Un ambiente di prova per le ispezioni delle costruzioni navali

Testing facilitySi sono svolte dal 19 al 21 giugno 2019 le prime prove in laboratorio del progetto di ricerca “Robotics Technology for Inspection of Ships”.
Uno degli obbiettivi principali del progetto ROBINS è quello di favorire lo sviluppo tecnologico di robot capaci di fornire un supporto concreto agli ispettori in ambienti di bordo difficili o pericolosi, in cui i rischi e i costi di ispezione sono tuttora significativi. E d’altra parte la normativa attualmente applicabile prevede essenzialmente ispezioni condotte da risorse umane opportunamente formate e certificate, rallentando così la possibilità di fornire supporto agli ispettori usando le moderne tecnologie, in parte già oggi disponibili.
Inoltre, lo sviluppo di robot adatti all’ispezione navale è ostacolato dalla difficoltà di eseguire test sul campo, cioè a bordo delle navi. I tempi ristretti, la necessità di coordinare i test con le altre attività di bordo e le consuete incertezze sui tempi di arrivo e partenza limitano drasticamente la possibilità di verificare al vero le prestazioni delle piattaforme robotiche e di individuare le direzioni più favorevoli per il loro sviluppo.

Il progetto ROBINS, grazie ad un consorzio di partner che comprende aziende operanti nel campo della robotica e del software (Flyability, GE Inspection Robotics, Open Cascade), società del settore industriale navale (Ships Surveys and Services di Napoli, il cantiere danese Fayard, la società greca Glafcos Marine), società di classificazione (Lloyd’s Register e RINA) e organismi universitari (Università di Genova e Universitat de les Illes Balears), propone una soluzione innovativa e pragmatica a questo problema.
Presso l’Università di Genova, ed in particolare nei laboratori MaSTeL (Marine Structures Testing Lab) e DREAMS (Drives and Experimental Automation for Marine Systems) della Scuola Politecnica a Villa Cambiaso, è ora disponibile una Testing Facility in cui sono riprodotte parti di strutture navali ottenute con elementi risultanti dai lavori di riparazione navale di aziende genovesi, adattati secondo le indicazioni dei ricercatori dell’università, in modo da riprodurre varie zone di una nave, compresi i difetti e i fenomeni di degrado tipici di una costruzione navale. La Testing Facility è divisa in due parti, una dedicata ai test in uno scenario complesso che riproduce l'ambiente di bordo, e una dedicata a prove specifiche volte a verificare alcune caratteristiche delle piattaforme robotiche nello svolgimento di particolari compiti ed in particolari zone della nave.

Ad oggi, una struttura di laboratorio dedicata allo sviluppo e alla valutazione di piattaforme robotiche per l’ispezione delle navi costituisce senza dubbio un’innovazione. Vari produttori dell’industria robotica hanno sviluppato protocolli e strutture di test, ma generalmente questi non sono specificamente progettati per ispezioni a bordo delle navi. Viceversa, nella Testing Facility le prove vengono eseguite secondo protocolli specifici e le performance dei robot sono valutate secondo metriche appositamente definite. Questo allestimento di laboratorio e i relativi protocolli di test consentono quindi di tracciare una strada verso la standardizzazione, anche mediante un proficuo scambio di conoscenze tra gli attori coinvolti.
La Testing Facility, ed i protocolli di prova tuttora in corso di sviluppo, vogliono quindi da un lato essere utilizzati per verificare le capacità di un robot nell’esecuzione di specifiche tipologie di ispezioni, valutandone l’accuratezza e l’affidabilità, e dall’altro costituire un centro per l’addestramento degli operatori e lo sviluppo di robot innovativi che permettano l’esecuzione di ispezioni sempre più complesse e con risultati sempre più estesi e al livello di quanto ad oggi si può ritenere il miglior strumento per l’ispezione delle navi, ovvero un essere umano con la sua sensibilità, esperienza e abilità. Certamente integrando le tecnologie robotiche nel processo ispettivo ma comunque lasciando all’ispettore umano ed alla sua capacità l’ultima parola sull’affidabilità di una costruzione navale durante il suo esercizio.
L’ambizione dei partecipanti al progetto è quella di creare un luogo di aggregazione tra gli stakeholders del settore (shipping, robotica, sviluppatori CAD/CAE, ecc.) che costituisca, in prospettiva, un centro di competenza sull’esercizio delle costruzioni navali e ne promuova, anche nell’ambito accademico, le relative conoscenze.

di Cesare Mario Rizzo, Dipartimento di ingegneria navale, elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni