Nasce all’Università di Genova una Testing Facility dedicata ai robot per le ispezioni a bordo delle navi

Il progetto europeo ROBINS (ROBotics technology for INspection of Ships), cofinanziato dalla Research DG della Commissione Europea nell’ambito delle attività del EU Research and Innovation Programme Horizon 2020, attivato nel 2018, ha raggiunto l’obiettivo della sua prima fase con lo svolgimento delle prime prove sperimentali in laboratorio.

ROBINS è un progetto di ricerca, unico al mondo, che tra i suoi principali obbiettivi ha quello di costruire e sviluppare una Testing Facility, cioè un ambiente di prova dove verificare ausili robotici per l’ispezione delle navi. L’Università di Genova partecipa alle attività del progetto (responsabile scientifico prof. C.M. Rizzo) con i laboratori MaSTeL (Marine Structures Testing Lab) e DREAMS (Drives and Experimental Automation for Marine Systems Lab) del Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni (DITEN) della Scuola Politecnica.

Il progetto ROBINS nasce per favorire il trasferimento tecnologico delle tecnologie robotiche capaci di fornire un supporto concreto agli ispettori in ambienti di bordo difficili o pericolosi, in cui i rischi e i costi di ispezione sono significativi, proponendo una soluzione innovativa e pragmatica: presso l’Università di Genova è ora attiva una Testing Facility in cui sono riprodotte parti di strutture navali ottenute con elementi recuperati dai lavori di riparazione delle navi.

Alla realizzazione di questi modelli per i test partecipa anche il cantiere navale San Giorgio del Porto, fornendo gran parte del materiale risultante dai lavori di riparazione che vengono svolti presso le sue officine. Il materiale viene adattato su indicazione dei ricercatori dell’Università di Genova, in modo da riprodurre varie zone di una nave, compresi i difetti e i fenomeni di degrado tipici di una costruzione navale: corrosione, fratture, danneggiamenti meccanici, ecc. Il cantiere San Giorgio del Porto è anche membro dell’advisory board del progetto ROBINS.

La Testing Facility è divisa in due parti:

  • Sezione A - dedicata ai test in uno scenario complesso che riproduce l'ambiente di bordo, come una tipica stiva di carico di una nave portarinfuse, un doppio fondo, un doppio fianco, una cassa di zavorra in varie condizioni di degrado
  • Sezione B - dedicata a prove specifiche volte a verificare alcune caratteristiche particolari delle piattaforme robotiche, utilizzando attrezzature di prova appositamente progettate.

Ad oggi, una struttura di laboratorio dedicata allo sviluppo e alla valutazione di piattaforme robotiche per l’ispezione delle navi costituisce senza dubbio un’innovazione. Produttori di droni e robot di vario genere hanno sviluppato protocolli e attrezzature di prova ma generalmente questi non sono progettati per le ispezioni a bordo delle navi. Viceversa, nella Testing Facility i test vengono eseguiti secondo protocolli studiati ad-hoc e le performance dei robot sono valutate secondo metriche definite sulla base della usuale pratica delle ispezioni navali.

La Testing Facility e i protocolli di prova messi a punto nel corso del progetto potranno essere utilizzati con duplice finalità: da un lato potranno essere certificate le capacità di un robot per l’esecuzione di specifiche tipologie di ispezioni, valutando l’accuratezza e l’affidabilità di quanto rilevato, e dall’altro si potrà utilizzare la stessa Testing Facility per l’addestramento degli operatori e lo sviluppo di robot innovativi che permettano l’esecuzione di ispezioni sempre più complesse e in accordo con quanto, a oggi, si può ritenere il miglior strumento per l’ispezione delle navi: l’essere umano con la sua sensibilità, esperienza e abilità, tracciando inoltre una strada verso la standardizzazione.

Al progetto ROBINS partecipa un consorzio che comprende aziende che operano nel campo dello sviluppo di ausili robotici e del software (Flyability, GE Inspection Robotics, Open Cascade), società del settore industriale navale (Ships Surveys and Services di Napoli, il cantiere danese Fayard, la società greca Glafcos Marine), società di classificazione (LR e RINA), organismi universitari (UNIGE e Universitatde les Illes Balears).

L’ambizione dei partecipanti al progetto è quella di creare un luogo di aggregazione e condivisione delle esperienze tra gli stakeholders del settore (shipping, robotica, sviluppatori CAD/CAE, ecc.) che costituisca, in prospettiva, un centro di competenza multidisciplinare sull’esercizio delle costruzioni navali e ne promuova, anche nell’ambito accademico, le relative conoscenze.

Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.robins-project.eu/

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