Festival della Scienza: ai nastri di partenza l’XI edizione
Festival della Scienza: ai nastri di partenza l’XI edizione
In occasione dell’avvio della XI edizione del Festival della Scienza (23 ottobre – 3 novembre 2013) ho incontrato il prof. Maurizio Martelli, prorettore vicario dell’Ateneo e presidente del Consiglio Scientifico della manifestazione.
Qual è il senso della partecipazione dell’Università al Festival della Scienza e gli obiettivi che l’Ateneo si prefigge?
“Cominciamo col dire che fra i compiti delle università c’è anche la promozione della cultura, in particolare quella scientifica che nel nostro Paese, per mille ragioni che non è qui il caso di ricordare ma che sono comunque presenti e vincolanti, può contare su una minore quantità di risorse rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea.
La partecipazione dell’Ateneo al Festival è in sinergia con la mission: l’Università mette a disposizione risorse logistiche e umane importanti, basti pensare che alcuni componenti del Consiglio Scientifico, che si è rinnovato proprio quest’anno, sono anche docenti universitari, e ricava visibilità presso il pubblico e potere di attrazione nei confronti dei giovani. Probabilmente le iscrizioni ai licei e ai corsi di laurea scientifici godranno in futuro di un certo beneficio, in termini di orientamento, dal fatto che nella nostra città si tenga annualmente una manifestazione tanto importante e prestigiosa”
Come è cambiata nel corso degli anni la partecipazione dell’Università al Festival e che cosa c’è ancora da fare perché la sinergia da Lei evidenziata sia davvero virtuosa?
“In effetti nel corso degli anni abbiamo cercato di strutturare meglio la partecipazione di nostre strutture o di singoli docenti al Festival, fornendo loro un supporto di coordinamento e di consulenza per esempio per quanto riguarda la procedura di inserimento delle proposte, o cercando di proporre autonomamente iniziative di grande prestigio che concorrono ad arricchire il programma del Festival. In questa edizione, per esempio, e senza la pretesa di poter citare tutti i contributi forniti dall’Ateneo, una parte importante del programma è costituita dalle celebrazioni per i 50 anni del conferimento del Premio Nobel per la chimica a Giulio Natta con un ciclo di conferenze a lui dedicato, alcune delle quali si terranno il 26 ottobre nell’Aula Magna di Palazzo Balbi, la stessa sala che vide Natta celebrato con il conferimento della Laurea honoris causa nel 1964.
Sempre Palazzo Balbi, per la seconda volta location del Festival della Scienza dopo la positiva esperienza dello scorso anno, sarà protagonista di molti altri eventi del Festival fra cui l’apertura dell’Orto Botanico con la mostra “Wondering in the Garden”, il laboratorio didattico “1,2,3… stella!” che si terrà in Aula Meridiana dal 27 ottobre al 3 novembre, dove verrà resa funzionante la linea meridiana presente nell’omonima Sala, e la conferenza a ingresso gratuito “Sotto i segni della bellezza: vivere allora e lavorare oggi a Balbi” che si terrà in Aula Magna domenica 3 novembre alle 16.30 e che sarà curata dal prof. Magnani.
Inoltre, la mostra “Venere e Marte, la bellezza degli opposti” presso il Museo di Storia Naturale G. Doria e la conferenza di approfondimento che si terrà a Villa Cambiaso giovedì 24 ottobre “Risparmio energetico e monitoraggio ambientale: il loro contributo alla bellezza del Pianeta Terra” che è parte integrante della fase di dissemination del progetto Tempus GREENMA. Questo evento rappresenta un esempio di come anche fasi di progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea possono trovare nel Festival della Scienza un palcoscenico importante per ottenere visibilità e adempiere agli obblighi di diffusione presso la comunità dei risultati della ricerca scientifica”
Un’ultima domanda sugli animatori scientifici: in maggioranza sono studenti universitari. Perché un giovane dovrebbe dedicare parte del suo tempo al Festival, al di là del fatto che riceve una seppur modesta remunerazione economica?
“Perché, soprattutto per chi ha deciso di intraprendere la strada della ricerca, partecipare al Festival come animatore scientifico rappresenta un’occasione straordinaria di contatto e di confronto con pezzi di società con i quali non è immediato dialogare e ai quali è importante spiegare i perché, le fatiche, le problematiche, se volete anche le frustrazioni ma anche e soprattutto la bellezza – che non a caso è il tema dell’edizione del Festival di quest’anno – del lavoro dello scienziato”.
Buon Festival a tutti!