Musica, teatro e spettacolo vanno in scena a Lettere

Musica, teatro e spettacolo vanno in scena a Lettere

A partire dal prossimo anno accademico il Corso di studio in Lettere presenterà una sostanziale novità. Non muterà pelle, ma indosserà una veste nuova. Non più solo i due tradizionali curricula classico e moderno, che continueranno a far perno sulla letteratura, studiata con un approccio che va dalla lingua alla ricostruzione storica e filologica, nei suoi nessi con le altre espressioni artistiche e forme comunicative, ma anche un nuovo indirizzo (Musica e spettacolo) dedicato allo studio delle arti performative.


È uno sviluppo naturale, visto il largo seguito che le discipline dello spettacolo hanno sempre avuto fra gli studenti del corso di studio in Lettere, contribuendo ad arricchirne il profilo culturale, soprattutto nella direzione della modernità e della contemporaneità. Ma, a ben vedere, si tratta anche di ribadire il legame con le radici della nostra cultura, che nel teatro dell’Atene del V secolo a.C. ha una delle matrici più autentiche, mai rinnegata.

La disattivazione del corso di studio in Discipline dello spettacolo a Imperia, senz’altro dolorosa, può però avere conseguenze positive, proprio perché il nuovo curriculum viene a collocarsi nel corso di studio in Lettere. Non è più il tempo in cui era necessario (come era stato in passato, nel momento della nascita dei Dams) affermare la specificità degli studi dello spettacolo. Al contrario oggi è necessario far dialogare quegli studi in un panorama più articolato di conoscenze.


Le discipline dello spettacolo avranno un ruolo nuovo, ancor più marcato, anche nell’ex Corso di studio magistrale in Letterature e civiltà moderne, che assumerà l’intitolazione di Letterature moderne e spettacolo con l’inaugurazione del nuovo curriculum di Spettacolo, prefigurando in questo modo un percorso che, nell’arco del quinquennio, consentirà di acquisire conoscenze approfondite sia in campo propriamente linguistico-letterario sia teatrale, musicale, cinematografico e multimediale.


L’apertura dei due nuovi curricula e il nuovo assetto dei due corsi di studio avrà, si spera, un effetto positivo anche in relazione alla città. I corsi di studio, così ridefiniti, potranno inserirsi in una situazione culturale particolarmente articolata, sia dal punto di vista teatrale (il Teatro stabile, la Tosse, l’Archivolto, il teatro Garage, il teatro Cargo, il teatro Akropolis, e le altre, moltissime iniziative), che musicale (il Carlo Felice, il Conservatorio, la Gog), cinematografica (non solo la normale programmazione, ma anche i cineclub e il Genova film festival) e televisiva (la sede Rai e le radio e televisioni locali), che potrebbe offrire, in futuro, anche interessanti sbocchi professionali.

Ma l’attività dei corsi universitari, così ridefiniti, potrà fare anche di più, esercitando una funzione di critica, propositiva e di stimolo, per arricchire e modificare i contenuti delle istituzioni culturali cittadine.

Ma tutto questo potrà avvenire se docenti e studenti saranno consapevoli che l’efficacia e il successo dei nuovi curricula non si fonda semplicemente sulla loro “attrattività” e men che meno sull’illusione di una maggiore “facilità”. Al contrario, sulla consapevolezza che anche le discipline dello spettacolo vanno affrontate con rigore e profondità e non lasciate (come purtroppo spesso si crede) all’improvvisazione e alla superficialità. E, naturalmente, con autentica passione.

Franco Vazzoler
Coordinatore del Corso di Studio Magistrale in Letterature moderne e spettacolo
Dipartimento di Italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo (DIRAAS)
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