Insegnare il coding ai più piccoli

Durante la diciannovesima edizione del Festival della Scienza, verrà presentato il nuovo gioco educativo "Coding con le fiabe", realizzato da Barbara Franco – autrice e ideatrice di QUID+ (linea editoriale educativa dedicata al primo apprendimento) – in collaborazione con Giorgio Delzanno , Luca Gelati ed Elena Vitti, esperta di Media Education e la sottoscritta.

Il coding protagonista di questo gioco educativo è un po’ particolare perché non prevede l’uso della tecnologia, ma, al contrario, presuppone una connessione alla vita quotidiana, fatta di azioni che ci troviamo a compiere tutti i giorni, veri e propri algoritmi che eseguiamo in maniera naturale, senza riconoscerli come tali. Particolare anche la fascia d’età a cui si rivolgono il gioco e il laboratorio: quella della prima infanzia (3-6 anni). Negli ultimi anni, infatti, il coding ha ampliato il suo significato in ambito educativo andando a identificare tutte quelle attività che vengono svolte per sviluppare i prerequisiti per la programmazione vera e propria e, in particolare, per sviluppare il pensiero computazionale.

Il laboratorio “Coding con le fiabe” organizzato al Festival della Scienza mira a fare emergere la forte valenza educativa di questo gioco, con il quale i bambini possono allenare proprio il pensiero logico-computazionale, l’orientamento spazio-temporale e il problem solving. 

Il tabellone di Coding con le fiabe
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Perché ‘Coding con le fiabe’?  

Perché il gioco di società, strutturato su più livelli di difficoltà, è ambientato nel magico mondo delle fiabe!
I piccoli partecipanti sono i protagonisti delle avventure e sono essi stessi le ‘pedine’ che si muovono sulla plancia da gioco. I ruoli sono tre: lo Gnomo, ossia l’esecutore, che agisce sul maxi tabellone a terra, seguendo i comandi indicati dal Mago birichino, l’istruttore, che dà le indicazioni verbali oppure formalizzate attraverso le carte codice. Dal livello 5 entra in gioco la Fatina, ossia il debugger, con il compito di individuare eventuali errori nella scrittura del codice.

I giochi e le attività prevedono anche degli esercizi fisici divertenti, come per esempio simulare il volo delle api, per stimolare lo sviluppo delle capacità motorie. Ma non solo: le attività proposte diventano un processo di “problem solving di gruppo”, in cui il contributo di tutti è importante per il raggiungimento degli obiettivi. Questo permette quindi di fare un gioco di squadra, il cui l’ascolto e la partecipazione valorizzano le potenzialità del bambino, favorendo così, l’inclusione e l’autonomia. Il gioco risulta inoltre adatto per lavorare con bambini con bisogni educativi speciali, per favorire lo sviluppo di abilità e competenze sociali e affettivo-relazionali.  

Scatola del gioco Coding con le fiabe
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Lo scambio di ruoli tra bambini e adulti garantisce il divertimento, lo spirito di squadra ed è ritenuto una meccanica fondamentale da piccoli e grandi che hanno già provato il gioco: fare provare tutto a tutti elimina il conflitto nei giochi tra fratelli e sorelle, tra compagni e amici… ma soprattutto permette di dare istruzioni ai genitori, che possono divertirsi e apprendere insieme ai loro bambini.

Giovanna Guerrini è Docente di Informatica presso il DIBRIS
Foto di copertina di Garik Barseghyan da Pixabay

di Giovanna Guerrini