La criminalità locale tra saperi di polizia, norme e reinserimento sociale
A cura di Vincenzo Mannella Vardè e Stefano Padovano (GUP - Genova University Press)
Lo scorso marzo, nell’ambito della convocazione da parte dell’Assessorato regionale del periodico “Tavolo sulla legalità”, è stato presentato il decimo Rapporto sulla sicurezza urbana e sulla criminalità in Liguria.
Il volume, edito per i tipi di Genova University Press, il brand editoriale dell’Ateneo genovese, è espressione del lavoro dell’Osservatorio regionale su sicurezza e legalità, costituito in Convenzione tra la Regione Liguria stessa, promotrice in base ad una legge regionale, e l’Università di Genova. In questo modo l’ente regionale ha inteso sollecitare la ricerca del nostro Ateneo su temi culturalmente molto rilevanti, e al contempo oggetto di dibattito e confronto pressoché quotidiani.
La struttura del volume, grazie principalmente alle ricerche empiriche condotte in diverse aree della Regione, è funzionale alla finalità principale per cui è stato progettato: fornire uno strumento di approfondimento tecnico-scientifico alle istituzioni e agli operatori del settore, da cui attingere elementi potenzialmente utili per concreti interventi operativi. Tra i contributi si segnalano due ricerche sulle polizie locali e sulle questioni irrisolte legate alle loro competenze e ai loro “poteri” in relazione all'esercizio delle funzioni ausiliarie di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza; nondimeno vengono toccati temi per ciò che riguarda la possibilità di “gestione associata” fra comuni, soprattutto mettendo in risalto la necessità, elemento condiviso dei due report, di un approccio nuovo, e sempre più legato alla formazione continua, alla professione che risulta sempre più complessa e articolata anche in ragione di una notevole proliferazione normativa. Vi sono poi tre contributi che, rispetto ad alcune realtà territoriali della Regione (due Comuni del levante e ponente ligure e un quartiere del capoluogo genovese), forniscono un’analisi del grado di insicurezza percepita dai cittadini rispetto a reati e/o fatti e/o situazioni potenzialmente devianti o di degrado urbano . Complessivamente l’allarme sociale nella nostra Regione rimane piuttosto alto, nonostante dati sulla delittuosità non particolarmente preoccupanti.
Nel Rapporto il lettore troverà anche due saggi sul tema dei fenomeni migratori, uno di taglio giuridico, l’altro con un impianto più socio-antropologico. Vi è ancora un’analisi sui modelli di intervento per il reinserimento sociale post-detentivo condotto da alcuni degli operatori dello Sportello Informativo dell’area penale. Un ulteriore saggio analizza alcuni aspetti legati alla presenza del crimine organizzato e di matrice mafiosa nella nostra Regione; in esso è riportata anche l’audizione tenuta presso la Commissione parlamentare antimafia da parte del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Infine il rapporto fornisce la ricognizione statistica sull’andamento della criminalità registrata, sulla base dati ufficiali forniti dalla Prefettura di Genova e riferiti ai singoli ambiti provinciali. Gli stessi sono stati approfonditi mediante l’incrocio con le fonti investigative presenti sul territorio e le varie osservazioni di ordine tecnico-criminologico appaiono anche in maniera trasversale in diversi capitoli del libro.
Certamente lavori e analisi su temi di attualità sociale non mancano nel panorama editoriale, quindi la decima edizione del Rapporto annuale sullo stato della criminalità e della sicurezza in Liguria potrebbe forse apparire ridondante; in realtà il volume oltre a essere uno dei prodotti del sopracitato Osservatorio sembra catalizzare l’attenzione dei lettori, sia specialisti che non, su quegli aspetti che vanno ben oltre la mera analisi statistica, mettendo spesso al centro dell’attenzione il territorio e il cittadino e la dimensione sociale che lo circonda; ne viene fuori un report che mostra sfaccettature della nostra regione certamente poco conosciute e non troppo gradevoli, ma sicuramente non meno importanti.