Antartide, il continente bianco

Antartide, il continente bianco

dove la vita vince sull’ostilità dell’ambiente


Fuoristrada ricoperti di neveIn un habitat dove madre natura governa, con prepotenza, manovrando venti catabatici di 300Km/h, violentissime correnti oceaniche che non incontrano ostacoli sul loro cammino (lungo la Convergenza Antartica), radiazioni elettromagnetiche e onde di particelle solari ionizzate, in un posto che sembra voler respingere con violenza tutto ciò che proviene dal resto del pianeta, alcuni uomini, molti del nostro Ateneo, ogni anno portano avanti dei programmi di ricerca ambiziosi tentando di attingere in quello che è un incredibile ed immenso serbatoio di informazioni.
Anch’io, per la seconda volta, sono rientrato dall’ultima Campagna organizzata nell’ambito del P.N.R.A. (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide).
Motivato da una innegabile gratificazione dovuta alla possibilità di applicare e valorizzare la mia professionalità, queste esperienze hanno cambiato in modo permanente ed irreversibile la prospettiva dalla quale osservo e maturo opinioni anche sulle problematiche tipiche dei nostri contesti “civili”.

GhiacciaiL'Antartide è terra di contraddizioni e di mistero dove non esistono mezze misure. I colori dominanti sono il bianco del ghiaccio ed il nero dell’inverno e delle ombre; quando è freddo gela anche il mare ed accendere una sigaretta è un'impresa eroica, quando è caldo si assiste al varo di enormi blocchi di ghiaccio alti oltre 300 m che si staccano dalle lingue glaciali e con il nome di iceberg iniziano una navigazione in deriva destinata a perdurare decine di anni; quando viene la notte bisogna attendere almeno 3 mesi per assistere ai bagliori di una lentissima e meravigliosa alba; quando sembra tempo bello e stabile dalle leggere e vorticose correnti presenti sul plateau hanno origine i venti catabatici che aderenti al ghiaccio continentale scendono lungo i versanti in rapida accelerazione travolgendo tutto e tutti sino a generare bufere di neve e firn nelle aree costiere.
Un contrasto tipicamente antartico è quello tra la povertà dell’ecosistema terrestre e la ricchezza dell’ecosistema marino, dove ha origine e sviluppo la catena alimentare dell’intero continente. Acqua e terra sono contenitori di vita, ma in Antartide diventano ghiaccio e morene e la vita viene da questi assetata e soffocata, le precipitazioni quasi assenti sono paragonabili a quelle delle zone desertiche equatoriali e le temperature arrivano a sfiorare gli 80° C sotto zero; sembra impossibile poter vivere qui, eppure… , quando finalmente torna la luce… con fatica, anzi di più, con disperazione… riprende vigore una vita che qui mostra forza e fantasia sorprendenti. Solo poche e semplici forme vitali come licheni, alghe unicellulari, collemboli ed altri invertebrati Alberto sopra il packe qualche uccello (a proposito, anche il pinguino è un uccello!) riescono a sopravvivere sul continente, ma nel mare, un mare che il pack isola dall’atmosfera e la corrente circumpolare isola dagli altri oceani, in queste acque gelide la vita mostra la sua tenacia sorprendendo con specie autoctone sopravvissute con incredibili e spontanei adattamenti genetici.

L’Antartide nasconde e protegge questi ecosistemi estendendo la sua “coperta” fatta di ghiaccio anche sul mare; il ghiaccio marino prende il nome di “pack”, raggiunge spessori superiori ai 2 metri e solidità tale da consentire l’approntamento di piste di atterraggio per Hercules C130 e C17.
In quest’ultima campagna ho lavorato sopra il pack talvolta solo, osservato da foche e da pinguini…
Una enorme quantità di ghiaccio pesante 25 milioni di miliardi di tonnellate (stimato considerando un volume di circa 27 milioni Km3 di ghiacciaia australe) come una coperta veste e protegge il continente e le tracce della sua storia. Le terre Antartiche hanno viaggiato molto; la deriva dei continenti ha condotto l’Antartide dalle zone più temperate occupate 100 milioni di anni fa sino alla zona polare attuale occupata “solo” da 20 milioni di anni, e tuttora nasconde e conserva importantissime informazioni degli ultimi 320 milioni di anni raccolte fin da quando la geografia terrestre era dominata dall’esistenza del supercontinente Gondwana. Ed ecco allora perché in questo luogo apparentemente desolato e climaticamente disperato ritroviamo pollini, foreste fossili, meteoriti e bolle di atmosfera intrappolate nel ghiaccio che raccontano la storia dell’uomo e della sua casa, il pianeta Terra.

Anche il mio ricordo è un contrastato bianco e nero; il ricordo della vita vissuta in Antartide alimenta orgoglio e paura, ma so che se si ripartirà… l’adrenalina accantonerà tutto ciò per far spazio alla passione ed all’entusiasmo.

 

Alberto Demergasso
Dipartimento di Scienze della terra, dell'ambiente e della vita (DISTAV)
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