SWAIS2C: il progetto scientifico internazionale nei ghiacci antartici per comprendere il nostro futuro sulla Terra
Le recenti proiezioni climatiche (CMIP6 – Coupled Model Intercomparison Project of WCRP – World Climate Research Programme) indicano che il futuro riscaldamento dell’Oceano Australe porterà inevitabilmente a una accelerazione del processo di fusione di parti della calotta glaciale che ricopre l’Antartide occidentale, denominata WAIS – Western Antarctic Ice Sheet. A seconda del livello delle future emissioni di anidride carbonica, la fusione totale della calotta occidentale potrà provocare un innalzamento del livello medio dei mari fino a 5 metri.
Mentre ci preoccupiamo dell’innalzamento del livello dei mari, alcuni meccanismi di fusione delle calotte polari rimangono poco studiati, in particolare per ciò che riguarda l’impatto del riscaldamento oceanico circostante: alcuni settori sembrano estremamente vulnerabili alle fluttuazioni di temperature dell’oceano e restano ancora molti interrogativi sulle condizioni climatiche che provocano la contrazione delle imponenti piattaforme glaciali costiere, che stabilizzano i retrostanti flussi glaciali del continente.
Un contributo alla soluzione di queste incognite potrebbe venire dallo studio dei campioni di rocce sedimentarie prelevate da aree prossime al centro dell’Antartide occidentale e formatesi in epoche più calde delle attuali. Questi record geologici, infatti, racchiudono informazioni ambientali fondamentali per comprendere il nostro futuro, ma finora è stato quasi impossibile recuperarli.
«Abbiamo maggiori conoscenze sulle rocce e sulla composizione della Luna rispetto a quelle disponibili sul basamento roccioso che si trova sotto la calotta glaciale dell'Antartide occidentale», afferma Richard Levy, uno dei coordinatori scientifici del progetto SWAIS2C. A partire dal primo sbarco lunare del 1969, gli astronauti hanno raccolto oltre 2400 campioni di rocce e minerali da vari siti della Luna; invece, per quanto riguarda il substrato geologico che si trova al di sotto della calotta glaciale, ricercatori e scienziati in passato sono riusciti a raccogliere campioni geologici in numero limitato e provenienti da sole 13 località. Ora questa situazione è destinata a cambiare grazie all’iniziativa di un gruppo di ricercatori e tecnici di perforazione che il 16 novembre 2023 partiranno da Christchurch (NZ) alla volta dell’Antartide per il progetto internazionale SWAIS2C.
Il progetto scientifico SWAIS2C è mirato a determinare se la piattaforma di ghiaccio di Ross e la WAIS si fonderanno in seguito al previsto aumento della temperatura media globale e pari a +2°C, rispetto a quella dell'era preindustriale.
Per comprendere meglio il potenziale contributo dell’Antartide all'aumento del livello medio marino, un team di tecnici della perforazione, ingegneri e ricercatori intraprenderà un viaggio di circa 800 Km fino al margine sud-orientale della piattaforma di Ross. Verranno effettuate perforazioni fino a circa 200 metri al di sotto del fondale marino per recuperare "carote" di sedimenti che conservano tracce dei cambiamenti ambientali in cui si sono formate; con la speranza che possano fornire informazioni sulla storia dell’Antartide occidentale e quindi sul futuro del nostro pianeta.
Le operazioni sul campo in Antartide sono iniziate a novembre 2023 presso il ghiacciaio Kamb e proseguiranno per tutto il 2024. Una seconda campagna di perforazione inizierà nel novembre 2024 in una regione della piattaforma di Ross denominata “Crary Ice Rise". Le "carote" di sedimenti verranno trasportate in Nuova Zelanda per essere catalogate, analizzate e campionate da un team internazionale di scienziati.
Il team di SWAIS2C è composto da più di 120 persone tra cui 25 giovani ricercatrici e ricercatori provenienti da 35 enti di Nuova Zelanda, Stati Uniti, Germania, Austria, Italia, Giappone, Spagna, Repubblica di Corea, Olanda e Regno Unito.
Per l'Italia, partecipano al progetto diverse università ed enti di ricerca, tra cui l'Università di Genova, con Laura Crispini, docente di Scienze geologiche del Dipartimento di scienze della terra, dell'ambiente e della vita - DISTAV, l'INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (ente contraente e leader nazionale), l'Università di Siena, l’Università di Trieste e l'OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Ricercatrici e ricercatori italiani sono supportati anche dal PNRA – Programma Nazionale di Ricerche in Antartide con il Progetto Italy for SWAIS-2C.
SWAIS2C è il primo progetto scientifico dell’ICDP – International Continental Scientific Drilling Project svolto in Antartide ed è la continuazione di altri progetti internazionali di perforazione in Antartide come Cape Roberts e ANDRILL, cui l’Italia, con il contributo del PNRA, aveva già partecipato con finanziamenti e ricercatori. Il progetto, attualmente, è supportato finanziariamente da diversi enti tra cui il Natural Environment Research Council, l'Alfred-Wegener-Institute Helmholtz Centre for Polar and Marine Research, il Federal Institute for Geosciences and Natural Resources, la National Science, la German Research Foundation, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Korea Polar Research Institute, il National Institute of Polar Research, la Antarctic Science Platform, il Leibniz Institute for Applied Geophysics, AuScope e il Australian and New Zealand IODP Consortium. Il supporto logistico è fornito da Antarctica New Zealand in collaborazione con United States Antarctic Program.
Il progetto SWAIS2C auspica che i risultati delle ricerche porteranno a una scoperta utile per la nostra vita, sviluppando strategie per l'adattamento all'aumento inevitabile del livello medio del mare e contribuendo agli sforzi di mitigazione delle emissioni di gas serra.
Link utili per approfondimenti
- sito ufficiale del progetto: www.swais2c.aq/
- articolo scientifico sul progetto: sd.copernicus.org/articles/30/101/2022/