Legambiente e UniGe per la nautica sostenibile
Legambiente e UniGe-Dipartimento Architettura e Design insieme per lo studio e lo sviluppo di nuove soluzioni per una nautica sostenibile
L’accordo presentato al 61° Salone Nautico di Genova
Presentato al 61° Salone nautico di Genova l’accordo tra Legambiente, la principale organizzazione ambientalista italiana, e l’Università di Genova per lo studio e lo sviluppo di soluzioni ecosostenibili per la nautica del futuro a partire dal progetto di una nuova imbarcazione per le campagne di Goletta Verde che da 35 anni monitorano e informano sullo stato dei mari e delle coste italiane.
«In 35 anni Goletta Verde, con le sue campagne di monitoraggio e informazione ai cittadini, ha svolto un fondamentale ruolo di vigilanza, di denuncia e di stimolo per migliorare la tutela del mare. Quando abbiamo cominciato a navigare, era il 1986, ci siamo da subito occupati di analizzare la qualità delle acque di balneazione quando ancora non esistevano monitoraggi ufficiali. È stata una scelta vincente ma solo il primo passo di un’azione più ampia. Negli anni le nostre azioni si sono allargate ad altri temi: l’inquinamento da plastica, la lotta contro le fonti fossili e la crisi climatica, la cementificazione, la pesca illegale, l’ampliamento delle aree marine protette e la bonifica dei siti inquinati sulle coste» ha detto Serena Carpentieri, vicedirettore nazionale di Legambiente. «Per la nostra campagna abbiamo sempre usato barche storiche, parte di quel patrimonio marittimo che, al pari del mare, va tutelato e conservato. In questi mesi, che segnano l’inizio del Decennio delle Scienze per il mare per lo sviluppo sostenibile lanciamo una sfida nuova: unire scienza, tecnologia e design per una nautica sostenibile e, contemporaneamente, lavorare insieme a un centro di eccellenza come il Dipartimento Architettura e Design di UniGe per mettere idee, competenze e saperi al servizio della tutela del mare.»
Lo studio e il progetto di una nuova imbarcazione per le campagne di Goletta Verde sarà quindi il laboratorio dove cercare e sperimentare nuove soluzioni ecosostenibili: dalla propulsione, ai materiali, all’alimentazione, allo smaltimento. Un laboratorio al quale sono chiamate a partecipare aziende, istituzioni e organismi di certificazione e controllo. Il RINA per primo ha aderito a questo progetto e porterà il suo qualificato contributo ai lavori.
«Siamo orgogliosi di essere i primi ad aver accolto l’invito di UniGe e Legambiente a partecipare a questo progetto innovativo» ha detto Giorgio Gallo Head & South of France Yachting Centre del RINA, «Dobbiamo mettere al centro della nautica la misurazione dell’impatto ambientale in tutta la vita di un prodotto: dalla progettazione al riciclo. Questo progetto va in questa direzione e il RINA sarà presente con le sue competenze e con il suo impegno per la sostenibilità ambientale.»
Nella convenzione tra UniGe e Legambiente sono previste anche attività di didattica, ricerca e comunicazione sui temi della tutela del mare perché, come ha spiegato Adriana Del Borghi, Prorettrice alla Sostenibilità di UniGe: «Il progetto di collaborazione con Legambiente ricalca tutte le missioni dell’Università: didattica, ricerca e terza missione. Questa convenzione è un punto di partenza per affrontare gli obiettivi del Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile.»
«Le sfide ambientali sul mare dei prossimi anni esigono uno sforzo nuovo che veda lavorare insieme centri di ricerca, aziende, istituzioni e chi lavora per la tutela dell’ambiente marino. Una filiera virtuosa che superi la contrapposizione tra sviluppo economico e ambiente partendo da un nuovo approccio: progettare la sostenibilità per il mare» ha sottolineato Massimo Musio-Sale del Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova. «Abbiamo le competenze per farlo ma serviva un laboratorio dove lavorare insieme. Questo accordo con Legambiente è un’occasione per pensare, progettare e sperimentare e integrare non solo le competenze del DAD ma di tutto il Centro del Mare dell’Università di Genova. Un laboratorio aperto non solo all’industria della nautica, ma anche per il settore dell’information technology, ai produttori di nuovi materiali. Lavoreremo su ricerca, ricerca applicata e progettazione e lo faremo dialogando con tutte le componenti della filiera nautica: dalle aziende ai diportisti.»