuiscono ad esempio - rispetto a quelle che sarebbero le caratteristiche microclimatiche naturali di un luogo - all'effetto isola di calore, un aumento generalizzato delle temperature a causa della difficoltà di smaltire, nelle ore notturne, il calore accumulato durante il giorno. L’effetto isola di calore determina, nella stagione estiva, forte disagio e, per organismi già debilitati, anche rischio mortalità. 
Il funzionamento degli impianti di riscaldamento e dei mezzi di trasporto producono emissioni gassose e polveri sottili, in grado di penetrare nelle parti più profonde del nostro sistema respiratorio, causando irritazioni, infiammazioni e, nei casi peggiori, forme tumorali.
La prevalenza di superfici impermeabili – le coperture degli edifici e le asfaltature delle strade - impediscono la penetrazione delle acque piovane nel terreno, che devono così essere smaltite attraverso canalizzazioni la cui portata è stata calcolata su base statistica rispetto ai valori di piovosità degli anni precedenti la loro realizzazione; peccato che il cambiamento del regime di piovosità a cui stiamo assistendo negli ultimi anni le stia rendendo inadeguate. Eventi meteorici di breve durata ma di forte intensità sono così in grado di creare allagamenti localizzati; conosciamo poi bene gli effetti di tali piogge per eventi di maggiore durata, con esondazioni di rii e torrenti.

Bosco verticale - Milano - www.stefanoboeriarchitetti.net - UniGe
Bosco verticale - Milano - www.stefanoboeriarchitetti.net

Come guarire le città?

Come ridurre gli effetti di tali fenomeni senza rifare da capo le nostre città? Come adattare l’ambiente in cui viviamo per mitigare le conseguenze di tali fenomeni? Una delle strategie di adattamento è proprio quello dell’impiego delle infrastrutture verdi. Sappiamo bene come la vegetazione sia in grado di fissare il carbonio presente in atmosfera assorbendo CO2 e liberando ossigeno ma la vegetazione ha anche altre grandi qualità, definite, nel loro insieme, servizi ecosistemici

Il medico prescrive: infrastrutture verdi

Il fenomeno di termo regolarizzazione delle piante, attraverso l’evapotraspirazione, contribuisce all’abbassamento della temperatura dell’aria: il passaggio di stato dell’acqua assorbita dal terreno, evaporata attraverso le foglie, assorbe energia. Molto importante è anche l’effetto di ombreggiamento dell’apparato fogliare che riduce così l’assorbimento di calore da parte di strade e edifici. Ecco quindi che una forte presenza di vegetazione è in grado di mitigare l’effetto isola di calore. Oltre alle classiche alberature si può far ricorso a soluzioni particolari, integrate nei corpi edilizi, quali le coperture verdi e le facciate verdi. 
Altro importante servizio che la vegetazione è in grado di fornire è quello del trattenimento delle polveri sottili, con la cessione al terreno di quelle più grandi – che vengono dilavate dalla pioggia – o l’assorbimento e la trasformazione in elementi semplici di quelle più fini, migliorando così la qualità dell’aria.

Infine, particolari sistemi vegetativi a terra possono essere realizzati per ridurre gli effetti delle piogge intense, il più noto è il rain garden. Realizzando opportunamente la stratificazione a supporto della vegetazione, selezionando le piante in funzione delle condizioni di soleggiamento e resistenza ad alternanza di periodi piovosi e periodi di siccità (tipici dell’area mediterranea), è possibile creare aree permeabili in grado di trattenere le acque piovane, ricevendole dalle superfici impermeabili circostanti, per il tempo necessario a far sì che l’intensità dell’evento piovoso cali, rilasciandole in quantità minore (per effetto di assorbimento da parte del terreno e, successivamente, da parte delle piante) e con un certo ritardo.

Facciata verde INPS Genova - UniGe
Facciata verde INPS Genova di Katia Perini e Adriano Magliocco www.unige.it - ph. Anna Positano

Progetti di cura a Genova

Ci sono realizzazioni sul nostro territorio? Citiamo due progetti pilota (cioè realizzati a scopo di ricerca). Il gruppo di ricerca facente capo a Katia Perini e Adriano Magliocco, ha curato ideazione e monitoraggio della facciata verde sull’edificio INPS in Via Ciro Menotti (Genova Sestri Ponente) nell’ambito di un progetto di collaborazione tra i due enti finalizzato alla riduzione dei consumi energetici in edilizia. Più recentemente lo stesso gruppo di ricerca ha ideato e posto sotto monitoraggio il rain garden realizzato a Campomorone per Città Metropolitana di Genova nell’ambito del progetto Proterina3 Èvolution, finanziato dal programma europeo Interreg Maritttimo Italia-Francia.

Rain garden Genova - UniGe
Rain garden Genova di Katia Perini e Adriano Magliocco www.unige.it - ph. Gianluca Porcile
di Adriano Magliocco